Acquisto prima casa

Ecco gli errori che molti fanno quando comprano casa

Ben 3,3 milioni di famiglie vorrebbero comprare casa, ma solo pochi hanno davvero la possibilità di acquistarla. Meglio non farsi prendere dell’emotività perché il rischio è di non riuscire a pagarla

28 Giugno 2021 14:04

financialounge -  Acquisto prima casa casa immobiliare Nomisma
Fare il passo più lungo della gamba è sempre un rischio. Anche se si tratta di comprare casa. Nomisma parla del rischio di “miopia familiare” che potrebbe non consentire una visione equilibrata della propria condizione socio-economica. Sono 3,3 milioni le famiglie che nel 2021 hanno manifestato l’intenzione di acquistare casa, pari al 12,8% del totale (nel 2020 erano il 9,5%). Ma non tutti possono permettersela.

“RISCHIO DI DECISIONI POCO RAZIONALI”


Nel rapporto di Nomisma “La casa e gli italiani”, si sottolinea come la maggiore propensione al risparmio degli italiani, maturata nell’ultimo anno di pandemia, unita alla fiducia generata dal Pnrr, abbia rafforzato l’intenzione di acquistare un immobile, seppure con un rischio di “miopia familiare”. Si corre il pericolo di prendere delle decisioni “poco razionali”, assumendosi un impegno finanziario troppo oneroso.

APPROCCIO EMOTIVO


Per l’istituto bolognese, i tassi bassi e un maggior risparmio accumulato durante la pandemia hanno contribuito a sostenere un approccio più emotivo da parte di famiglie incapaci di vedere le proprie reali possibilità. Tra i rischi che si possono correre, c’è anche quello di non prendere debitamente in considerazione che nel prossimo futuro ci sarà la necessità di fare sacrifici per compensare la spesa pubblica che è lievitata negli ultimi due anni.

I TRE TIPI DI ACQUIRENTI


Nomisma divide i possibili acquirenti in tre gruppi. Nello studio si parla di “equipaggiati”, circa 1 milione di famiglie (3,9%) che hanno un reddito adeguato per far fronte all’acquisto di un nuovo immobile. Poi si cono gli “incauti”, pari a 1,8 milioni (7%), che presentano un reddito appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie. E poi c’è il gruppo meno numeroso (1,9%) degli “sprovveduti”, ossia 504mila famiglie, che pur non avendo un reddito adeguato, intendono lo stesso compare una nuova casa.

MENO CASE PER INVESTIMENTO


Nel 2021 diminuisce la quota di chi compra una abitazione per investimento. Sono il 10,2% delle intenzioni e vengono manifestate da persone in età matura. Delle 3,3 milioni di famiglie intenzionate a compare casa, sono quelle espresse da 804mila famiglie le intenzione di acquisto credibili, in percentuale il 3,1%. Nomisma rileva che “9 milioni di famiglie (35%) potrebbe avere bisogno di acquistare una casa” ma non ha intenzione. Di queste, 7,4 milioni non possiede risorse economiche sufficienti e le restanti non riescono a pagarsi un mutuo.

IN 9 MILIONI VOGLIONO USARE IL SUPERBONUS


Aumentano gli interventi di ristrutturazione, con ben 12,3 milioni di famiglie ha effettuato un intervento di ristrutturazione, con 9 milioni di famiglie intenzionate ad utilizzare il Superbonus per ristrutturare casa. Ci sono però delle difficoltà nella realizzazione degli interventi perché 4 milioni di famiglie non ha ancora potuto avviare i lavori a causa della complicata interlocuzione con il mercato.

PIÙ GIOVANI IN AFFITTO


Acquistare una casa di proprietà è una prerogativa delle persone più anziane. Sono proprietari l’81,5% delle persone con un’età tra i 65 e i 74 anni, percentuale che sale a 89,7% tra gli Over75. A vivere in affitto sono soprattutto i giovani, con un terzo degli under35 e il 36,7% di persone con un’età compresa tra i 35 e i 44 anni. Nomisma mette in luce potenziali rischi per una larga fascia di anziani appartenenti al ceto medio impoverito che vive in affitto.

GLI ANZIANI PREFERISCONO I PICCOLI CENTRI


Un giovane su tre vorrebbe vivere in una grande città con più di 100mila abitanti; il 40,8% degli under35 guarda a una città di medie dimensioni (tra i 20mila e i 100mila abitanti) mentre un anziano su tre over75 gradirebbe un’abitazione in un piccolo centro.

DIMENSIONE INDOOR E OUTDOOR


“L’Indagine 2021 intende continuare a indagare il 'durante' e ad offrire alcuni anticipi di futuro sia per i decisori di politiche pubbliche sull’abitare, sia per tutti gli operatori di settore interessati a promuovere finalmente un’offerta più arricchita di abitare”, commenta Marco Marcatili, Responsabile sviluppo di Nomisma e coordinatore del rapporto “La casa e gli italiani”. “La pandemia ha costretto le famiglie a fare il punto sulla casa, almeno nella dimensione indoor. Un primo dato è chiaro e ambivalente: una metà hanno riscoperto il piacere della “casa-tana”, l’altra metà l’incubo della “casa-gabbia”. E con la fine delle restrizioni, è aumentata l’attenzione per la dimensione outdoor della casa. Tendenza che potrebbe durare anche nel post Covid.

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