Allianz Global Investors
Il rimbalzo economico ha toccato il picco, azionario ancora sostenibile
Allianz Global Investors fa il punto su un quadro di mercati in cui permangono i rendimenti negativi sull’obbligazionario nonostante l’inflazione in aumento. Ancora lontana la possibile stretta della BCE
10 Settembre 2021 20:00
L’espansione globale è entrata in una nuova fase. Da quando l’attività ha toccato i minimi a marzo si è assistito ad un considerevole rimbalzo ma nel trimestre in corso sembra sia stato superato il picco dell’accelerazione con un attestamento su livelli propri delle fasi intermedie del ciclo. Dopo miglioramenti costanti nei 13 mesi precedenti, a agosto il Macro Breadth Index di Allianz Global Investors, che riflette il trend sottostante in base a oltre 350 indicatori globali, regionali e di singoli Paesi, ha perso terreno per il secondo mese consecutivo.
Hans-Jörg Naumer, Director Global Capital Markets & Thematic Research di Allianz Global Investors, fa il punto settimanale della situazione dei mercati in una fase di tassi persistentemente bassissimi nonostante l’inflazione in aumento. La BCE non ha annunciato cambiamenti rilevanti, è restia a prendere in considerazione l’abbandono della politica, la linea attuale le consente un margine più ampio in caso di rialzo dell’inflazione, eventualità che si sta effettivamente verificando. L’inasprimento dei tassi resta lontano e Naumer non crede che prenderà decisioni rilevanti prima di dicembre. La Fed potrebbe invece dare dettagli sul tapering a novembre e iniziare a ridurre gli acquisti a dicembre.
Secondo l’esperto di AllianzGI, nei prossimi otto mesi è lecito attendersi un taglio degli acquisti mensili di bond governativi e mortgage-backed security, rispettivamente di 10 mld e 5 mld di dollari, in uno scenario che vedrebbe la conclusione degli acquisti entro l’estate del 2022. Sui mercati dominano ancora pareri contrastanti sull’inflazione, con alcuni che giudicano il rialzo temporaneo e altri un trend di lungo periodo. La maggior parte propende per la prima ipotesi, ma Naumer non esclude sorprese negative, segnalando che il Bloomberg commodity index ha guadagnato altro terreno.
La prossima settimana arriveranno indicazioni dai dati di numerosi Paesi, dai prezzi alla produzione in Giappone ai prezzi al consumo negli USA, a quelli sull’inflazione nel Regno Unito. Attesi anche gli indicatori su vendite al dettaglio e produzione industriale in Cina i dati su vendite al dettaglio e sussidi di disoccupazione americani, cui seguirà la fiducia dei consumatori della University of Michigan. Secondo Naumer, nel complesso dovrebbero essere confermate le divergenze a livello geografico e settoriale, e in ogni caso sembra che il picco dell’accelerazione dell’economia globale sia stato superato.
Malgrado il rallentamento, AllianzGI si attende una crescita del PIL mondiale del 6% circa, anche se con alcuni rischi di ribasso. Sul fronte dei mercati, il quadro tecnico suggerisce che il livello raggiunto dall’azionario è ancora sostenibile, con gli indicatori di forza relativa che segnalano solo situazioni di lieve ipercomprato in alcune aree geografiche, come negli USA, il che non porta a prevedere pressioni di vendita nell’immediato.
Nel contesto attuale, caratterizzato da inflazione elevata, decelerazione del momentum economico ed esitazione delle banche centrali a inasprire le politiche, secondo l’esperto di AllianzGI è tuttora difficile individuare investimenti obbligazionari redditizi. I rendimenti negativi restano dominanti nell’ambito del reddito fisso e in base all’ICE BofAML Global Fixed Income Markets Index il 30% circa dei bond sui mercati obbligazionari globali presenta rendimenti inferiori allo 0% con un ulteriore 40% che rende tra 0% e 1%.
BCE CAUTA, ATTESE INDICAZIONI SUL TAPERING FED
Hans-Jörg Naumer, Director Global Capital Markets & Thematic Research di Allianz Global Investors, fa il punto settimanale della situazione dei mercati in una fase di tassi persistentemente bassissimi nonostante l’inflazione in aumento. La BCE non ha annunciato cambiamenti rilevanti, è restia a prendere in considerazione l’abbandono della politica, la linea attuale le consente un margine più ampio in caso di rialzo dell’inflazione, eventualità che si sta effettivamente verificando. L’inasprimento dei tassi resta lontano e Naumer non crede che prenderà decisioni rilevanti prima di dicembre. La Fed potrebbe invece dare dettagli sul tapering a novembre e iniziare a ridurre gli acquisti a dicembre.
PARERI CONTRASTANTI SULL’INFLAZIONE
Secondo l’esperto di AllianzGI, nei prossimi otto mesi è lecito attendersi un taglio degli acquisti mensili di bond governativi e mortgage-backed security, rispettivamente di 10 mld e 5 mld di dollari, in uno scenario che vedrebbe la conclusione degli acquisti entro l’estate del 2022. Sui mercati dominano ancora pareri contrastanti sull’inflazione, con alcuni che giudicano il rialzo temporaneo e altri un trend di lungo periodo. La maggior parte propende per la prima ipotesi, ma Naumer non esclude sorprese negative, segnalando che il Bloomberg commodity index ha guadagnato altro terreno.
DATI IN ARRIVO DA USA, CINA E GIAPPONE
La prossima settimana arriveranno indicazioni dai dati di numerosi Paesi, dai prezzi alla produzione in Giappone ai prezzi al consumo negli USA, a quelli sull’inflazione nel Regno Unito. Attesi anche gli indicatori su vendite al dettaglio e produzione industriale in Cina i dati su vendite al dettaglio e sussidi di disoccupazione americani, cui seguirà la fiducia dei consumatori della University of Michigan. Secondo Naumer, nel complesso dovrebbero essere confermate le divergenze a livello geografico e settoriale, e in ogni caso sembra che il picco dell’accelerazione dell’economia globale sia stato superato.
CRESCITA GLOBALE PIÙ LENTA MA ROBUSTA
Malgrado il rallentamento, AllianzGI si attende una crescita del PIL mondiale del 6% circa, anche se con alcuni rischi di ribasso. Sul fronte dei mercati, il quadro tecnico suggerisce che il livello raggiunto dall’azionario è ancora sostenibile, con gli indicatori di forza relativa che segnalano solo situazioni di lieve ipercomprato in alcune aree geografiche, come negli USA, il che non porta a prevedere pressioni di vendita nell’immediato.
DIFFICILE TROVARE IL RENDIMENTO NEI BOND
Nel contesto attuale, caratterizzato da inflazione elevata, decelerazione del momentum economico ed esitazione delle banche centrali a inasprire le politiche, secondo l’esperto di AllianzGI è tuttora difficile individuare investimenti obbligazionari redditizi. I rendimenti negativi restano dominanti nell’ambito del reddito fisso e in base all’ICE BofAML Global Fixed Income Markets Index il 30% circa dei bond sui mercati obbligazionari globali presenta rendimenti inferiori allo 0% con un ulteriore 40% che rende tra 0% e 1%.