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Eliminati prodotti di cura del corpo per pelli normali: non sono politically correct

Unilever, società olandese-britannica titolare di diversi marchi, elimina la parola "normale" da tutti i prodotti dedicati alla bellezza e all'igiene personale

24 Agosto 2021 11:45

financialounge -  bellezza capelli normali Inclusione Politically correct shampoo
Si tratta di una decisione che fa seguito ad un sondaggio in cui sette intervistati su dieci considerano negativo l'impatto della parola "normale" sulle confezioni, dato che sale a otto su dieci nella fascia compresa tra i 18 e i 35 anni. Da ora in poi sarà sempre più raro trovare nella boccetta dello shampoo o del balsamo la dicitura "capelli normali" per distinguerli da quelli crespi, sfibrati, grassi, colorati. Una scelta che, spiega Unilever, vuole prestare attenzione all'inclusività.

QUESTIONI SOCIALI


La società olandese-britannica, detiene più di 400 marchi che spaziano su più settori, dall'alimentazione alle bevande, dall'igiene per la casa alla cura del corpo e quest'anno ha deciso di puntare sulle questioni sociali rendendo i prodotti più inclusivi e attenti i prodotti più attenti alle esigenze dei clienti. Infatti, dal sondaggio è emerso che il 56% degli intervistati ritiene che l'industria della bellezza crei spesso diseguaglianze. La parola "normale" per indicare pelli e capelli crea spesso confusione e in qualcuno può generale disagio. Inoltre il 52% ammette di valutare la posizione dell'azienda sulle questioni sociali prima di fare acquisti. Le questioni sociali e il politically correct diventano cruciali.

BELLEZZA INCLUSIVA


"Sappiamo che rimuovere la parola "normale" dai prodotti non risolverà il problema da solo - sottolinea Sunny Jain presidente del settore Beauty & Personal Care dell'azienda-  ma si tratta di un importante passo avanti. La decisione è uno dei tanti passi che stiamo compiendo per sfidare i ristretti ideali di bellezza, mentre lavoriamo per aiutare a porre fine alla discriminazione e per sostenere una visione più inclusiva di bellezza". Inoltre Jain ha spiegato che questa scelta intende fare la differenza: "Con un miliardo di persone - dice - che usano i nostri prodotti ogni giorno, e ancora di più vedono la nostra pubblicità, i nostri marchi hanno il potere di fare davvero la differenza nella vita delle persone. Ecco perché ci impegniamo ad affrontare regole e stereotipi dannosi, e ad elaborare una definizione di bellezza più ampia e molto più inclusiva".

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