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Wall Street prova il rimbalzo sulla scia dei dati del mercato del lavoro Usa

I listini americani aprono le contrattazioni in positivo dopo la pubblicazione dei dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione, minori delle stime degli analisti. In ripresa anche il Bitcoin

20 Maggio 2021 16:18

financialounge -  bitcoin criptovalute inflazione mercato del lavoro Wall Street
Dopo tre aperture in territorio negativo, Wall Street schiva la paura sull’inflazione e comincia le contrattazioni in positivo. L’S&P 500 in avvio ha registrato un rialzo dello 0,3%, il Nasdaq, grazie anche alla risalita del Bitcoin, ha guadagnato lo 0,5%, mentre il Dow Jones ha segnato un aumento dello 0,1%. La regina delle criptovalute, dopo i crolli degli ultimi giorni, è in rialzo dell’8,18% dai 30.445 dollari della notte a 41.531 dollari. I Treasury a dieci anni rendono l’1,643%.

MERCATO DEL LAVORO USA


I listini di Wall Street sono galvanizzati dal dato sulle richieste di sussidi di disoccupazione della seconda settimana di maggio. Le domande sono state 444mila, cifra minore di quella stimata dagli analisti, ai minimi dall’inizio della pandemia. Nei sette giorni precedenti erano state 473mila. Tra i titoli da tenere sotto controllo, gli investitori guardano con attenzione quello di Virgin Galactic, che è arrivato a guadagnare fino al 17% dopo l’annuncio del volo di prova in programma sabato.

TEMA INFLAZIONE


In tema inflazione, mercoledì sono stati pubblicati i verbali della riunione di aprile della Fed. Nei documenti si legge come, secondo la banca centrale statunitense, l’economia locale sia ancora lontana dagli obiettivi preposti e come ci voglia ancora tempo per vedere dei progressi significativi. Per l’istituzione finanziaria il rialzo dei prezzi è solo un fenomeno transitorio, ma, nonostante le continue rassicurazioni, gli analisti hanno paura che una forte ripresa economica possa spingere la Fed a cambiare le sue politiche finora molto accomodanti.

CONTINUA IL CALO DEL PETROLIO


Il petrolio Wti continua a calare. Oggi cede l’1,09% a 62,67 dollari al barile. Sul valore del greggio pesa la notizia di un possibile accordo sul nucleare iraniano, che potrebbe portare a un allentamento delle sanzioni contro Teheran e a un aumento delle sue esportazioni di oro nero, creando in questo modo un eccesso di offerta in un momento in cui i paesi dell’Opec+ stanno aumentando la produzione.

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