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J.P Morgan passa in rassegna le opportunità nelle obbligazioni cinesi

Per il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management la riduzione degli obblighi di riserva delle banche non segnala problemi, buone opportunità nei bond corporate

20 Luglio 2021 21:00

financialounge -  cina JP Morgan Asset Management obbligazioni titoli di stato
Il taglio del coefficiente di riserva obbligatoria deciso dalle autorità cinesi è andato oltre le attese dei mercati, ma va comunque considerato uno stimolo programmato all’attività economica e non l’inizio di un ciclo di allentamento. L’economia cinese è in ottima forma, e la manovra della Banca Centrale non segnala difficoltà economica, ma al contrario rappresenta un’iniezione di liquidità a medio termine, per sostenere l’attività. La crescita della Cina dovrebbe proseguire a un ritmo sostenuto, anche se più lento, e i titoli di Stato appaiono appetibili, anche se i rendimenti potrebbero non avere spazio per ulteriori cali, mentre per gli investitori con una visione lungimirante, le obbligazioni corporate potrebbero offrire buone opportunità.

CRESCITA DELL’8,8% NEL 2021


Sono le conclusioni cui giunge il Bond Bulletin settimanale del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, sottolineando comunque che come sempre la selettività paga, soprattutto considerando le prospettive dell’offerta nei restanti mesi dell’anno. Il taglio dello 0,5% della riserva obbligatoria equivale a un’iniezione di liquidità di 1.000 miliardi di renminbi, oltre le aspettative e prima del previsto. La manovra potrebbe sembrare una risposta alle attese di rallentamento della crescita ma il Bond Bulletin sottolinea che i fattori che potrebbero determinarlo sono probabilmente temporanei e si aspetta che l’economia cinese cresca dell’8,8% nel 2021.

FOCUS STRATEGICO SULLA RISTRUTTURAZIONE ECONOMICA


Secondo il team di J.P. Morgan Asset Management, un’interpretazione più realistica è che la Banca Centrale abbia semplicemente modificato la politica iniettando liquidità, incoraggiando le banche ad aumentare i prestiti, e sostenendo così le imprese più piccole che hanno più risentito del rialzo dei costi dei materiali. La banca centrale ha infatti chiarito che questa è una manovra di rettifica della politica e che i mercati non devono aspettarsi un ciclo di allentamento. I fondamentali sono solidi, e mentre il mondo emerge dalla pandemia la Cina resta strategicamente focalizzata sull’attuazione di una ristrutturazione più ampia volta a migliorare la governance aziendale e la sostenibilità dei modelli operativi, a ridurre il rischio sistemico e a prevenire l’aumento dei costi per le imprese.

TITOLI DI STATO ANCORA CONVENIENTI


Il team di J.P. Morgan Asset Management rileva che titoli di Stato cinesi sembrano relativamente convenienti rispetto alle obbligazioni globali, con il rendimento sceso da quasi il 3,2% al 2,96%, mentre il trentennale è calato dal 3,7% circa al 3,54%. Potrebbero scendere ancora, ma non in modo consistente, mentre con uno spread sui Treasury USA di oltre 160 punti base i titoli di Stato cinesi in valuta locale sembrano offrire un carry interessante. Altri segmenti del reddito fisso cinese, come i corporate bond di alcuni settori, cominciano a sembrare appetibili, sottolinea il Bond Bulletin citando esempio gli spread dei titoli immobiliari con rating singola B che si sono ampliati in misura consistente, segno che per gli investitori con maggior propensione al rischio alcune emissioni possono essere remunerative.

DOMANDA ESTERA IN AUMENTO


Per quanto riguarda i fattori tecnici, il team di J.P. Morgan Asset Management osserva che nel 2021 le obbligazioni speciali delle amministrazioni locali ha rappresentato meno di un terzo delle emissioni, indicando che nel secondo semestre l’offerta potrebbe aumentare. Per i titoli di Stato, il quadro tecnico continua a essere favorevole, e visto che quelli denominati in Yuan rappresentano il 7% dell’indice globale aggregato, la domanda estera dovrebbe rafforzarsi. Con la progressiva apertura dell’economia e del sistema finanziario cinesi, osserva in conclusione il team di J.P. Morgan Asset Management, il sostegno alla domanda di debito cinese non dovrebbe mancare.

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