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Le opportunità nell'obbligazionario cinese da vagliare con attenzione

Brad Tank (Neuberger Berman), alla luce della forte correzione dei prezzi delle obbligazioni dalla società cinese Huarong, spiega come capitalizzare le opportunità di mercato senza rischi eccessivi

28 Aprile 2021 17:33

financialounge -  cina Neuberger Berman obbligazioni Scenari
La profonda correzione del 40% dei titoli in dollari emessi dalla società cinese China Huarong Asset Management Company (specializzata nel debito distressed più importante della Cina, con quasi 300 miliardi di dollari di patrimonio in gestione, e al 57% di proprietà del Ministero delle Finanze cinese) ha riacceso i riflettori sul possibile aumento dei default in Cina, in generale, e delle imprese statali cinesi, in particolare.

I DEFAULT DI TSINGHUA UNIGROUP E YONGCHEN COAL & ELECTRICITY


“Dopo il default di Tsinghua Unigroup, produttore di chip, nel dicembre scorso, e di Yongcheng Coal & Electricity, all'inizio di questo anno, ci siamo convinti che il tasso di default della Cina sia destinato ad allinearsi a quello di altri mercati emergenti, alla luce del fatto che le autorità locali mirano ad un’economia caratterizzata da una riduzione dell'indebitamento e del cosiddetto rischio morale (moral hazard)”, fa sapere Brad Tank, Chief Investment Officer – Fixed Income di Neuberger Berman.

UN AUMENTO DEI CREDITI IN SOFFERENZA


Secondo il manager, nel caso di Huarong, le autorità dovrebbero tuttavia riuscire a trovare una soluzione dal momento che si tratta di uno dei maggiori proprietari di asset distressed alla base di un'economia che potrebbe subire nei prossimi mesi un aumento dei crediti in sofferenza (non-performing loans): il suo ruolo per il governo cinese è così importante da non poter ammettere nessun dubbio sulla sua stabilità oltre al fatto che il default significherebbe dare ai mercati un segnale molto negativo.

ATTENZIONE AL FLIGHT TO QUALITY


“Le ripercussioni della flessione di Huarong hanno creato alcune opportunità di rilievo nei mercati obbligazionari cinesi. Tuttavia riteniamo che in qualsiasi momento si possa verificare una flight to quality (corsa degli investitori verso i titoli rifugio), il che ci fa continuare a privilegiare gli emittenti con bilanci in ottima salute, basati su approfondite ricerche sui fondamentali piuttosto che sui rating domestici del credito”, puntualizza Tank.

OTTIMISMO NEL LUNGO TERMINE SULL’OBBLIGAZIONARIO CINESE


Un approccio valido soprattutto nell’ambito delle maggiori imprese statali cinesi (SOE, State-Owned Enterprises), in cui Neuberger Berman dà particolare importanza all'assetto di controllo e al ruolo delle procedure interne. “Ad esempio, riteniamo che realtà appartenenti a governi locali corrano maggiori pericoli quando si tratta di ridurre i rischi morali rispetto a quelle sostenute dal governo centrale, come nel caso specifico di Huarong”, spiega Tank. Il manager resta comunque ottimista nei confronti del mercato obbligazionario cinese nel lungo termine rimanendo in stretto contatto con i colleghi del team obbligazionario con sede a Shanghai che stanno seguendo da vicino l'evoluzione della situazione determinata dall'incidente di Huarong che ha frenato gli investitori più prudenti.

RAPPORTO DEBITO / PIL A CIRCA L’80%


“Nell’ultimo decennio, buona parte della resilienza cinese è legata a un debito in aumento che ha portato il rapporto debito-PIL dei governi cinesi locali e centrale a quasi l'80%. Un livello elevato e, probabilmente, sottostimato, alla luce del fatto che gran parte del debito dei governi locali è nascosto nelle SOE e, soprattutto, nei veicoli finanziari locali (LGFV) creati per la gestione e il finanziamento di opere a livello locale. In ogni caso riteniamo che Huarong sarà in grado di garantire la propria solvibilità vista la probabile crescita futura del segmento distress nell'economia cinese. Su questo fronte potrebbero emergere nei prossimi anni altri problemi e generare maggiore volatilità: le autorità di Pechino vigilano attentamente in quanto qualsiasi incidente potrebbe avere ripercussioni non solo sull'economia e sui mercati obbligazionari cinesi, ma anche sul resto del mondo”, conclude il Chief Investment Officer – Fixed Income di Neuberger Berman.

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