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Private banking, raccolta record nel 2020: patrimonio complessivo a quota 932 miliardi di euro

Andamento positivo per la gestione nonostante la pandemia, la ricchezza delle famiglie che si avvalgono di un private banker cresce di più: i dati di Aipb

21 Giugno 2021 16:02

financialounge -  AIPB Antonella Massari Paolo Langé private banking risparmio gestito
Nell'anno della pandemia il private banking in Italia ha registrato una crescita positiva del 5,1% e ha raggiunto un massimo storico di circa 36 miliardi di euro, somma che ha portato le masse totali in gestione a 932 miliardi di euro al 31 dicembre 2020. Un andamento che conferma il ruolo centrale del private banking nell'industria degli investimenti, con un dato che risalta in modo particolare: la ricchezza investita dei clienti serviti dal private banking registra una crescita a velocità doppia rispetto alle altre famiglie benestanti non servite.

LE STIME


In base alle stime attuali dell'Associazione Italiana Private Banking (Aipb), nel 2021 il patrimonio in gestione potrebbe raggiungere i 978 miliardi di euro. Già ora l'andamento è sopra le stime fatte nel 2018, quando era stato previsto un patrimonio complessivo di 893 miliardi di euro a fine 2020. Tra le famiglie italiane con ricchezza finanziaria superiore ai 500mila euro, il 63% di avvale di un private banker (nel 2018 era il 60%). Il Private Banking ha favorito l’allocazione del risparmio in investimenti finanziari diversi dai depositi per 28 miliardi (il 77,7% del totale della nuova raccolta), mentre il risparmio delle altre famiglie è affluito soprattutto in liquidità, solo 1 miliardo (l’1,5%) è stato trasformato in investimenti dagli operatori non Private (Banche e Reti non private, Poste e Agenti). I nuovi flussi delle famiglie servite dal Private Banking sono stati velocemente indirizzati su tutti i vari comparti d’investimento.

LEADERSHIP PER IL PRIVANTE BANKING


Analizzando la parte della ricchezza finanziaria delle famiglie investita (in titoli, fondi, gestito e assicurativo; esclusa quindi la liquidità) emerge ancora più chiaramente come il 2020 abbia rappresentato un anno di svolta per il Private Banking. Su questa parte di ricchezza, che ammonta a 1.880 miliardi, per la prima volta il canale Private risulta leader tra gli altri distributori superando Banche e Reti non private (il PB gestisce il 42% degli asset; 41% Banche e Reti non Private; 17% Poste e agenti).

LANGÉ: RUOLO STRATEGICO


“I dati raccolti confermano il ruolo sempre più strategico nel sistema Paese dell’industria del private banking e la nostra capacità di trasformare la liquidità in investimenti, di attutire gli effetti dell’emotività sui mercati durante le fasi di incertezza e di accelerare la crescita dei portafogli, sapendo intercettare al meglio le esigenze delle famiglie servite - ha commentato Paolo Langé, Presidente AIPB – L’industria ha saputo fornire risposte immediate e dare valore, facendo crescere la ricchezza finanziaria dei propri clienti a una velocità doppia. Il mercato continua a mantenere un trend di sviluppo positivo anche oltre le nostre previsioni”.

MASSARI: 2020 ANNO IMPORTANTE


“La pandemia non ha intaccato la propensione delle famiglie Private a investire e gli operatori le hanno sapute accompagnare al meglio in questa difficile fase - ha aggiunto Antonella Massari, Segretario Generale di AIPB - Il 2020 è stato un anno importante per l’industria italiana del private banking che si conferma leader rispetto agli altri canali distributivi per la gestione di ricchezza investita in prodotti finanziari diversi dalla liquidità. Oggi serve quasi un terzo della ricchezza investibile complessiva in Italia, sottraendola agli strumenti di deposito, in un contesto dove il numero di famiglie che hanno il 100% dei propri risparmi in liquidità tende a diminuire, ma resta intorno al 46%”.

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