5G
Il ritardo dell'Europa nel 5G può diventare un'occasione per gli investitori: ecco i titoli da seguire
Neuberger Berman guarda con interesse alle società di torri di telecomunicazione come Cellnex, Vantage e American Tower che potranno beneficiare dall’aumento degli investimenti europei nel 5G
23 Giugno 2021 08:00
Nonostante la Commissione europea continui a sostenere che la tecnologia 5G sia strategica, la diffusione della connettività in questo ambito vede l’Unione Europea in ritardo rispetto ad altre nazioni. Basti pensare che le reti 5G in Europa attualmente raggiungono solo un residente su quattro dell’intera regione. Una percentuale significativamente lontana non soltanto dal leader assoluto (Corea del Sud che vanta una copertura delle reti 5G del 93%) ma anche dagli Stati Uniti che conta su una penetrazione del 76%.
“In Europa solo la Germania, con una copertura dell'80%, è competitiva mentre il resto degli altri Stati membri è ancora molto indietro. In base alle stime della società di telecomunicazioni francese Bouygues che prevede di raggiungere una copertura del 90% solo nel 2023, la Francia risulta indietro almeno tre anni rispetto all'Asia”, fa sapere il team di gestione del fondo Neuberger Berman 5G Connectivity. Un ritardo che può essere spiegato non soltanto dalla frammentazione dell’Unione Europea che rende più complesso il coordinamento tra i 27 Paesi membri, ma anche dalla pandemia, dalle sanzioni imposte a Huawei, e anche dai dubbi circa il rischio per la salute.
La Commissione europea ha fissato nuovi obiettivi per la diffusione del 5G in tutto il Vecchio Continente: in quest’ottica all’interno del piano Recovery & Resilience Facility (RRF), è stata stanziata una quota significativa del budget digitale di 150 miliardi di euro per finanziare le infrastrutture per la connettività a banda larga ad altissima capacità, compreso il 5G. Entro il 2027, gli investimenti annuali europei destinati alle infrastrutture di rete dovrebbero raddoppiare e dovrebbero favorire la diffusione della connettività 5G in tutte le zone abitate dell’Ue e lungo le principali vie di trasporto entro il 2025.
Si tratta di una notizia di assoluto rilievo sia per le società coinvolte direttamente nello sviluppo e nella diffusione di queste infrastrutture, e sia per le aziende delle torri di telecomunicazioni. “Il trend relativo all’esternalizzazione delle infrastrutture wireless a società indipendenti è in crescita in Europa dopo averlo già osservato negli Stati Uniti, in India e in America Latina. Le società di torri di comunicazione indipendenti rendono infatti più semplice ed economico l'implementazione di nuove reti con vantaggi non sono soltanto per gli operatori mobili, ma anche per il settore wireless in generale e pure per i consumatori.” spiega il Team di Neuberger Berman.
Grazie alla condivisione della torre tra più locatari gli operatori mobili possono ridurre i costi complessivi, la copertura migliora e i prezzi al consumo scendono. Per ridurre gli ingenti debiti accumulati dalla combinazione di significative richieste di investimenti, calo dei ricavi e crescita della competizione nei servizi internet, operatori del calibro di Orange, Telefonica e Vodafone hanno scorporato dal business la parte legata alle torri di comunicazione per liberare valore e migliorare il proprio flusso di cassa.
“In base alle stime di Ernst & Young l'outsourcing di queste attività a società indipendenti specializzate nelle torri di telecomunicazione potrebbe sbloccare fino a 28 miliardi di euro di capitale. Risorse che gli operatori potrebbero reinvestire per migliorare la copertura e accelerare il lancio della connettività 5G. Le società di torri di telecomunicazione come Vantage, American Tower e, in particolare, Cellnex, potranno beneficiare dall’aumento degli investimenti europei nel 5G”, conclude il team di gestione del fondo Neuberger Berman 5G Connectivity.
FRANCIA INDIETRO ALMENO TRE ANNI RISPETTO ALL’ASIA
“In Europa solo la Germania, con una copertura dell'80%, è competitiva mentre il resto degli altri Stati membri è ancora molto indietro. In base alle stime della società di telecomunicazioni francese Bouygues che prevede di raggiungere una copertura del 90% solo nel 2023, la Francia risulta indietro almeno tre anni rispetto all'Asia”, fa sapere il team di gestione del fondo Neuberger Berman 5G Connectivity. Un ritardo che può essere spiegato non soltanto dalla frammentazione dell’Unione Europea che rende più complesso il coordinamento tra i 27 Paesi membri, ma anche dalla pandemia, dalle sanzioni imposte a Huawei, e anche dai dubbi circa il rischio per la salute.
UN BUDGET DIGITALE DI 150 MILIARDI DI EURO
La Commissione europea ha fissato nuovi obiettivi per la diffusione del 5G in tutto il Vecchio Continente: in quest’ottica all’interno del piano Recovery & Resilience Facility (RRF), è stata stanziata una quota significativa del budget digitale di 150 miliardi di euro per finanziare le infrastrutture per la connettività a banda larga ad altissima capacità, compreso il 5G. Entro il 2027, gli investimenti annuali europei destinati alle infrastrutture di rete dovrebbero raddoppiare e dovrebbero favorire la diffusione della connettività 5G in tutte le zone abitate dell’Ue e lungo le principali vie di trasporto entro il 2025.
INFRASTRUTTURE WIRELESS
Si tratta di una notizia di assoluto rilievo sia per le società coinvolte direttamente nello sviluppo e nella diffusione di queste infrastrutture, e sia per le aziende delle torri di telecomunicazioni. “Il trend relativo all’esternalizzazione delle infrastrutture wireless a società indipendenti è in crescita in Europa dopo averlo già osservato negli Stati Uniti, in India e in America Latina. Le società di torri di comunicazione indipendenti rendono infatti più semplice ed economico l'implementazione di nuove reti con vantaggi non sono soltanto per gli operatori mobili, ma anche per il settore wireless in generale e pure per i consumatori.” spiega il Team di Neuberger Berman.
CONDIVISIONE DELLE TORRI
Grazie alla condivisione della torre tra più locatari gli operatori mobili possono ridurre i costi complessivi, la copertura migliora e i prezzi al consumo scendono. Per ridurre gli ingenti debiti accumulati dalla combinazione di significative richieste di investimenti, calo dei ricavi e crescita della competizione nei servizi internet, operatori del calibro di Orange, Telefonica e Vodafone hanno scorporato dal business la parte legata alle torri di comunicazione per liberare valore e migliorare il proprio flusso di cassa.
VANTAGE, AMERICAN TOWER E CELLNEX
“In base alle stime di Ernst & Young l'outsourcing di queste attività a società indipendenti specializzate nelle torri di telecomunicazione potrebbe sbloccare fino a 28 miliardi di euro di capitale. Risorse che gli operatori potrebbero reinvestire per migliorare la copertura e accelerare il lancio della connettività 5G. Le società di torri di telecomunicazione come Vantage, American Tower e, in particolare, Cellnex, potranno beneficiare dall’aumento degli investimenti europei nel 5G”, conclude il team di gestione del fondo Neuberger Berman 5G Connectivity.