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Debito emergente, green bond e bond canadesi nicchie interessanti fuori dall’euro

Occorre ampliare selettivamente l’universo di investimento privilegiando le emissioni relative alle infrastrutture verdi, ai bond green, canadesi e quelli emerging markets evitando il debito sovrano europeo

28 Giugno 2021 15:20

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MERCATI OBBLIGAZIONARI NERVOSI


Allianz Global Investors vede l’inflazione come uno dei principali rischi del momento: è importante preservare il potere d’acquisto e mettersi al riparo dalla volatilità. “Propendiamo ancora per gli asset rischiosi, ma con la dovuta cautela: risulta opportuno considerare un posizionamento più neutrale in termini di rischio/rendimento, almeno nel breve periodo”, commenta nell’articolo “AllianzGI: l’aumento dell’inflazione è uno dei rischi principali nel post Covid” Stefan Hofrichter, CFA
Head of Global Economics & Strategy di AllianzGI. “I mercati obbligazionari potrebbero diventare nervosi in merito ad inflazione e possibili interventi delle banche centrali”. Meglio, quindi, continuare a preferire duration corte e gestire attivamente le posizioni. Nel prossimo futuro, gli investimenti ESG saranno ancora più centrali.

PERCHÉ GLI INVESTITORI DEVONO RIMANERE ATTIVI


Come spiegato nell’articolo “La ricerca del reddito passa per una gestione attiva a livello globale”, diverse considerazione inducono Mark Holman, CEO di TwentyFour AM, a propendere per un portafoglio veramente globale. “Sebbene riteniamo che ci siano al momento buone opportunità di credito negli Stati Uniti, nel complesso vediamo più valore in Europa”, sottolinea il manager di TwentyFour AM convinto che l’incertezza presente oggi sui mercati obbligazionari possa presentare opportunità di acquisto. La sfida, secondo Holman è affrontare la divergenza di opinioni sulla minaccia dell’inflazione, in particolare su quale tipo di carovita sperimenteremo con la continua riapertura delle economie. “Riteniamo che non tutta l’inflazione che stiamo iniziando a sperimentare sarà transitoria. Una cosa è certa: con i rendimenti del Tesoro USA a 10 anni intorno all’1,5% al 10 giugno, il mercato non sta valutando un’inflazione non transitoria – tiene a precisare il CEO di TwentyFour AM –. L’incertezza del mercato, nel cercare di decifrare i cambiamenti nella retorica della banca centrale e dati economici irregolari, dovrebbe provocare attacchi di volatilità. Gli investitori devono rimanere attivi per essere in grado di approfittare di qualsiasi calo del mercato e comprare attività interessanti a livelli più convenienti”.

PRUDENZA SUL DEBITO SOVRANO EUROPEO


Esty Dwek, Head of Global Market Strategy di Natixis Investment Managers Solution, conserva un certo grado di prudenza sul debito sovrano, soprattutto nel Vecchio Continente. Nonostante spread nel complesso già stretti, il credito continua a mostrarsi resiliente, in parte perché il carry rimane attraente rispetto ai sovrani. Gli spread infatti, sia Investment Grade che High Yield, si sono ridotti negli Stati Uniti, in Europa a anche negli Emergenti. La maggior duration degli indici investment grade e i loro spread molto ridotti suggeriscono – come sottolinea Dwek nell’articolo “Natixis positiva sulle azioni cicliche, focus su finanziari ed energetici” - meno spazio per assorbire tassi più elevati rispetto agli High Yield, segmento su cui Natixis conserva selettività.

