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Auto: ecco perché l’elettrica è la scelta più conveniente, seguono le ibride

A marzo 2021, boom di immatricolazioni di elettrificate nonostante la crisi del settore auto. Quale costa meno da mantenere? L’elettrica e poi le ibride. In futuro aumenteranno gli incentivi grazie ai fondi del Recovery

29 Aprile 2021 14:01

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Il mercato delle auto è sempre più green. Nel terzo mese del 2021 il mercato delle auto registra 171.064 immatricolazioni di nuove auto, il 12,4 per cento in meno rispetto allo stesso mese del 2019. Non ha molto senso fare un paragone con il 2020, considerato che il mese di marzo è stato quello del lockdown causa Covid. Leggendo i dati Aci, elaborati da Unrae, emerge un boom delle auto elettriche, tra plug-in ed ibride.

AUMENTO PER IBRIDE ED ELETTRICHE


Analizzando i dati, a marzo 2021 le immatricolazioni di auto a benzina sono state 53.072, il 33,9% in meno. Crollo per le auto diesel (-52,7%) con 41.775 nuovi veicoli immatricolati; in rialzo le auto a metano con 4.374 immatricolazioni, il 59,2% in più. Il rimbalzo più significativo è stato quello messo a segno del segmento elettrificato: le immatricolazioni di auto ibride (full e mild) sono state 46.246, il 367,4% in più; 7.732 quelle di ibride plug-in (+1.580,0%). Boom anche di auto completamente elettriche, che salgono del 1.083,6%, con 7.362 nuove immatricolazioni.

LA SCELTA PIÙ CONVENIENTE


L’universo delle auto green è molto trafficato. Elettriche, ibride (mild e full) ma anche plug-in. Insomma, qual è la scelta più conveniente? La auto elettriche. Almeno secondo il recente studio eleborato da BEUC e Altroconsumo, e finanziato da European Climate Foundation, che ha calcolato i costi totali da sostenere per il possesso di varie tipologie di mezzi, in base proprio all’alimentazione: benzina, diesel, ibrida, ibrida ricaricabile, elettrica e futuribile idrogeno.

LE VOCI ANALIZZATE


Per ottenere il costo complessivo di ogni tipo di veicolo, sono state analizzate diverse voci: la svalutazione nel tempo, l’Iva, i rifornimenti di carburante o le ricariche elettriche, le tasse, i costi di assicurazione e di manutenzione ordinaria. Da questa elaborazione, l’auto elettrica si posiziona in prima posizione in fatto di convenienza, posizione che può mantenere per i prossimi 10 anni. Secondo l’indagine di Altroconsumo, il suo costo medio di possesso è pari a circa 74mila euro, in 16 anni di vita.

SEGUE L’IBRIDO


In seconda posizione, in questa graduatoria della convenienza, si piazza l’auto ibrida ricaricabile, a patto che vengano effettuate ricariche elettriche frequenti, a 77mila euro, poi il diesel (oltre 78mila euro) e, in fondo alla classifica, la benzina (85mila euro). L’analisi ha riguardato tre segmenti - auto piccole, compatte e grandi - con risultati senza grandi variazioni, a sottolineare che la convenienza è una questione legata al tipo di alimentazione e non alla dimensioni dell’auto.

CONVENIENZA ANCHE NELL’USATO


Il confronto di Altroconsumo ha riguardato anche il mercato delle auto usate. L’auto elettrica è una scelta che conviene anche se di seconda o di terza mano, dal momento che assicura un risparmio con costi delle ricariche più bassi, tasse più leggere e costi di manutenzione minori. Per il calcolo del costo di mantenimento, si è ipotizzato nello studio che le ricariche siano effettuate a casa, ma il fattore convenienza rispetto alle auto a benzina resta attraente anche se la ricarica è effettuata nelle colonnine pubbliche.

VERSO LA TRANSIZIONE ENERGETICA


“La svolta verso una mobilità più sostenibile è un cambiamento fondamentale da attuare per ridurre le emissioni di CO2, e questo studio dimostra come tale transizione sia, non solo possibile ma anche conveniente”, si legge nel rapporto di Altroconsumo. “Per guidare i consumatori verso le opzioni più green come le auto elettriche, risulta, tuttavia, fondamentale attuare dei cambiamenti a monte e lungo tutta la filiera al fine di rendere più facile, economico e sostenibile l’adozione di questi mezzi”.

NEL RECOVERY PLAN


La tendenza a promuovere una sostenibilità sempre più green è anche quella del governo che ha previsto 59,3 miliardi di euro da destinare alla “rivoluzione verde e transizione ecologica” nel Recovery plan, con interventi dedicati proprio alla rete e mobilità sostenibile. Nella bozza si sottolinea come “lo sviluppo di mobilità basata su veicoli elettrici rappresenta una rilevante opportunità di decarbonizzazione del settore, ma a oggi è estremamente limitata e incide per lo 0,1% sul totale dei veicoli. Per raggiungere gli obiettivi europei in materia di decarbonizzazione è previsto un parco circolante di circa 6 milioni di veicoli elettrici al 2030, per i quali si stima siano necessari 31.500 punti di ricarica rapida pubblici”.

LE AUTO ELETTRICHE DESTINATE AD AUMENTARE


I numeri relativi alle auto elettriche, nei prossimi anni, sono destinati a crescere, anche grazie agli incentivi statali. Serve sostenere il mercato dell’auto, fortemente penalizzato dalla crisi della mobilità scatenata dalla pandemia, puntando su veicoli sostenibili. L’obiettivo è “costruire le infrastrutture abilitanti al fine di promuovere lo sviluppo di mobilità sostenibile e accelerare la transizione da stazioni di rifornimento basate su carburante a punti di rifornimento per veicoli elettrici: al fine di permettere la realizzazione di tali obiettivi, l’intervento è finalizzato allo sviluppo di 7.500 punti di ricarica rapida in autostrada e 13.755 in centri urbani, oltre a 100 stazioni di ricarica sperimentali con tecnologie per lo stoccaggio dell’energia”.

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