Aberdeen Standard Investments
Aberdeen Standard Investments: ecco cosa aspettarsi dalla Bce oggi
Grande attesa per le decisioni della Banca centrale europea e soprattutto per le parole di Christine Lagarde. Secondo Paul Diggle,di Aberdeen Standard Investments, la politica monetaria non subirà modifiche sostanziali
10 Giugno 2021 07:50
La riunione della BCE di oggi (giovedì 10 giugno), e soprattutto la conferenza stampa della presidente Christine Lagarde a seguire, sarà monitorata con grande attenzione da mercato e investitori, che peseranno ogni parola e anche ogni sfumatura per capire se si stia avvicinando o meno una fine anticipata o una riduzione del PEPP, il Pandemic Emergency Purchasing Programme da 1.850 miliardi di euro di acquisti di titoli, che dovrebbe durare almeno fino a marzo del 2022. Giovedì la Bce avrà a disposizione i dati e le previsioni aggiornati su crescita e inflazione, e già tra i falchi del Nord Europa si è levata qualche voce a invocare un’uscita anticipata dallo stimolo monetario. L’inflazione infatti ha rialzato la testa, non solo in USA, e sta cominciando a farsi sentire soprattutto in Germania, dove i rendimenti dei bund a 10 anni si sono riavvicinati a livello zero.
Paul Diggle, vice capo economista di Aberdeen Standard Investments, sottolinea in un commento che la tesi a favore della riduzione degli acquisti di titoli si basa sul rafforzamento della ripresa economica europea grazie all’avanzare delle campagne vaccinali e alla riapertura di molte attività dopo mesi di lockdown, mentre la tesi a favore del mantenimento degli acquisti al ritmo attuale punta invece sul fatto che eventuali riduzioni dello stimolo rischiano di innescare un sell-off del mercato e magari mandare in stallo la nascente ripresa delle economie.
Dopo le recenti dichiarazioni coordinate dei vari speaker della BCE, a partire dal capo economista Lane e dal membro italiano del board Panetta, l’esperto di Aberdeen Standard Investments si aspetta che la BCE mantenga la rotta e continui ad acquistare asset a livelli elevati. Ma in ogni caso, avverte Diggle, gli investitori vorranno assicurarsi che la BCE faccia un buon lavoro nel sostenere la ripresa economica, evitando la temuta parola ‘tapering’. Il tapering è diventato un termine d’uso comune nel linguaggio finanziario dal 2013, quando venne usato per indicare l’uscita della Federal Reserve dal Quantitative Easing contro la crisi finanziaria globale, causando diverse turbolenze sui mercati finanziari.
Dopo la BCE, a metà giugno, sarà la volta del Fomc della Federal Reserve, e l’interrogativo dei mercati resterà lo stesso. Il chairman Powell e i suoi colleghi hanno già lanciato ampie assicurazioni sul fatto che gli strappi dell’inflazione sono da considerarsi del tutto transitori e che lo stimolo monetario andrà avanti. Ma i mercati anche in questo caso vorranno essere rassicurati. Anche perché negli ultimi tempi la segretaria al Tesoro USA Janet Yellen, che ha preceduto Powell alla guida della stessa Fed, ha accennato stando attenta a non drammatizzare alla possibilità di lievi aumenti dei tasi di mercato americani.
DUE TESI A CONFRONTO
Paul Diggle, vice capo economista di Aberdeen Standard Investments, sottolinea in un commento che la tesi a favore della riduzione degli acquisti di titoli si basa sul rafforzamento della ripresa economica europea grazie all’avanzare delle campagne vaccinali e alla riapertura di molte attività dopo mesi di lockdown, mentre la tesi a favore del mantenimento degli acquisti al ritmo attuale punta invece sul fatto che eventuali riduzioni dello stimolo rischiano di innescare un sell-off del mercato e magari mandare in stallo la nascente ripresa delle economie.
GLI INVESTITORI NON VOGLIONO SENTIR PARLARE DI TAPERING
Dopo le recenti dichiarazioni coordinate dei vari speaker della BCE, a partire dal capo economista Lane e dal membro italiano del board Panetta, l’esperto di Aberdeen Standard Investments si aspetta che la BCE mantenga la rotta e continui ad acquistare asset a livelli elevati. Ma in ogni caso, avverte Diggle, gli investitori vorranno assicurarsi che la BCE faccia un buon lavoro nel sostenere la ripresa economica, evitando la temuta parola ‘tapering’. Il tapering è diventato un termine d’uso comune nel linguaggio finanziario dal 2013, quando venne usato per indicare l’uscita della Federal Reserve dal Quantitative Easing contro la crisi finanziaria globale, causando diverse turbolenze sui mercati finanziari.
A METÀ GIUGNO SARÀ LA VOLTA DELLA FED
Dopo la BCE, a metà giugno, sarà la volta del Fomc della Federal Reserve, e l’interrogativo dei mercati resterà lo stesso. Il chairman Powell e i suoi colleghi hanno già lanciato ampie assicurazioni sul fatto che gli strappi dell’inflazione sono da considerarsi del tutto transitori e che lo stimolo monetario andrà avanti. Ma i mercati anche in questo caso vorranno essere rassicurati. Anche perché negli ultimi tempi la segretaria al Tesoro USA Janet Yellen, che ha preceduto Powell alla guida della stessa Fed, ha accennato stando attenta a non drammatizzare alla possibilità di lievi aumenti dei tasi di mercato americani.