Obbligazioni
Come catturare le opportunità non sfruttate nel debito dei mercati emergenti
In un mondo affamato di crescita e reddito, BlueBay spiega i benefici di una gestione attiva oltre i benchmark nel debito emergente per ricavare rendimenti potenzialmente maggiori e i vantaggi di diversificazione
di Leo Campagna 29 Giugno 2021 15:29
Si stima che attualmente ci siano in circolazione obbligazioni con rendimento negativo per un controvalore di 18 mila miliardi di dollari. Sono incluse le emissioni governative tedesche e svizzere, mentre molti altri titoli di stato europei hanno un rendimento ben al di sotto dell'1%. In ogni caso, l'ambiente dei tassi di interesse ultra bassi sembra destinato a durare e gli investitori sono alla continua ricerca di strategie alternative.
“Un approccio attivo, flessibile e innovativo rappresenta il modo migliore per accedere al debito dei mercati emergenti, un'area che riteniamo di interesse. Abbiamo lanciato la strategia BlueBay Emerging Market Unconstrained Bond nel 2015 per esprimere questa convinzione attraverso un portafoglio che unisce obbligazioni sovrane e societarie con la possibilità, se si presenta l'opportunità, di vendere allo scoperto”, fanno presente gli esperti di BlueBay, casa d’investimento specializzata sul reddito fisso.
Nelle economie dei paesi in via di sviluppo, la storia è molto più positiva di quanto si pensi. L’indebitamento e gli oneri per il debito sono inferiori. Inoltre, mentre un dollaro Usa debole può agevolate i mercati emergenti, il Fondo monetario internazionale prevede che molti paesi registreranno quest’anno un forte rimbalzo della crescita, in particolare nell'Asia orientale. “Ancora più importante per gli investitori a reddito fisso, i rendimenti nei mercati emergenti sono, in base ai dati di Bloomberg, più generosi rispetto a quasi tutte le altre categorie del mercato obbligazionario, anche se denominati in sterline, dollari o yen” sottolineano i manager di BlueBay.
Tradizionalmente, il debito dei mercati emergenti è sempre stato considerato un’asset class ad alto rischio e questo ha causato, all'inizio del 2020 quando la pandemia di Covid-19 ha preso piede, un sell-off dopo lo shock iniziale del mercato: deflussi che, secondo i dati dell'Institute for International Finance (IIF), nel primo trimestre del 2020 sono stati pari a quelli durante la grande crisi finanziaria del 2007- 09. “A mano a mano che l'economia globale riparte si consolida la propensione al rischio: i prezzi in rialzo delle materie prime, il commercio e i flussi di capitale dovrebbero avvantaggiare le aziende che operano nei mercati emergenti” spiegano i professionisti di BlueBay.
Da notare come, nonostante i livelli di leva finanziaria e il ritmo delle insolvenze societarie siano nei mercati emergenti inferiori rispetto a quelli dei paesi sviluppati, l'avversione degli investitori verso l’asset class lasci gli spread creditizi su livelli significativamente più ampi. Questo, secondo gli esperti di BlueBay, consente agli investitori obbligazionari dei mercati emergenti di poter accedere a una cospicua fonte di rendimenti. Inoltre, tramite una gestione attiva, è possibile sia sfruttare i diversi andamenti dei singoli paesi in via di sviluppo e sia le molte società con sede nei mercati sviluppati che hanno un'esposizione significativa alle tendenze e alle economie dei mercati emergenti: titoli che offrono agli investitori maggiore sicurezza legale e liquidità, pur mantenendo l'esposizione ai mercati ad alta crescita.
Anche il cambio valutario può contribuire in positivo. I deflussi degli investitori e l'impatto della pandemia sulla crescita globale e sul commercio hanno provocato un forte deprezzamento di molte valute dei mercati emergenti nella prima parte dello scorso anno. Il recupero è stato finora modesto nonostante i fondamentali siano migliorati in molte economie. “Storicamente, le valute e gli asset dei mercati emergenti hanno avuto un andamento positivo sullo sfondo di una ripresa sostenuta dell'attività e degli scambi globali. Inoltre, l'aumento della spesa pubblica e l'ampliamento del bilancio e del deficit commerciale negli Stati Uniti dovrebbero mantenere il dollaro debole nei confronti delle altre valute nel medio termine” concludono i manager di BlueBay.
