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Verso il post Merkel

Candriam: Germania verso il voto, per i mercati prospettive positive

Per Stefan Keller, Asset Allocation Strategist di Candriam la nuova compagine potrebbe favorire una politica fiscale accomodante e sostegno all’unione bancaria

di Virgilio Chelli 30 Agosto 2021 12:35
financialounge -  Angela Merkel Candriam Elezioni tedesche Eurozona Stefan Keller

Le elezioni federali tedesche tra meno di un mese segnano un cambiamento di leadership con l’uscita di scena di Angela Merkel dopo 16 anni. Per rimuovere il rigore sul debito o rendere permanente il fondo europeo per la ripresa serve una maggioranza di due terzi, ed è improbabile che la nuova coalizione la ottenga. Ma le risposte della Germania alle domande più pressanti dovrebbero essere positive per i mercati, poiché è probabile che si traducano in un aumento della spesa per infrastrutture e nel sostegno della domanda interna. Inoltre, una politica fiscale più accomodante, maggior sostegno all'Unione Bancaria e più margine di manovra nella discussione sulle regole fiscali della UE potrebbero in ultima istanza ridurre il premio di rischio per una dissoluzione dell'Eurozona.

VERSO TRATTATIVE COMPLESSE


Sono le conclusioni cui giunge l’analisi di Stefan Keller, Asset Allocation Strategist di Candriam, a meno di un mese dal voto per eleggere il nuovo Bundestag e un nuovo governo che per la prima volta da 16 anni non sarà guidato da Angela Merkel. Le elezioni dovrebbero essere seguite da trattative per creare una coalizione, molto probabilmente di tre partiti, per poi nominare il nuovo Cancelliere. Nel frattempo la Germania sta affrontando numerose sfide interne ed esterne, come l'invecchiamento della popolazione, l’evoluzione tecnologica e la digitalizzazione, l'emergenza climatica, il ruolo crescente della Cina, la spesa pubblica e la condivisione dei rischi nell’Eurozona. Ma nella campagna elettorale non si avverte il senso di urgenza per affrontarle.

SERVIRÀ ANCHE LA MAGGIORANZA AL BUNDESTAG


I sondaggi dicono che il blocco conservatore formato da CDU e CSU, dopo la perdita di slancio in estate, non ha più i favori del pronostico, ma anche i Verdi hanno perso terreno, mentre è in forte ascesa la SPD, che ha superato i Verdi e sta diminuendo il divario con i conservatori. Causa pandemia inoltre ci sarà un’impennata di voti per corrispondenza, intorno al 40%-50% dal 28,6% del 2017 e dal 24,3% del 2013. I diversi scenari devono tener conto che il vincitore avrà bisogno della maggioranza anche nel Bundestag, per cui sarà comunque probabile una coalizione. Secondo Keller, non è probabile un risultato netto, e il partito che uscirà vincitore dovrà formare una coalizione forse con due partiti, complicando molto i negoziati.

SCENARI POSSIBILI VARIEGATI


Gli scenari possibili sono diversi e spaziano da un governo guidato dai conservatori o dall'SPD, con i Verdi e il partito FDP, fino a un governo guidato dall'SPD con Verdi e Die Linke, il che rappresenterebbe il cambiamento più radicale ma non lo scenario più probabile. Nonostante una campagna finora poco convincente, per la prima volta da ottobre 2005 c’è la possibilità concreta che i Verdi entrino nel Governo. Bisogna anche tener conto, osserva Keller, che preferirebbero probabilmente una posizione di junior partner in un governo a guida SPD che in un governo CDU/CSU, mentre l'FDP preferirebbe l’opposto.

AMPIA MAGGIORANZA A FAVORE DEL CAMBIAMENTO


L’esperto di Candriam cita un sondaggio della Fondazione Bertelsmann, che registra un'ampia maggioranza del 61,5% favorevole a un cambiamento di governo federale, desiderata da tutti gli elettori tranne quelli della CDU/CSU. Tra le prime cinque aree per cui gli elettori si aspettano un cambiamento significativo o addirittura un nuovo inizio, occupano il primo piano l'ambiente e il contrasto ai cambiamenti climatici, immigrazione, pensioni, istruzione, con al quinto posto un cambiamento nella lotta al COVID-19. È curioso, nota in conclusione Keller, come i media tedeschi non abbiano prestato molta attenzione a questi temi, preferendo invece presentare le posizioni politiche preelettorali dei vari partiti.
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