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Pub strapieni dopo le riaperture, Gran Bretagna a corto di birra

Secondo quanto riportato dal Financial Times, i bar non riescono più a soddisfare le domande dei clienti. I produttori costretti a razionare

6 Maggio 2021 09:28

financialounge -  birra Financial Times Gran Bretagna ripresa
Guai a togliere la birra agli inglesi. Dopo mesi di lockdown, dal 12 aprile gli abitanti del Regno Unito hanno potuto riprendere posto nei pub di tutto lo Stato e placare la propria sete, tanto da lasciarli a secco. Secondo quanto riportato dal Financial Times, a neanche un mese di distanza, i bar non riescono più a soddisfare le domande dei clienti, mentre i produttori di birra faticano a reggere il numero di ordini provenienti dai locali.

APERTO SOLO IL 40% DELLE ATTIVITÀ


Stando a quanto riportato da Oxford Market Watch, le vendite complessive di birra nei pub nella prima settimana di riaperture in Inghilterra hanno superato del 12% quelle degli stessi sette giorni del 2019, complici anche le buone condizioni climatiche. A questo proposito, stupisce pensare che, come indicato ancora dal Financial Times, solo il 40% dei 37.500 pub del Regno Unito ha abbastanza spazio esterno per tenere aperto.

PRODUTTORI IMPREPARATI


I produttori ovviamente festeggiano, anche se sono stati colti impreparati dalla sete di birra degli inglesi. “La domanda continua a superare le nostre previsioni più ottimistiche”, ha dichiarato il portavoce di Heineken in una nota. “Siamo stati costretti a limitare temporaneamente a tre fusti l’ammontare di Birra Moretti e Amstel che i pub possono ordinare”. “La realtà è arrivata tre volte al di sopra delle nostre aspettative – è la reazione di Jean-David Thumelaire, direttore delle vendite di Budweiser – nessuno se lo aspettava”.

ESTATE CALDA


I gestori delle attività ora sono preoccupati di non arrivare pronti al 17 maggio, giorno dal quale sarà possibile far sedere i clienti anche al chiuso. L’estate sarà fondamentale per rilanciare i consumi della Gran Bretagna. Il settore dell’ospitalità ha arretrati negli affitti pari a sei miliardi di sterline, mentre sono venuti a mancare i giovani di tutta Europa che prima del Covid rappresentavano una fetta non insignificante dei dipendenti di bar, pub e ristoranti.

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