LA STRATEGIA BLUEBAY EMERGING MARKET UNCONSTRAINED BOND
“Un approccio attivo, flessibile e innovativo rappresenta il modo migliore per accedere al debito dei mercati emergenti, un'area che riteniamo di interesse. Abbiamo lanciato la strategia BlueBay Emerging Market Unconstrained Bond nel 2015 per esprimere questa convinzione attraverso un portafoglio che unisce obbligazioni sovrane e societarie con la possibilità, se si presenta l'opportunità, di vendere allo scoperto”, fanno presente gli esperti di BlueBay, casa d’investimento specializzata sul reddito fisso.
RENDIMENTI GENEROSI
Nelle economie dei paesi in via di sviluppo, la storia è molto più positiva di quanto si pensi. L’indebitamento e gli oneri per il debito sono inferiori. Inoltre, mentre un dollaro Usa debole può agevolate i mercati emergenti, il Fondo monetario internazionale prevede che molti paesi registreranno quest’anno un forte rimbalzo della crescita, in particolare nell'Asia orientale. “Ancora più importante per gli investitori a reddito fisso, i rendimenti nei mercati emergenti sono, in base ai dati di Bloomberg, più generosi rispetto a quasi tutte le altre categorie del mercato obbligazionario, anche se denominati in sterline, dollari o yen” sottolineano i manager di BlueBay.
UN’ASSET CLASS CONSIDERATA AD ALTO RISCHIO
Tradizionalmente, il debito dei mercati emergenti è sempre stato considerato un’asset class ad alto rischio e questo ha causato, all'inizio del 2020 quando la pandemia di Covid-19 ha preso piede, un sell-off dopo lo shock iniziale del mercato: deflussi che, secondo i dati dell'Institute for International Finance (IIF), nel primo trimestre del 2020 sono stati pari a quelli durante la grande crisi finanziaria del 2007- 09. “A mano a mano che l'economia globale riparte si consolida la propensione al rischio: i prezzi in rialzo delle materie prime, il commercio e i flussi di capitale dovrebbero avvantaggiare le aziende che operano nei mercati emergenti” spiegano i professionisti di BlueBay.
SPREAD CREDITIZI SU LIVELLI SIGNIFICATIVAMENTE ALTI
Da notare come, nonostante i livelli di leva finanziaria e il ritmo delle insolvenze societarie siano nei mercati emergenti inferiori rispetto a quelli dei paesi sviluppati, l'avversione degli investitori verso l’asset class lasci gli spread creditizi su livelli significativamente più ampi. Questo, secondo gli esperti di BlueBay, consente agli investitori obbligazionari dei mercati emergenti di poter accedere a una cospicua fonte di rendimenti. Inoltre, tramite una gestione attiva, è possibile sia sfruttare i diversi andamenti dei singoli paesi in via di sviluppo e sia le molte società con sede nei mercati sviluppati che hanno un'esposizione significativa alle tendenze e alle economie dei mercati emergenti: titoli che offrono agli investitori maggiore sicurezza legale e liquidità, pur mantenendo l'esposizione ai mercati ad alta crescita.
ANCHE IL CAMBIO VALUTARIO PUO’ CONTRIBUIRE IN POSITIVO
Anche il cambio valutario può contribuire in positivo. I deflussi degli investitori e l'impatto della pandemia sulla crescita globale e sul commercio hanno provocato un forte deprezzamento di molte valute dei mercati emergenti nella prima parte dello scorso anno. Il recupero è stato finora modesto nonostante i fondamentali siano migliorati in molte economie. “Storicamente, le valute e gli asset dei mercati emergenti hanno avuto un andamento positivo sullo sfondo di una ripresa sostenuta dell'attività e degli scambi globali. Inoltre, l'aumento della spesa pubblica e l'ampliamento del bilancio e del deficit commerciale negli Stati Uniti dovrebbero mantenere il dollaro debole nei confronti delle altre valute nel medio termine” concludono i manager di BlueBay.