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Nuovo crollo per il Bitcoin che aumenta le perdite della settimana

A pesare in negativo sulle quotazioni, sono state la stretta della Cina e la proposta dagli Stati Uniti, che vuole maggiori controlli sugli scambi sopra i 10mila dollari

24 Maggio 2021 08:53

financialounge -  bitcoin cina criptomonete criptovalute crollo Tesla
Settimana di ribassi per il Bitcoin, sceso in cinque giorni di quasi il 30% a circa 36.000 dollari, dopo essere crollato, mercoledì scorso, a 30.445 dollari. A pesare in negativo sulla quotazione della criptovaluta, sono state la stretta della Cina e quella proposta dagli Stati Uniti, che vuole maggiori controlli sugli scambi.

LA PROPOSTA DEGLI USA


Gli Stati Uniti starebbero pensando a più controlli per le transazioni in Bitcoin: tutti i pagamenti in criptovalute superiori a 10mila dollari, dovrebbero essere riportati all’Irs, l’Agenzia delle entrate statunitense. Anche la decisone di Tesla, di non accettare più il Bitcoin come forma di pagamento per l’acquisto di auto, perché poco sostenibile, ha contribuito a far scendere la quotazione della valuta elettronica.

TUTTE LE CRIPTO IN SOFFERENZA


Non solo il Bitcoin. Anche le altre criptovalute stanno pagando dazio. Ethereum è scesa del 20% domenica mattina, scambiando attorno ai 1.900 dollari. Dogecoin ha perso il 16% e Binance Coin è sceso del 26%. A seguito del crollo di mercoledì, le criptovalute hanno perso circa 1 trilione di dollari. Il record del Bitcoin di 64mila dollari di un mese fa, sembra lontanissimo.

IL BLOCCO CINESE


La svendita delle valute digitali a metà della scorsa settimana è stata innescata dall’annuncio delle autorità cinesi che hanno imposto ulteriori restrizioni sulle transazioni con le criptovalute all’interno dei confini nazionali. Secondo le istituzioni cinesi, le criptovalute possono essere utilizzate per attività criminali. Per questo motivo, hanno spiegato nella nota la Federazione nazionale cinese del finanziamento su internet, la Federazione bancaria cinese e la Federazione dei pagamenti e di compensazione, le istituzioni bancarie cinesi non dovranno più offrire ai propri clienti servizi di pagamento e trading in criptovalute.

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