Reddito fisso
Con l’approccio unconstrained più ricco il set di opportunità nei mercati emergenti
Gli ultimi 12 mesi hanno evidenziato secondo BlueBay l’efficacia dell’approccio agli investimenti che possa ricercare le migliori idee ovunque all'interno del panorama a reddito fisso dei mercati emergenti
di Leo Campagna 17 Giugno 2021 15:27
Nell’articolo “Perché l’approccio unconstrained offre una visuale unica nei mercati emergenti” è stato approfondito il concetto di un approccio senza vincoli, che offre agli investitori l’agilità e la flessibilità adeguata per implementare le idee d’investimento nell'universo prescelto, sfruttando in modo appropriato i diversi strumenti. È stato inoltre illustrato perché il debito emergente si presta particolarmente a questo approccio, spiegando come si è comportato l’approccio unconstrained nei mercati dei paesi in via di sviluppo durante il culmine della pandemia.
A questo proposito, un segmento dei mercati del credito non è stato in grado di resistere alla tempesta che si è scatenata subito dopo i timori della diffusione del Covid-19 e dei relativi lockdown. Si tratta delle emissioni obbligazionarie di quelle aziende che avevano cercato di ristrutturare il proprio debito o di riprofilare la struttura del loro capitale.
“Una situazione che ha creato un'ulteriore opportunità per partecipare ad alcune occasioni che si erano venute a creare quando i titoli sono stati scambiati al di sotto del loro ‘fair value’ a seguito della vendita forzata da parte di investitori che non erano in grado di detenere crediti insoluti”, riferisce Anthony Kettle, Senior Portfolio Manager di BlueBay, casa d’investimento specializzata nel reddito fisso. Va ricordato, infatti, che diversi asset manager e investitori istituzionali per statuto non possono detenere in portafoglio emissioni obbligazionarie al di sotto del rating investment grade: molti bond sono scivolati in area non investment grade diventando, di conseguenza, oggetto di vendita forzata sul mercato da parte di questi operatori.
La fase successiva del ciclo di mercato è iniziata quando lo stimolo fiscale statunitense è stato irrobustito in misura molto al di sopra delle previsioni degli analisti, alimentando sia la ripresa degli Stati Uniti, sia un brusco aumento dei rendimenti statunitensi con, in parallelo, un effetto crescita ritardato in altre parti del mondo. Un contesto che ha creato un significativo picco di volatilità nei mercati locali dei paesi in via di sviluppo con riprezzamento dei tassi e delle valute emergenti. “L’ampiezza nei tassi dei mercati emergenti è apparsa fuori misura rispetto agli andamenti osservati in passato quando i Treasury USA si sono mossi al rialzo di pari importo. Una situazione che ha fornito un'opportunità di acquisto nell’ambito degli asset emergenti in valute locale all'inizio del secondo trimestre 2021”, sottolinea Kettle.
Secondo il manager di BlueBay gli ultimi 12 mesi hanno evidenziato in modo ancora più accentuato l'importanza di un approccio agli investimenti che possa spaziare ovunque all'interno del panorama a reddito fisso dei mercati emergenti alla ricerca delle migliori idee. Un approccio che, al contempo, consenta di cambiare dinamicamente il rischio di allocazione del portafoglio in base all'evoluzione delle diverse opportunità.
La regione vanta una traiettoria di crescita positiva: basti pensare che i mercati emergenti rappresentano i tre quarti della crescita globale, una quota peraltro raddoppiata negli ultimi 20 anni. “Riteniamo che i mercati emergenti costituiscano una proposta interessante nell'attuale ambiente a basso rendimento, che tuttavia può essere ottimizzata tramite un approccio a più alta convinzione, più concentrato, agile e con portafogli con short duration. Un approccio unconstrained ci agevola nell’imbrigliare la dispersione di mercato, e nel catturare il potenziale al rialzo preservando il profilo di volatilità”, conclude il Senior Portfolio Manager di BlueBay.
COVID-19 E LOCKDOWN
A questo proposito, un segmento dei mercati del credito non è stato in grado di resistere alla tempesta che si è scatenata subito dopo i timori della diffusione del Covid-19 e dei relativi lockdown. Si tratta delle emissioni obbligazionarie di quelle aziende che avevano cercato di ristrutturare il proprio debito o di riprofilare la struttura del loro capitale.
VENDITA FORZATA SUL MERCATO
“Una situazione che ha creato un'ulteriore opportunità per partecipare ad alcune occasioni che si erano venute a creare quando i titoli sono stati scambiati al di sotto del loro ‘fair value’ a seguito della vendita forzata da parte di investitori che non erano in grado di detenere crediti insoluti”, riferisce Anthony Kettle, Senior Portfolio Manager di BlueBay, casa d’investimento specializzata nel reddito fisso. Va ricordato, infatti, che diversi asset manager e investitori istituzionali per statuto non possono detenere in portafoglio emissioni obbligazionarie al di sotto del rating investment grade: molti bond sono scivolati in area non investment grade diventando, di conseguenza, oggetto di vendita forzata sul mercato da parte di questi operatori.
RIPREZZAMENTO DEI TASSI E DELLE VALUTE EMERGENTI
La fase successiva del ciclo di mercato è iniziata quando lo stimolo fiscale statunitense è stato irrobustito in misura molto al di sopra delle previsioni degli analisti, alimentando sia la ripresa degli Stati Uniti, sia un brusco aumento dei rendimenti statunitensi con, in parallelo, un effetto crescita ritardato in altre parti del mondo. Un contesto che ha creato un significativo picco di volatilità nei mercati locali dei paesi in via di sviluppo con riprezzamento dei tassi e delle valute emergenti. “L’ampiezza nei tassi dei mercati emergenti è apparsa fuori misura rispetto agli andamenti osservati in passato quando i Treasury USA si sono mossi al rialzo di pari importo. Una situazione che ha fornito un'opportunità di acquisto nell’ambito degli asset emergenti in valute locale all'inizio del secondo trimestre 2021”, sottolinea Kettle.
IL SET DI OPPORTUNITA’ POST PANDEMIA
Secondo il manager di BlueBay gli ultimi 12 mesi hanno evidenziato in modo ancora più accentuato l'importanza di un approccio agli investimenti che possa spaziare ovunque all'interno del panorama a reddito fisso dei mercati emergenti alla ricerca delle migliori idee. Un approccio che, al contempo, consenta di cambiare dinamicamente il rischio di allocazione del portafoglio in base all'evoluzione delle diverse opportunità.
GLI EMERGENTI RAPPRESENTANO I TRE QUARTI DELLA CRESCITA GLOBALE
La regione vanta una traiettoria di crescita positiva: basti pensare che i mercati emergenti rappresentano i tre quarti della crescita globale, una quota peraltro raddoppiata negli ultimi 20 anni. “Riteniamo che i mercati emergenti costituiscano una proposta interessante nell'attuale ambiente a basso rendimento, che tuttavia può essere ottimizzata tramite un approccio a più alta convinzione, più concentrato, agile e con portafogli con short duration. Un approccio unconstrained ci agevola nell’imbrigliare la dispersione di mercato, e nel catturare il potenziale al rialzo preservando il profilo di volatilità”, conclude il Senior Portfolio Manager di BlueBay.