NICCHIE INTERESSANTI FUORI DALL’EURO


Un approccio globale agli investimenti in obbligazioni societarie offre una maggior diversificazione degli emittenti e la possibilità di aggiungere valore accedendo a un mercato più ampio, profondo e meno concentrato e anche un aumento del rendimento rispetto alle strategie di obbligazioni societarie in euro. Sono le indicazioni nell’articolo “Obbligazioni societarie, perché è meglio un approccio globale e non euro-centrico”di Peter Becker, Fixed Income Investment Director di Capital Group, che sottolinea come l’universo d’investimento delle obbligazioni societarie globali ammonti oggi a oltre 11.000 miliardi di dollari, mentre il set di opportunità per gli investitori globali comprende 13.857 emissioni e 2.642 emittenti, molto più ampio rispetto alle strategie focalizzate esclusivamente sui mercati regionali. Inoltre, rileva Becker, ci sono alcuni mercati all’interno dell’universo globale, come quello del dollaro canadese, che potrebbero presentare opportunità interessanti ma sono troppo piccoli per un approccio regionale a sé stante e non verrebbero colte da una strategia di obbligazioni societarie in euro.

AMPLIARE SELETTIVAMENTE L’UNIVERSO D’INVESTIMENTO


“Si rende opportuno ampliare selettivamente l’universo d’investimento al di là delle tradizionali aree dei mercati sviluppati. Crediamo che un approccio geografico più ampio consentirebbe agli investitori a lungo termine di accedere a un insieme di interessanti opportunità, in gran parte non sfruttate, che possono offrire una spinta significativa ai rendimenti e alla riduzione della vita media ponderata (scadenza media dei titoli in portafoglio) senza aumentare il rischio sottostante”, fa sapere nell’articolo “Il valore aggiunto del credito illiquido dei mercati emergenti” Mihai Florian, Senior Portfolio Manager mercati emergenti di BlueBay, casa d’investimento specializzata sul reddito fisso.

SPREAD DEL DEBITO EMERGENTE SUI TREASURY USA SUI 330 PUNTI BASE


Intanto, da un lato, le aspettative di inflazione scontate dal mercato sono scese in misura considerevole. Dall’altro, i titoli di Stato USA hanno addirittura reagito con un significativo calo dei rendimenti nonostante i prezzi al consumo segnalavano un rialzo più forte del previsto. In attesa di verificare se questo sentiment di mercato relativamente tranquillo perdurerà anche in caso di ulteriori e più elevati dati sull’inflazione nei prossimi mesi, nell’articolo “Generi alimentari e commodity agricole, un punto critico dei mercati emergenti” il Team CEE & Global Emerging Markets di Raiffeisen Capital Management fa notare come gli spread sui titoli di stato USA intorno a circa 330 punti base (+3,30%) rendano il debito emergente ancora relativamente interessante, anche se associato a rischi più elevati.

ENORME APPETITO PER LE INFRASTRUTTURE VERDI


Columbia Threadneedle Investments, nell’articolo “Quattro temi di investimento per la transizione verde europea”, segnala come l’Unione europea sia stata una delle prime economie che si è assunta l’impegno di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, ha i piani d’investimento più ambiziosi per la transizione verde, e alcuni osservatori stimano che potrebbe mobilitare fino a 7.000 miliardi di investimenti in infrastrutture, di cui circa 3.000 miliardi da fonti private. Gli obiettivi verdi della Ue non riguardano solo nuovi progetti, ma anche la riconversione di aree industriali. L’enorme appetito dell’Europa per infrastrutture verdi genererà senza dubbio significative opportunità d’investimento, che secondo gli esperti di Columbia attireranno sostanziose iniezioni di capitale privato.

L’IMPORTANZA DEI GREEN BOND PER IL CAMBIAMENTO CLIMATICO


Infine, riflettendo sull’importanza dei green bond nella lotta al cambiamento climatico, Michael Wehrle, Head of Investment Solutions di BlueOrchard (società che, insieme a Schroders, ha lanciato fondo Schroder ISF BlueOrchard Emerging Markets Climate Bond), nell’articolo “Schroders e BlueOrchard di nuovo insieme per il cambiamento climatico” ha commentato: “I green bond rappresentano un potente mezzo per perseguire un cambiamento ambientale positivo, generando al contempo rendimenti obbligazionari attraenti. Investire in queste crescenti opportunità significherà per gli investitori non soltanto contribuire a un impatto duraturo e positivo in termini di mitigazione dei cambiamenti climatici nei mercati maggiormente in crescita, ma anche ottenere performance solide per i loro portafogli”.

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