Bond sostenibili
Il mix virtuoso tra mercati emergenti e tematiche ESG
Sebbene possa sembrare controintuitivo, l’esperienza di BlueBay mostra che gli emittenti dei mercati emergenti tendono ad essere più ricettivi all'impegno su tematiche ESG di quanto ci si aspetterebbe
di Leo Campagna 8 Giugno 2021 15:10
Il contesto in cui operano gli emittenti dei mercati emergenti comporta, in genere, che siano sottoposti a un controllo più approfondito da parte degli investitori rispetto ai loro omologhi dei mercati sviluppati. Storicamente, alcuni fattori ESG, come la governance (G) e il contesto sociale e politico (S) hanno svolto un ruolo cruciale nell'analisi fondamentale e del rischio del merito di credito, sia sovrano che societario, dei mercati emergenti. “D’altra parte, sebbene questo segmento sia maturato, sarebbe difficile investirvi con successo senza considerare questi particolari input quando si valuta il potenziale al ribasso e al rialzo di un determinato emittente o titolo”, fa sapere Anthony Kettle, Senior Portfolio Manager presso BlueBay Asset Management, casa d’investimento specializzata nel reddito fisso.
“Di recente l’enfasi è sui fattori ambientali, come nella maggior parte delle asset class. Gli investitori dei mercati emergenti che hanno instaurato un solido dialogo con gli emittenti nel corso degli anni hanno ampliato con successo il loro impegno continuo per includere i temi ambientali e altre tematiche ESG”, spiega Kettle. Il manager fa notare come i mercati emergenti risultino fondamentali per far avanzare l'agenda ESG a livello globale. Basti pensare che l'universo dei mercati emergenti vale circa il 60% dell'economia mondiale e il 75% della crescita globale, quasi il doppio rispetto a 20 anni fa. Rappresenta anche più di 2.000 miliardi di dollari - ovvero circa un quarto - del mercato globale del reddito fisso.
“Il ruolo degli emittenti di questo segmento diventerà inevitabilmente più significativo negli sviluppi economici e sociali globali, inclusa la capacità di progredire verso obiettivi ESG più ampi” puntualizza il manager di BlueBay. Come nei mercati sviluppati, i governi e le aziende hanno abbracciato questi obiettivi con impegni differenti, ma gli investitori potranno svolgere un ruolo cruciale nello sforzo di creare un maggiore allineamento tra tutte le parti interessate all'interno del panorama degli investimenti ESG.
“Sebbene possa sembrare controintuitivo, la nostra esperienza mostra che, nonostante si parta spesso da un livello base inferiore in termini di profilo ESG, gli emittenti dei mercati emergenti tendono ad essere più ricettivi nell'impegno sulle tematiche ESG di quanto ci si aspetterebbe” riferisce Kettle. Ciò può essere in parte attribuito, secondo il manager di BlueBay, al fatto che molti emittenti non abbiano molte fonti alternative di finanziamento e che i creditori abbiano quindi più potere d'intervento. “Abbiamo tuttavia riscontrato che in molti casi l’engagement svolge un importante ruolo positivo nell'accrescere la consapevolezza tra gli emittenti dei mercati emergenti quando si tratta del valore della trasparenza e del dialogo aperto, nonché delle pratiche di mercato”, tiene a precisare Kettle.
Va segnalato che molte aziende dei mercati emergenti hanno compiuto progressi significativi nel rafforzare le proprie credenziali ESG. Certi settori si prestano naturalmente a credenziali ESG più forti come quello delle energie rinnovabili, sia in Asia che in America Latina. Ma anche in altri settori, in particolare in quelli ad alta intensità di risorse, che devono affrontare ostacoli più impegnativi, le aziende dei paesi in via di sviluppo si sono rivelate molto ben disposte a migliorare i loro rating ESG. “Ad esempio, di recente abbiamo assistito a una ripresa nell'emissione di obbligazioni legate alla sostenibilità nell’ambito del settore industriale che si trova nella fascia di rischio più elevata dello spettro ESG. Un altro settore in cui osserviamo esempi positivi di impegno ESG è quello delle telecomunicazioni”, conclude il Senior Portfolio Manager presso BlueBay Asset Management.
L’UNIVERSO DEI MERCATI EMERGENTI VALE IL 75% DELLA CRESCITA GLOBALE
“Di recente l’enfasi è sui fattori ambientali, come nella maggior parte delle asset class. Gli investitori dei mercati emergenti che hanno instaurato un solido dialogo con gli emittenti nel corso degli anni hanno ampliato con successo il loro impegno continuo per includere i temi ambientali e altre tematiche ESG”, spiega Kettle. Il manager fa notare come i mercati emergenti risultino fondamentali per far avanzare l'agenda ESG a livello globale. Basti pensare che l'universo dei mercati emergenti vale circa il 60% dell'economia mondiale e il 75% della crescita globale, quasi il doppio rispetto a 20 anni fa. Rappresenta anche più di 2.000 miliardi di dollari - ovvero circa un quarto - del mercato globale del reddito fisso.
LA CAPACITÀ DI PROGREDIRE VERSO OBIETTIVI ESG PIÙ AMPI
“Il ruolo degli emittenti di questo segmento diventerà inevitabilmente più significativo negli sviluppi economici e sociali globali, inclusa la capacità di progredire verso obiettivi ESG più ampi” puntualizza il manager di BlueBay. Come nei mercati sviluppati, i governi e le aziende hanno abbracciato questi obiettivi con impegni differenti, ma gli investitori potranno svolgere un ruolo cruciale nello sforzo di creare un maggiore allineamento tra tutte le parti interessate all'interno del panorama degli investimenti ESG.
I CREDITORI HANNO PIÙ POTERE D’INTERVENTO
“Sebbene possa sembrare controintuitivo, la nostra esperienza mostra che, nonostante si parta spesso da un livello base inferiore in termini di profilo ESG, gli emittenti dei mercati emergenti tendono ad essere più ricettivi nell'impegno sulle tematiche ESG di quanto ci si aspetterebbe” riferisce Kettle. Ciò può essere in parte attribuito, secondo il manager di BlueBay, al fatto che molti emittenti non abbiano molte fonti alternative di finanziamento e che i creditori abbiano quindi più potere d'intervento. “Abbiamo tuttavia riscontrato che in molti casi l’engagement svolge un importante ruolo positivo nell'accrescere la consapevolezza tra gli emittenti dei mercati emergenti quando si tratta del valore della trasparenza e del dialogo aperto, nonché delle pratiche di mercato”, tiene a precisare Kettle.
RAFFORZARE LE PROPRIE CREDENZIALI ESG
Va segnalato che molte aziende dei mercati emergenti hanno compiuto progressi significativi nel rafforzare le proprie credenziali ESG. Certi settori si prestano naturalmente a credenziali ESG più forti come quello delle energie rinnovabili, sia in Asia che in America Latina. Ma anche in altri settori, in particolare in quelli ad alta intensità di risorse, che devono affrontare ostacoli più impegnativi, le aziende dei paesi in via di sviluppo si sono rivelate molto ben disposte a migliorare i loro rating ESG. “Ad esempio, di recente abbiamo assistito a una ripresa nell'emissione di obbligazioni legate alla sostenibilità nell’ambito del settore industriale che si trova nella fascia di rischio più elevata dello spettro ESG. Un altro settore in cui osserviamo esempi positivi di impegno ESG è quello delle telecomunicazioni”, conclude il Senior Portfolio Manager presso BlueBay Asset Management.