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Business

Wall Street è stufa di videoriunioni e smart working per tutti e per sempre

Sicuri che le aziende potranno vivere e crescere solo con il lavoro a distanza? La risposta è no

10 Maggio 2021 16:51

financialounge -  Business Contrarian imprese Jamie Dimon smart working Video conferenze Wall Street
Lo smart working ha salvato l’economia mondiale durante i mesi del lockdown, è vero. Ma ora che conosciamo meglio il Covid-19 e i vaccini stanno dando i frutti sperati, siamo davvero sicuri che le aziende potranno vivere e prosperare nel prossimo futuro solo con il lavoro a distanza e le videoriunioni? La risposta è no: sotto sotto lo sappiamo tutti, e bisogna avere il coraggio di dirlo.

PANICO PANDEMICO


Nel panico dei primi mesi di pandemia, il lavoro a distanza ci ha permesso di rimanere attaccati alla nostra normalità e, soprattutto, di tenerci stretto il lavoro. La nuova organizzazione aziendale ha cominciato a ruotare principalmente intorno alle varie piattaforme di video conferenze. Tutto bellissimo, almeno all’inizio. Poi…

ONDA (MOLTO) ANOMALA


Poi è successo che ci siamo fatti prendere la mano e l’ondata di videoconferenze ci ha travolto. Turni da organizzare? Facciamo un meeting. Pianificazione attività clienti? Una bella videoconferenza. Risultati del mese? Ci vorrebbe una videocall. Decidere la carta da parati dell’ufficio del megadirettore galattico? Dai, colleghiamoci tutti online! Più o meno è andata così, e ora siamo tutti più stanchi.

C’È VITA OLTRE IL VIDEO


Qualche eroico guerrigliero anti-videoconferenze ha provato a indicarci la strada, ma noi non lo abbiamo seguito: l’avvocato americano che ha partecipato a un’udienza con il filtro da gattino, tanto per citare il più noto e più deriso. Ma noi non abbiamo colto la portata rivoluzionaria di quel messaggio, e la nostra vita è andata avanti tra un “mi vedete?”, “ti sentiamo”, “chiudi il microfono”, “accendi la telecamera” e così via. Ora, però, qualcosa sta cambiando. Qualcuno si è reso conto che no, non è possibile per le aziende vivere di solo smart working. Non basta collegarsi ogni mattina in video per prendere un caffè virtuale con i colleghi (sì, qualcuno è arrivato a concepire tanto) per portare avanti la cultura aziendale e soprattutto per continuare a generare nuove idee, nuovi progetti e attività: tutti aspetti fondamentali per ogni azienda.

MA C’È CHI DICE NO (WALL STREET)


Il messaggio forte arriva da Wall Street e non è un caso, visto che a New York hanno talmente tanti vaccini disponibili da poterli offrire anche ai turisti come souvenir omaggio. Stufo dei continui meeting in videoconferenza Jamie Dimon, Ceo di Jp Morgan Chase, ha annunciato che da luglio i dipendenti americani della banca torneranno in ufficio secondo una rotazione che prevede metà della capienza disponibile. Stesso discorso per quelli di Goldman Sachs, che entro l’estate dovranno dire addio allo smart working. Sia chiaro, il lavoro a distanza farà ormai parte dell’organizzazione futura delle aziende nel “new normal” e questo è un bene perché i benefici – per il lavoratore, per l’ambiente e per la stessa azienda – non mancano. Ma solo a patto di prenderlo nelle giuste dosi, perché un’overdose di videoconferenze e di smart working non fa bene a nessuno. Per fare ripresa ci vogliono le aziende, e le aziende non possono essere realtà virtuali fatte solo di smart working.

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