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Per GAM l’allargamento dello spread BTP-Bund non deve preoccupare

Antonio Anniballe, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, sottolinea il carattere fisiologico di una curva più ripida in presenza di ripresa e nella prospettiva di un graduale rientro dello stimolo monetario

22 Maggio 2021 15:00

financialounge -  GAM Scenari spread
L’inizio del processo di irripidimento della curva dei rendimenti del debito denominato in euro, che riflette la prospettiva di un’uscita progressiva dalla crisi pandemica, vede il Btp tornare a sottoperformare gli altri emittenti europei. Antonio Anniballe, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, analizzi i motivi dell’allargamento dello spread con il corrispondente Bund e le variabili da tenere d’occhio nei prossimi mesi, rilevando che da inizio anno le curve delle scadenze dell’area euro vivono una novità di significativa importanza: dopo aver raggiunto nuovi minimi nel differenziale di rendimento fra scadenze di medio/ lungo termine e di breve, hanno iniziato a virare al rialzo.

UN PROCESSO FISIOLOGICO


Anniballe cita ad esempio lo spread fra decennale e il due anni che ha toccato i 10 punti base a fine 2020 e da allora segue un trend in ascesa senza significative interruzioni, collocandosi oggi sopra i 50 punti base. Secondo l’esperto di GAM SGR si tratta di un processo è fisiologico, perché l’inclinazione della curva è figlia di più elevate attese di crescita economica e inflazione. È un segnale da accogliere positivamente, in quanto testimonia il miglioramento di scenario e prospettive più solide di uscita dalla crisi, e segue, con un ritardo di 6-7 mesi, quanto già osservato negli Stati Uniti, come la generalità degli emittenti continentali.

NON PREOCCUPANTE L’ALLARGAMENTO DELLO SPREAD


Secondo GAM SGR è interessante che questa risalita dei rendimenti sia accompagnata anche da un allargamento dello spread fra BTP e Bund, una dinamica per il momento lungi dall’essere preoccupante, muovendo da minimi pluriennali di 90 punti base toccati il 9 febbraio, fino agli attuali 125, Ma le ragioni meritano comunque di essere approfondite. La prima spiegazione è di natura prettamente finanziaria: per quanto smentito con forza dalla Bce, è naturale per i mercati che il miglioramento economico porti con sé attese di passi indietro sulle misure espansive, come sta avvenendo in maniera più evidente negli Stati Uniti.

TENSIONI INDOTTE DALLA POLITICA


Traslato nel contesto europeo, il tapering può significare una maggior vulnerabilità degli emittenti più indebitati, semplicemente per l’effetto domanda/offerta, dato che viene gradualmente a mancare un “grande compratore”, e anche per il fatto che salgono i costi di finanziamento in un contesto di elevato debito pubblico. La seconda spiegazione offerta da Anniballe riguarda la politica, sia in Italia che fuori: il dibattito sul Next Generation va avanti ma i tempi di approvazione restano incerti per il farraginoso iter decisionale, mentre a livello nazionale non aiutano alcune recenti dichiarazioni di membri della maggioranza e più in generale una coalizione tanto larga quanto potenzialmente fragile.

CONDIZIONI FINANZIARIE ANCORA FAVOREVOLI


In conclusione della sua analisi, Anniballe sottolinea che sono questi gli elementi da monitorare nei mesi a venire, ritenendo che la debolezza dei governativi europei in generale sia destinata a continuare, con una velocità di risalita dei rendimenti che dipenderà dai progressi delle rispettive economie e dai dati d’inflazione. Quanto allo spread italiano, secondo l’esperto di GAM SGR una corretta e graduale gestione monetaria da parte della Bce insieme alla stabilità e all’impulso delle decisioni politiche sono necessari per non modificare in maniera significativa le attuali, favorevoli, condizioni di finanziamento.

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