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GAM: la correzione in Cina ha creato opportunità sui mercati
Secondo Paolo Mauri Brusa (GAM Italia SGR), è possibile che, con l’arrivo dell’autunno, la sensibilità del mercato verso l’evoluzione della pandemia e le ripercussioni sul commercio globale torni ad essere elevata
3 Settembre 2021 14:41
Il famoso adagio “sell in May and go away” (vendi in maggio e scappa), secondo il quale maggio statisticamente risulta il mese più nefasto per i mercati finanziari, quest’anno si è rivelato double face. Da un lato, sui mercati sviluppati dell’Occidente, si è rivelata una pessima scelta per gli investitori che, nel caso lo avessero adottato, avrebbero perso i rialzi, da fine maggio a fine agosto, di quasi il 6% dell’MSCI World, dell’8% dell’S&P500 e dell’11% del Nasdaq.
“Si è rivelata invece una scelta azzeccata per gli investitori cinesi e per chi aveva in portafoglio titoli azionari della Cina” fa sapere Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM (Italia) SGR. La nuova regolamentazione che il Governo cinese ha annunciato per cercare di limitarne il crescente potere monopolistico dei giganti della tecnologia ha determinato una significativa correzione nell’indice tech di Shanghai che, in meno di tre mesi, ha perso un quarto del suo valore, trascinando in territorio negativo il resto del listino.
“Il brusco calo dei prezzi” spiega Mauri Brusa “ha ridimensionato le valutazioni dell’intero mercato, che al momento risulta il più conveniente a livello globale. Occorre tuttavia valutare come verranno implementate le nuove restrizioni dalle Autorità cinesi e quale impatto avranno sulla crescita del settore tech e sui consumi nei prossimi mesi. Abbiamo notato che alcuni operatori ne hanno approfittato per riposizionarsi, ritenendo questa correzione un’ottima opportunità d’investimento in un’ottica di medio lungo termine”.
Allargando lo sguardo all’intero mercato, anche quest’anno, come nel 2020, il mese di agosto è stato un mese complessivamente positivo per i mercati azionari sui quali hanno provocato alcuni sussulti soltanto le prime discussioni sul tapering (riduzione degli acquisti di bond sul mercato) da parte della Fed, e i timori legati alle crescenti aspettative di inflazione.
“In questi ultimi mesi, gli indici dei prezzi al consumo hanno fatto segnare, sia negli Stati Uniti che in Europa, i valori più alti dell’ultimo decennio superando le attese degli analisti. Tuttavia, nel recente discorso a Jackson Hall, il presidente della Fed Powell ha ribadito che l’inizio del tapering è subordinato al miglioramento del mercato del lavoro e alla stabilizzazione della situazione sanitaria. I tassi d’interesse, invece, dovrebbero essere ritoccati solo quando sarà nuovamente raggiunta la piena occupazione, quindi verosimilmente non prima del 2023” puntualizza il manager di GAM (Italia) SGR.
Intanto, i dati macroeconomici nei Paesi sviluppati, pur con qualche sporadica eccezione, sono molto positivi. Tuttavia, se i tassi di crescita della domanda sono confortanti, sul lato dell’offerta si intravede qualche difficoltà. “Il lento ripristino delle catene produttive e i ritardi negli approvvigionamenti legati ai ripetuti lockdown in Cina hanno determinato scarsità di componentistica e semilavorati. Gli impatti stanno alimentando ulteriormente le pressioni inflazionistiche e rallentano la ripresa di molti settori industriali, come ad esempio quello automobilistico. È possibile che, con l’arrivo dell’autunno, la sensibilità del mercato verso l’evoluzione della pandemia e le ripercussioni sul commercio globale torni ad essere elevata” conclude Mauri Brusa.
UNA SIGNIFICATIVA CORREZIONE DELL’INDICE TECH DI SHANGHAI
“Si è rivelata invece una scelta azzeccata per gli investitori cinesi e per chi aveva in portafoglio titoli azionari della Cina” fa sapere Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM (Italia) SGR. La nuova regolamentazione che il Governo cinese ha annunciato per cercare di limitarne il crescente potere monopolistico dei giganti della tecnologia ha determinato una significativa correzione nell’indice tech di Shanghai che, in meno di tre mesi, ha perso un quarto del suo valore, trascinando in territorio negativo il resto del listino.
UN’OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO IN OTTICA DI MEDIO LUNGO TERMINE
“Il brusco calo dei prezzi” spiega Mauri Brusa “ha ridimensionato le valutazioni dell’intero mercato, che al momento risulta il più conveniente a livello globale. Occorre tuttavia valutare come verranno implementate le nuove restrizioni dalle Autorità cinesi e quale impatto avranno sulla crescita del settore tech e sui consumi nei prossimi mesi. Abbiamo notato che alcuni operatori ne hanno approfittato per riposizionarsi, ritenendo questa correzione un’ottima opportunità d’investimento in un’ottica di medio lungo termine”.
DISCUSSIONI SUL TAPERING DELLA FED
Allargando lo sguardo all’intero mercato, anche quest’anno, come nel 2020, il mese di agosto è stato un mese complessivamente positivo per i mercati azionari sui quali hanno provocato alcuni sussulti soltanto le prime discussioni sul tapering (riduzione degli acquisti di bond sul mercato) da parte della Fed, e i timori legati alle crescenti aspettative di inflazione.
INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO SUI VALORI PIÙ ALTI DELL’ULTIMO DECENNIO
“In questi ultimi mesi, gli indici dei prezzi al consumo hanno fatto segnare, sia negli Stati Uniti che in Europa, i valori più alti dell’ultimo decennio superando le attese degli analisti. Tuttavia, nel recente discorso a Jackson Hall, il presidente della Fed Powell ha ribadito che l’inizio del tapering è subordinato al miglioramento del mercato del lavoro e alla stabilizzazione della situazione sanitaria. I tassi d’interesse, invece, dovrebbero essere ritoccati solo quando sarà nuovamente raggiunta la piena occupazione, quindi verosimilmente non prima del 2023” puntualizza il manager di GAM (Italia) SGR.
SUL LATO DELL’OFFERTA SI INTRAVEDE QUALCHE DIFFICOLTÀ
Intanto, i dati macroeconomici nei Paesi sviluppati, pur con qualche sporadica eccezione, sono molto positivi. Tuttavia, se i tassi di crescita della domanda sono confortanti, sul lato dell’offerta si intravede qualche difficoltà. “Il lento ripristino delle catene produttive e i ritardi negli approvvigionamenti legati ai ripetuti lockdown in Cina hanno determinato scarsità di componentistica e semilavorati. Gli impatti stanno alimentando ulteriormente le pressioni inflazionistiche e rallentano la ripresa di molti settori industriali, come ad esempio quello automobilistico. È possibile che, con l’arrivo dell’autunno, la sensibilità del mercato verso l’evoluzione della pandemia e le ripercussioni sul commercio globale torni ad essere elevata” conclude Mauri Brusa.