Paesi emergenti
Ecco come i piani infrastrutturali favoriranno i mercati emergenti
Secondo il team CEE & Global Emerging Markets di Raiffeisen Capital Management questi progetti forniranno sostegno a settori chiave che genereranno valore nel lungo termine
6 Settembre 2021 20:00
Per arginare la crisi economica generata dal Covid-19 molti paesi hanno stanziato molte risorse per colmare le perdite, per dare sostegno ai settori più colpiti, ma anche per investire sul futuro migliorandone le prospettive. Tra questi paesi, chi ha deciso di investire maggiormente ci sono Stati Uniti ed Unione Europea con il piano infrastrutturale bipartisan di Joe Biden e il Recovery Fund della Commissione Ue.
Sono programmi molto vasti che riguarderanno più ambiti: dalla transizione energetica al rifacimento delle reti autostradali, dalla diffusione capillare di internet sul territorio a nuove scelte per proteggere l'ambiente. L'esecuzione di questi progetti richiederà l'uso di materie prime, materiali di base, titoli industriali che nei mercati emergenti sono settori chiave. "Si tratta tuttavia di un effetto che potremo vedere solo nel lungo termine - spiega l'analisi di Raiffeisen Capital Management - mentre nel breve e medio termine saranno probabilmente le questioni come la politica della banca centrale USA, la Cina e il Covid-19 a continuare a muovere i mercati".
Gli indicatori della Cina, nell'ultimo periodo, hanno cominciato ad indebolirsi a causa dei nuovi interventi normativi da parte dell'intervento di Pechino, a causa della diffusione della variante Delta del Covid-19 ed a causa dei conseguenti lockdown. Elementi che hanno causato incertezza e drastici ribassi nei mercati azionari emergenti, causati principalmente dal calo delle azioni cinesi scambiate a Hong Kong e negli USA. "Se però escludiamo il fattore cinese - si legge nello studio - il quadro per le azioni dei paesi emergenti sembra meno negativo, ma incide poco sulla notevole sotto-performance che, con brevi interruzioni, dura ormai da oltre 10 anni."
La spinta economica globale è certamente dovuta agli Usa, ma si prevede un movimento speculare nella performance relativa nei prossimi anni. "Le opportunità - spiega il team di Raiffeisen - diminuiscono sempre di più a causa degli indici di valutazione spesso estremamente elevati. Anche sotto l'aspetto della mean reversion (ritorno alla media) che si osserva ripetutamente sui mercati finanziari, ci potrebbe essere un movimento speculare nella performance relativa nei prossimi anni"
Ancora per un po' di tempo lo scenario globale avrà sullo sfondo molti dubbi legati alla pandemia. La variante Delta agevola la corsa del Covid-19 nonostante le campagne di vaccinazione in atto nei paesi occidentali e i timori di nuovi lockdown saranno ciclicamente presenti. Comunque la visione di insieme induce gli analisti di Raiffeisen Capital Management a considerare i benefici che potrebbero giungere ai mercati emergenti. "Questo vale sia in termini assoluti che relativi ai mercati sviluppati, nonostante e proprio a causa del marcato ritardo dei mercati emergenti rispetto ai mercati azionari sviluppati nell’ultimo decennio: mercati sviluppati +175%, mercati emergenti +43%, entrambi in dollari USA"
FAVORITI GLI EMERGENTI
Sono programmi molto vasti che riguarderanno più ambiti: dalla transizione energetica al rifacimento delle reti autostradali, dalla diffusione capillare di internet sul territorio a nuove scelte per proteggere l'ambiente. L'esecuzione di questi progetti richiederà l'uso di materie prime, materiali di base, titoli industriali che nei mercati emergenti sono settori chiave. "Si tratta tuttavia di un effetto che potremo vedere solo nel lungo termine - spiega l'analisi di Raiffeisen Capital Management - mentre nel breve e medio termine saranno probabilmente le questioni come la politica della banca centrale USA, la Cina e il Covid-19 a continuare a muovere i mercati".
FATTORE CINA
Gli indicatori della Cina, nell'ultimo periodo, hanno cominciato ad indebolirsi a causa dei nuovi interventi normativi da parte dell'intervento di Pechino, a causa della diffusione della variante Delta del Covid-19 ed a causa dei conseguenti lockdown. Elementi che hanno causato incertezza e drastici ribassi nei mercati azionari emergenti, causati principalmente dal calo delle azioni cinesi scambiate a Hong Kong e negli USA. "Se però escludiamo il fattore cinese - si legge nello studio - il quadro per le azioni dei paesi emergenti sembra meno negativo, ma incide poco sulla notevole sotto-performance che, con brevi interruzioni, dura ormai da oltre 10 anni."
TRAINO AMERICANO
La spinta economica globale è certamente dovuta agli Usa, ma si prevede un movimento speculare nella performance relativa nei prossimi anni. "Le opportunità - spiega il team di Raiffeisen - diminuiscono sempre di più a causa degli indici di valutazione spesso estremamente elevati. Anche sotto l'aspetto della mean reversion (ritorno alla media) che si osserva ripetutamente sui mercati finanziari, ci potrebbe essere un movimento speculare nella performance relativa nei prossimi anni"
INCERTEZZE CONGIUNTURALI
Ancora per un po' di tempo lo scenario globale avrà sullo sfondo molti dubbi legati alla pandemia. La variante Delta agevola la corsa del Covid-19 nonostante le campagne di vaccinazione in atto nei paesi occidentali e i timori di nuovi lockdown saranno ciclicamente presenti. Comunque la visione di insieme induce gli analisti di Raiffeisen Capital Management a considerare i benefici che potrebbero giungere ai mercati emergenti. "Questo vale sia in termini assoluti che relativi ai mercati sviluppati, nonostante e proprio a causa del marcato ritardo dei mercati emergenti rispetto ai mercati azionari sviluppati nell’ultimo decennio: mercati sviluppati +175%, mercati emergenti +43%, entrambi in dollari USA"