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Buffett e gli altri ribassisti sui bond si sbagliano, ecco perché

Mark Holman, CEO di TwentyFour Asset Management, affiliata Vontobel, contesta le tesi ribassiste di Warren Buffett e Ray Dalio e vede possibile costruire un portafoglio obbligazionario solido che renda il 4%

27 Aprile 2021 07:55

financialounge -  bond mercato obbligazionario Morning News Scenari TwentyFour Asset Management Vontobel
Molti pensano che il reddito fisso sia oggi un investimento terribile, un grande investitore come Warren Buffett pensa che "gli investitori a reddito fisso in tutto il mondo... affronteranno un futuro tetro", mentre secondo un altro grande nome, Ray Dalio, vendere allo scoperto le obbligazioni è "una scommessa relativamente a basso rischio". Ma per Mark Holman, CEO di TwentyFour Asset Management, affiliata Vontobel, dire che "le obbligazioni" sono un cattivo investimento è un po' come dire che domani pioverà, senza specificare quando o dove. Se si parla di bond a basso rendimento e con rating più alto, come i Treasury USA, Buffet e Dalio potrebbero non avere tutti i torti, ma sui rendimenti sovrani europei le pressioni al rialzo sono meno forti.

VISIONE GLOBALE E MULTISETTORIALE


Secondo Holman, con una visione globale e un approccio multisettoriale è possibile costruire un portafoglio obbligazionario con una duration moderata di 3-4 anni puntando a rendimenti intorno al 4%, ragionevole nel clima attuale. L’esperto ricorda che nella primavera del 2020 le agenzie di rating prevedevano dei tassi di default allarmanti, ma ora stiamo già vedendo più upgrade che downgrade sia negli Investment Grade statunitensi che negli High Yield, che secondo le stesse agenzie di rating potrebbero registrare default inferiori al 5% negli Stati Uniti e sotto il 3% in Europa entro fine 2021.

AGGIUNGERE IL RISCHIO PRO-CICLICO


Di qui la previsione che i gestori vogliano spostarsi verso il basso nello spettro del credito e aggiungere il rischio pro-ciclico, per beneficiare della contrazione degli spread indotta dalla ripresa, con un numero crescente di opportunità per buoni investimenti bottom-up nelle fasce BB e B e potenzialmente inferiori. Una forte ripresa economica ovviamente essere ampiamente positiva per il credito, ma questo non significa che si possa comprare qualsiasi cosa e ad avviso di Holman è necessario puntare dove si pensa che il rischio di credito abbia maggiori probabilità di battere il rischio dei tassi. Gli investitori obbligazionari globali devono anche giudicare dove la debolezza dei tassi potrebbe avere l'impatto più dannoso se i rendimenti sovrani continuano a salire, il che significa scegliere la giusta curva a cui "appendere" il rischio.

PREZZARE IL RISCHIO FUORI DALLA CURVA EUROPEA


In generale, Holman preferisce che il rischio di credito sia prezzato al di fuori della curva dei rendimenti europei, che considera più stabile di quella statunitense a medio termine, grazie agli acquisti della Bce e a prospettive molto più serene per crescita e inflazione nell'Eurozona. Data la traiettoria di crescita negli USA, Holman si aspetta di vedere storie particolarmente positive nelle obbligazioni a basso rating nei prossimi due anni, in particolare nella parte 3-5 anni della curva, dove la minor durata dovrebbe aiutare a proteggere dal probabile impatto corrosivo dell'aumento dei rendimenti dei Treasury.

VERSO LA CONTRAZIONE DEGLI SPREAD


In definitiva, la prospettiva per il reddito fisso nel 2021 di Holman è un restringimento degli spread in quasi tutte le aree geografiche e i settori, con una compressione degli spread tra le fasce di rating. Quest’anno, a differenza del 2020, il tema sarà economie che recuperano, alimentate dagli enormi driver dello stimolo fiscale e monetario. Mentre ci sono certamente rischi, Holman non crede che sia il momento di giocare contrarian, anche perché la storia dimostra che gli investitori obbligazionari possono trarre vantaggio dall'abbracciare la ciclicità per massimizzare i rendimenti. Alcune aree in cui Holman ritiene che i gestori possano continuare a seguire questo approccio sono i titoli finanziari, le obbligazioni non garantite rispetto a quelle garantite, gli ibridi societari, i CLO europei e i singoli nomi dei mercati emergenti in valuta forte.

NON PRENDERE A RIFERIMENTO IL DEBITO SOVRANO


In conclusione, Holman osserva che mentre Buffett e Dalio vedono gli investitori del reddito fisso stretti tra perdite di capitale indotte dall'inflazione e livelli di reddito poco attraenti, è meglio usare una lente multisettoriale per avere un quadro più sfumato: prendere i rendimenti sovrani come interamente rappresentativi del reddito fisso ignora le opportunità interessanti, mentre trovare reddito è senza dubbio impegnativo, ma un portafoglio in grado di gestire una duration relativamente bassa con un rendimento di circa il 4% resta realizzabile e sarebbe interessante per gli investitori.

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