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AllianzGI: lecito attendersi un aumento della volatilità
Allianz Global Investors segnala il continuo miglioramento degli indicatori economici globali ma anche divergenze crescenti, con gli USA al picco, la Cina in decelerazione e l’Europa che non è ancora al massimo
10 Luglio 2021 09:30
I mercati sono arrivati al giro di boa del 2021 sulla scia di continui rialzi che li hanno portati ai massimi storici, nonostante la “variante Delta” abbia riacceso il dibattito su nuove restrizioni, soprattutto in Asia. Nel suo ‘weekly outlook’ Allianz Global Investors rivela che i suoi indicatori proprietari sono migliorati per il tredicesimo mese consecutivo a giugno, ma aggiunge che le divergenze a livello settoriale e geografico sono sempre più ampie: decelerazione del momentum in Cina, crescita USA che ha toccato il picco nel secondo trimestre 2021, Europa e resto del mondo che raggiungeranno la massima espansione solo nel terzo trimestre.
Nell’outlook titolato ‘Ottimismo’, Stefan Scheurer, Director, Global Capital Markets & Thematic Research di Allianz Global Investors non esclude che i mercati continuino a concentrarsi sugli indicatori dell’inflazione globale, in accelerazione da gennaio e saliti nell’ultimo mese sulla scia di solidi effetti base, rincaro delle commodity, riduzione degli output gap e strozzature sempre più evidenti nel quadro della riapertura delle economie. Crescita più solida e aumento dell’inflazione hanno indotto le banche centrali dei mercati emergenti ad assumere posizioni più restrittive, con i Paesi “high-yield” che sono stati i primi a compiere un’inversione di rotta.
Scheurer sottolinea che i timori sulla credibilità nella lotta all’inflazione e la necessità di garantire stabilità finanziaria hanno indotto alcune nazioni ad avviare un inasprimento dei tassi, come Turchia, Brasile e Russia, mentre anche in diversi mercati emergenti caratterizzati da tassi bassi, come Ungheria e Repubblica Ceca, la normalizzazione della politica monetaria è ormai prossima. In Asia invece numerosi Paesi emergenti devono fare i conti con la rapida diffusione della variante Delta e con prospettive di crescita meno incoraggianti. Diverse banche centrali dei Paesi emergenti seguono comunque l’esempio del Fed e, senza abbassare la guardia, tollerano pressioni sui prezzi “transitorie”.
Ora i mercati si concentrano sul dato dell’inflazione al consumo USA in uscita martedì , che insieme alla fiducia dei consumatori rilevata dall’Università del Michigan potrebbero dare indicazioni sulla politica monetaria USA. Nell’Eurozona usciranno i dati sulla produzione industriale e nel Regno Unito quelli sui prezzi. In Asia la Cina sarà ancora al centro della scena con i dati su commercio e PIL del secondo trimestre, che dovrebbero puntare a un ulteriore rallentamento della crescita innescando probabili richieste di stimoli monetari e fiscali.
Dopo una solida ripresa, rileva in conclusione l’outlook di AllianzGI, l’economia mondiale è entrata in una fase più matura del ciclo, e i segnali che l’ottimismo sia ormai prossimo al picco si moltiplicano. Le stime di consensus sul PIL per molti Paesi appaiono già ambiziose, e ulteriori progressi dei dati macro globali non sono più sorprese tali da trainare il trend rialzista. Anche gli indicatori tecnici riflettono grande ottimismo e lo stesso vale per la liquidità. Pertanto, secondo Scheurer, “è lecito attendersi un aumento della volatilità”.
MERCATI CONCENTRATI SULL’INFLAZIONE
Nell’outlook titolato ‘Ottimismo’, Stefan Scheurer, Director, Global Capital Markets & Thematic Research di Allianz Global Investors non esclude che i mercati continuino a concentrarsi sugli indicatori dell’inflazione globale, in accelerazione da gennaio e saliti nell’ultimo mese sulla scia di solidi effetti base, rincaro delle commodity, riduzione degli output gap e strozzature sempre più evidenti nel quadro della riapertura delle economie. Crescita più solida e aumento dell’inflazione hanno indotto le banche centrali dei mercati emergenti ad assumere posizioni più restrittive, con i Paesi “high-yield” che sono stati i primi a compiere un’inversione di rotta.
ALCUNI EMERGENTI COSTRETTI A STRINGERE
Scheurer sottolinea che i timori sulla credibilità nella lotta all’inflazione e la necessità di garantire stabilità finanziaria hanno indotto alcune nazioni ad avviare un inasprimento dei tassi, come Turchia, Brasile e Russia, mentre anche in diversi mercati emergenti caratterizzati da tassi bassi, come Ungheria e Repubblica Ceca, la normalizzazione della politica monetaria è ormai prossima. In Asia invece numerosi Paesi emergenti devono fare i conti con la rapida diffusione della variante Delta e con prospettive di crescita meno incoraggianti. Diverse banche centrali dei Paesi emergenti seguono comunque l’esempio del Fed e, senza abbassare la guardia, tollerano pressioni sui prezzi “transitorie”.
ATTESA PER I DATI AMERICANI
Ora i mercati si concentrano sul dato dell’inflazione al consumo USA in uscita martedì , che insieme alla fiducia dei consumatori rilevata dall’Università del Michigan potrebbero dare indicazioni sulla politica monetaria USA. Nell’Eurozona usciranno i dati sulla produzione industriale e nel Regno Unito quelli sui prezzi. In Asia la Cina sarà ancora al centro della scena con i dati su commercio e PIL del secondo trimestre, che dovrebbero puntare a un ulteriore rallentamento della crescita innescando probabili richieste di stimoli monetari e fiscali.
PREVEDIBILE AUMENTO DELLA VOLATILITÀ
Dopo una solida ripresa, rileva in conclusione l’outlook di AllianzGI, l’economia mondiale è entrata in una fase più matura del ciclo, e i segnali che l’ottimismo sia ormai prossimo al picco si moltiplicano. Le stime di consensus sul PIL per molti Paesi appaiono già ambiziose, e ulteriori progressi dei dati macro globali non sono più sorprese tali da trainare il trend rialzista. Anche gli indicatori tecnici riflettono grande ottimismo e lo stesso vale per la liquidità. Pertanto, secondo Scheurer, “è lecito attendersi un aumento della volatilità”.