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Capital Group: ecco come gestire il rischio normativo sulle azioni Big Tech

Per ricercare interessanti opportunità di investimento, Tracy Li (Capital Group) preferisce concentrarsi su adattabilità del management, valutazioni correnti e capacità di sviluppare nuovi prodotti e servizi innovativi

4 Agosto 2021 08:00

financialounge -  azioni big tech Capital Group Morning News Scenari smart Tracy Li
L'adattamento alle nuove normative è una forza dirompente, spesso sottovalutata, e tende a separare vincitori e perdenti. Vale anche per la maggior parte delle grandi piattaforme tecnologiche che si trova ad affrontare la pressione delle autorità regolatorie statunitensi ed europee.

I PRINCIPALI RISCHI NORMATIVI


“I principali rischi normativi che le aziende tecnologiche oggi devono affrontare possono essere raggruppati in tre grandi categorie: privacy e protezione dei dati, monitoraggio e moderazione dei contenuti, azioni antitrust” tiene a precisare Tracy Li, Investment Analyst di Capital Group.

È POSSIBILE TROVARE INTERESSANTI OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO


Secondo la manager è difficile fare previsioni precise sugli esiti normativi che, spesso, risultano peraltro meno importanti per determinare il successo dell'azienda rispetto ai fattori legati al business di riferimento. Per Li, infatti, a fare la differenza sono, in particolare, l'adattabilità del management, le valutazioni attuali e la capacità di sviluppare nuovi prodotti e servizi innovativi. “Concentrandosi su queste metriche e monitorando da vicino gli sviluppi legali e normativi, è possibile trovare interessanti opportunità di investimento nelle aziende che affrontano queste pressioni” puntualizza l’investment analyst.

PRIVACY


Partendo dalla privacy, è probabile che la legislazione proceda per gradi dal momento che si tratta di una questione sfumata con molti compromessi. Le aziende tenderanno ad un’autoregolamentazione interna per regolarsi da sé e l'un l'altra, costringendo la normativa a rincorrere. “E’ probabile che i vantaggi competitivi aumentino per le aziende che hanno accesso ai dati first-party, o ai dati raccolti sulle loro piattaforme o ecosistemi proprietari. Le aziende con capacità di intelligenza artificiale e apprendimento automatico come Google e Facebook potrebbero risultare avvantaggiate” spiega Li.

PANORAMA NORMATIVO SEMPRE PIÙ COMPLESSO


La manager, intravede la possibilità che il panorama normativo diventi sempre più complesso a mano a mano che vengano introdotti regolamenti governativi sulla privacy dei dati. La diretta conseguenza delle recenti leggi in Europa e negli Stati Uniti potrebbe tuttavia portare a sostenere, involontariamente, le più grandi aziende del settore rispetto ai loro rivali più piccoli.

NEGLI STATI UNITI POSSIBILE CONSENSO BIPARTISAN


“Negli Stati Uniti è possibile un consenso bipartisan intorno alla richiesta alle piattaforme internet di aumentare la trasparenza e il reporting sulla gestione dei contenuti e di rimuovere i contenuti entro 24 ore se ordinato da un tribunale. Aumenterebbero così le spese di compliance e la frequenza delle multe ma i maggiori costi amplieranno anche i vantaggi competitivi per le aziende più grandi” riferisce la manager.

IL CONTRASTO ALLA CONCORRENZA PER LE GRANDI PIATTAFORME INTERNET


Li ritiene che, forse, il problema sistemico più importante che i regolatori vedono riguardi il contrasto alla concorrenza per le grandi piattaforme internet. Resta il fatto che, finora, le cause antitrust si concludono spesso con accordi o multe piuttosto che con la separazione di un'azienda. “Le grandi aziende possono nel frattempo autoregolamentarsi e limitare qualsiasi impatto potenziale. Inoltre l’attività di M&A ha permesso a molte piccole aziende di crescere e maturare sotto l'ombrello delle grandi società madri” fa sapere Li.

WHATSAPP, VERILY E WAYMO


Ne è un esempio WhatsApp, il servizio di messaggistica di Facebook: sebbene vanti più di 2 miliardi di utenti medi mensili in 180 paesi, contribuisce solo in piccola parte alle entrate dell'azienda. Nel caso di Alphabet, i cui ricavi ruotano essenzialmente intorno ai profitti dalla pubblicità, la divisione di scienze della salute Verily e l’unità di guida autonoma Waymo hanno entrate minime. “Si tratta di tecnologie del futuro che, fra qualche tempo, potrebbero valere miliardi di dollari per gli investitori come società indipendenti. A prescindere dai futuri interventi di regolamentazione le aziende possono risultare investimenti interessanti, sulla base della crescita secolare delle attività in cui operano” conclude l’Investment Analyst di Capital Group.

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