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Campari, dati record e prezzo ai massimi
I conti vedono vendite nette pari a 1 miliardo. L'Ebit è pari a 223,2 milioni, variazione organica pari a +88,7%, e l'utile netto a 156,8 milioni. Titolo scatta in Borsa
27 Luglio 2021 16:14
Si è chiuso un primo semestre 2021 positivo per Campari Group, con una crescita significativa delle vendite, pari al +37,1% rispetto al primo semestre 2020 e +22,3% rispetto al primo semestre 2019. A dare una spinta al business è stata soprattutto la ripresa dei consumi, favorita dalla graduale riapertura nel secondo trimestre.
Vendite nette pari a 1 miliardo, “con una variazione organica pari al +37,1% rispetto al primo semestre 2020 (+30,2% variazione totale) e +22,3% rispetto al primo semestre 2019. L’Ebit è pari a 223,2 milioni, variazione organica pari a +88,7%, e l'utile netto si attesta a 156,8 milioni, in crescita del +101,9% escludendo rettifiche positive totali di 2,8 milioni. Il debito finanziario netto è pari a 1,064 miliardi in calo di 39 milioni rispetto a fine 2020.
Il margine lordo è stato pari a 603,6 milioni, pari al 60,3% delle vendite, in crescita del +33,3% in valore su base totale. "È risultato in crescita a livello organico del +40,1%, superiore alla crescita delle vendite, portando a un aumento del margine di 130 punti base grazie al mix di vendite favorevole, dovuta alla sovraperformance dei marchi ad alta marginalità, in particolare Aperol e Campari, che negli Usa hanno iniziato a beneficiare anche della sospensione dei dazi di importazione, unitamente a un maggiore assorbimento dei costi fissi di produzione trainato dai maggiori volumi prodotti e da una favorevole base di confronto”, sottolinea il Gruppo.
I numeri positivi danno slancio al titolo di Campari che scatta in Borsa (+4%). Il ceo Bob Kunze-Concewitz, ha detto che la società è fiduciosa sul perdurante forte slancio dei brand, nonostante "l'incertezza in relazione alla diffusione delle varianti Covid e alla possibile reintroduzione di nuove misure restrittive".
VENDITE NETTE PARI A 1 MILIARDO
Vendite nette pari a 1 miliardo, “con una variazione organica pari al +37,1% rispetto al primo semestre 2020 (+30,2% variazione totale) e +22,3% rispetto al primo semestre 2019. L’Ebit è pari a 223,2 milioni, variazione organica pari a +88,7%, e l'utile netto si attesta a 156,8 milioni, in crescita del +101,9% escludendo rettifiche positive totali di 2,8 milioni. Il debito finanziario netto è pari a 1,064 miliardi in calo di 39 milioni rispetto a fine 2020.
MARGINE LORDO PARI A 603, 6 MILIONI
Il margine lordo è stato pari a 603,6 milioni, pari al 60,3% delle vendite, in crescita del +33,3% in valore su base totale. "È risultato in crescita a livello organico del +40,1%, superiore alla crescita delle vendite, portando a un aumento del margine di 130 punti base grazie al mix di vendite favorevole, dovuta alla sovraperformance dei marchi ad alta marginalità, in particolare Aperol e Campari, che negli Usa hanno iniziato a beneficiare anche della sospensione dei dazi di importazione, unitamente a un maggiore assorbimento dei costi fissi di produzione trainato dai maggiori volumi prodotti e da una favorevole base di confronto”, sottolinea il Gruppo.
TITOLO SCATTA IN BORSA
I numeri positivi danno slancio al titolo di Campari che scatta in Borsa (+4%). Il ceo Bob Kunze-Concewitz, ha detto che la società è fiduciosa sul perdurante forte slancio dei brand, nonostante "l'incertezza in relazione alla diffusione delle varianti Covid e alla possibile reintroduzione di nuove misure restrittive".
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