azionario
Natixis: prospettive a medio termine sostenute grazie alle riaperture
Per Esty Dwek (Natixis Investment Managers Solution) campagne di vaccinazione, stimolo fiscale, sostegno monetario ed utili molto solidi sostengono i mercati ma la traiettoria nella seconda metà sarà più accidentata
19 Luglio 2021 20:00
La prospettiva di una persistente espansione fiscale negli Stati Uniti continua a sostenere i mercati azionari, sospinti verso nuovi massimi dalle large cap growth. In parallelo, nelle ultime settimane, ha perso smalto la rotazione ciclica.
“Riteniamo tuttavia che i settori e i titoli legati al ciclo economico abbiano ancora spazio di crescita dal momento che la fase di riapertura a livello globale non ha avuto ancora modo di dispiegarsi in maniera completa”, fa sapere Esty Dwek, Head of Global Market Strategy, Natixis Investment Managers Solution. L’esperta, alla luce di questa valutazione, è convinta che i segmenti legati all’energia e i titoli finanziari presentino ancora interessanti potenziali inespressi mentre, dal punto di vista geografico, privilegia l’Europa e il Giappone.
Dwek spiega che la performance del growth rispetto ai ciclici nel corso delle ultime settimane è da attribuire alla continua contrazione del rendimento del Treasury decennale statunitense che dai massimi relativi di fine marzo quando si attestava all’1,7% è ora sceso in area 1,2% - 1,3%. Il valore di un’azione è infatti riconducibile in larga misura alla somma dei flussi di cassa futuri scontati ad un tasso opportuno: a fronte di una diminuzione di quest’ultimo parametro le società ad alta crescita che produrranno i maggiori utili e flussi di cassa fra molti anni tendono ad avvantaggiarsi.
Inoltre, dopo il picco di maggio, continuano a scendere i tassi di inflazione di pareggio, detti anche tassi di break-even, quel livello che rende uguale il rendimento a scadenza del titolo nominale a tasso fisso e il rendimento del titolo reale di medesima durata. Una dinamica, questa, che fa intendere un affievolimento dei timori legati all’inflazione nella fase attuale. “Nel frattempo, i rendimenti dei governativi core dell'Eurozona hanno accusato un calo anche sulla scia dell’intervento di Christine Lagarde che ha evidenziato il rischio di varianti ed i potenziali effetti sulla ripresa. Si tratta di un movimento che dovrebbe essere già in gran parte esaurito ma preferiamo comunque ancora sottopesare i titoli di stato”, puntualizza Dwek.
Il comparto delle obbligazioni societarie, al contrario, evidenzia una maggiore resilienza e questo è un indizio positivo per i mercati azionari: infatti, l'allargamento degli spread tende di solito ad anticipare fasi di stress sul mercato azionario. “Preferiamo i corporate bond ai titoli di stato anche perché il flusso cedolare (carry) è più interessante. All'interno dell’universo del credito, privilegiamo l'high yield su base selettiva, e rimaniamo costruttivi sul segmento investment grade”, rivela la manager.
Le prospettive a medio termine di Dwek rimangono , in generale, sostenute da una forte crescita e dai fondamentali: dallo stimolo fiscale alle campagne di vaccinazione, dagli utili molto solidi al sostegno monetario. “Tuttavia, meglio non abbassare la guardia. Pensiamo che la seconda metà dell’anno possa rivelare una traiettoria più accidentata dal momento che i vari elementi di supporto potrebbero iniziare a far mancare il proprio contributo”, conclude l’ Head of Global Market Strategy, Natixis Investment Managers Solution.
C’È ANCORA SPAZIO DI CRESCITA PER I CICLICI
“Riteniamo tuttavia che i settori e i titoli legati al ciclo economico abbiano ancora spazio di crescita dal momento che la fase di riapertura a livello globale non ha avuto ancora modo di dispiegarsi in maniera completa”, fa sapere Esty Dwek, Head of Global Market Strategy, Natixis Investment Managers Solution. L’esperta, alla luce di questa valutazione, è convinta che i segmenti legati all’energia e i titoli finanziari presentino ancora interessanti potenziali inespressi mentre, dal punto di vista geografico, privilegia l’Europa e il Giappone.
COSA HA SPINTO LE RECENTI PERFORMANCE DEI TITOLI GROWTH
Dwek spiega che la performance del growth rispetto ai ciclici nel corso delle ultime settimane è da attribuire alla continua contrazione del rendimento del Treasury decennale statunitense che dai massimi relativi di fine marzo quando si attestava all’1,7% è ora sceso in area 1,2% - 1,3%. Il valore di un’azione è infatti riconducibile in larga misura alla somma dei flussi di cassa futuri scontati ad un tasso opportuno: a fronte di una diminuzione di quest’ultimo parametro le società ad alta crescita che produrranno i maggiori utili e flussi di cassa fra molti anni tendono ad avvantaggiarsi.
TASSI BREAK-EVEN
Inoltre, dopo il picco di maggio, continuano a scendere i tassi di inflazione di pareggio, detti anche tassi di break-even, quel livello che rende uguale il rendimento a scadenza del titolo nominale a tasso fisso e il rendimento del titolo reale di medesima durata. Una dinamica, questa, che fa intendere un affievolimento dei timori legati all’inflazione nella fase attuale. “Nel frattempo, i rendimenti dei governativi core dell'Eurozona hanno accusato un calo anche sulla scia dell’intervento di Christine Lagarde che ha evidenziato il rischio di varianti ed i potenziali effetti sulla ripresa. Si tratta di un movimento che dovrebbe essere già in gran parte esaurito ma preferiamo comunque ancora sottopesare i titoli di stato”, puntualizza Dwek.
PREVILEGIATO L’HIGH YIELD SU BASE SELETTIVA
Il comparto delle obbligazioni societarie, al contrario, evidenzia una maggiore resilienza e questo è un indizio positivo per i mercati azionari: infatti, l'allargamento degli spread tende di solito ad anticipare fasi di stress sul mercato azionario. “Preferiamo i corporate bond ai titoli di stato anche perché il flusso cedolare (carry) è più interessante. All'interno dell’universo del credito, privilegiamo l'high yield su base selettiva, e rimaniamo costruttivi sul segmento investment grade”, rivela la manager.
UNA TRAIETTORIA DEI MERCATI PIÙ ACCIDENTATA
Le prospettive a medio termine di Dwek rimangono , in generale, sostenute da una forte crescita e dai fondamentali: dallo stimolo fiscale alle campagne di vaccinazione, dagli utili molto solidi al sostegno monetario. “Tuttavia, meglio non abbassare la guardia. Pensiamo che la seconda metà dell’anno possa rivelare una traiettoria più accidentata dal momento che i vari elementi di supporto potrebbero iniziare a far mancare il proprio contributo”, conclude l’ Head of Global Market Strategy, Natixis Investment Managers Solution.