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Facebook contro le fake news: “Leggere prima di condividere”
Per lottare contro la disinformazione il social di Mark Zuckerberg chiederà agli utenti se hanno letto l'articolo prima di condividerlo
20 Maggio 2021 09:26
Facebook al lavoro per combattere la disinformazione sui social network provocata dalla continua diffusione di fake news da parte degli utenti. Il social creato da Mark Zuckerberg, infatti, sta testando uno strumento per invitare l'utente a leggere l'articolo prima di condividerlo, visto che questo avviene spesso anche solo avendo letto soltanto il titolo.
La notizia è stata diffusa dalla stessa Facebook tramite un messaggio pubblicato su uno dei suoi concorrenti, ovvero Twitter.
https://twitter.com/fbnewsroom/status/1391816265891778560
Con il prossimo aggiornamento della piattaforma, dunque, gli utenti di Facebook che cercheranno di diffondere una notizia del web tramite la sua condivisione vedranno apparire un pop up con due possibili scelte: “Apri articolo” e “Continua la condivisione”. In questo modo, il social inviterà il possibile 'diffusore di fake news' ad approfondire la notizia da condividere. Come accaduto in altre occasioni, la novità potrebbe essere lanciata prima negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo, anche se non si esclude un'accelerazione vista la sempre maggiore domanda di un'informazione corretta sui social.
Uno strumento simile era stato annunciato anche da Twitter, impegnata a testare lo stesso tipo di meccanismo basato sull'invitare alla lettura prima dello sharing.
https://twitter.com/TwitterComms/status/1309178715717369856
Dal social dell'uccellino affermano che i primi risultati dei test sono stati un successo, con un aumento delle letture da parte degli utenti prima della condivisione.
Se il problema della disinformazione e delle fake news è andato crescendo mano a mano che i social sono diventati sempre più popolari, in tempo di pandemia da coronavirus ha assunto un ruolo ancora più determinante nella coscienza delle persone, pronte a condividere link 'spazzatura' dal titolo accattivante. Di fronte a questa sfida, Facebook ha messo in campo vari strumenti quali il blocco della pubblicità, campagne informative, pagine dedicate, cambi nell'algoritmo del news feed, etichette di fact-checking e rimozione di milioni di post falsi.
COSA CAMBIA PER GLI UTENTI FACEBOOK
La notizia è stata diffusa dalla stessa Facebook tramite un messaggio pubblicato su uno dei suoi concorrenti, ovvero Twitter.
https://twitter.com/fbnewsroom/status/1391816265891778560
Con il prossimo aggiornamento della piattaforma, dunque, gli utenti di Facebook che cercheranno di diffondere una notizia del web tramite la sua condivisione vedranno apparire un pop up con due possibili scelte: “Apri articolo” e “Continua la condivisione”. In questo modo, il social inviterà il possibile 'diffusore di fake news' ad approfondire la notizia da condividere. Come accaduto in altre occasioni, la novità potrebbe essere lanciata prima negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo, anche se non si esclude un'accelerazione vista la sempre maggiore domanda di un'informazione corretta sui social.
RISULTATI INCORAGGIANTI
Uno strumento simile era stato annunciato anche da Twitter, impegnata a testare lo stesso tipo di meccanismo basato sull'invitare alla lettura prima dello sharing.
https://twitter.com/TwitterComms/status/1309178715717369856
Dal social dell'uccellino affermano che i primi risultati dei test sono stati un successo, con un aumento delle letture da parte degli utenti prima della condivisione.
LA LOTTA DEL SOCIAL ALLA DISINFORMAZIONE
Se il problema della disinformazione e delle fake news è andato crescendo mano a mano che i social sono diventati sempre più popolari, in tempo di pandemia da coronavirus ha assunto un ruolo ancora più determinante nella coscienza delle persone, pronte a condividere link 'spazzatura' dal titolo accattivante. Di fronte a questa sfida, Facebook ha messo in campo vari strumenti quali il blocco della pubblicità, campagne informative, pagine dedicate, cambi nell'algoritmo del news feed, etichette di fact-checking e rimozione di milioni di post falsi.
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