Al Salone del Risparmio

Il Nobel Stiglitz: 'Powell probabilmente verrà sostituito, ecco perché'

Ospite di Axa Investment Managers, Joseph Stiglitz ha fatto il punto sulle prospettive economiche e sulla sostenibilità negli investimenti

di Antonio Cardarelli 16 Settembre 2021 14:06

financialounge -  Axa Investment Managers inflazione Joseph Stiglitz salone del risparmio
Tra gli appuntamenti più attesi dell'undicesima edizione del Salone del Risparmio, in corso al Mi.Co. di Milano, c'era sicuramente l'intervento del premio Nobel per l'economia Joseph Stiglitz, ospite della conferenza di Axa Investment Managers dal titolo "Chi paga il conto?"

INFLAZIONE TRANSITORIA


Per il momento lo stanno pagando i consumatori, visto che l'inflazione continua a crescere. E la prima domanda rivolta a Stiglitz da Alessandro Tentori, chief investment officer di Axa IM, ha riguardato proprio la natura di questa impennata: transitoria o strutturale? Secondo il premio Nobel per l'economia del 2001, è per lo più transitoria, dovuta a dei colli di bottiglia, per esempio nella produzione di chip, che a breve verranno risolti.

[caption id="attachment_190542" align="alignnone" width="688"] Joseph Stiglitz, ospite della conferenza di Axa Investment Managers (foto Twitter Axa IM Italia)[/caption]

POWELL IN BILICO


L'altro tema affrontato è stato quello delle politiche monetarie: "Sarebbe buono per l'economia mondiale se potessimo abbandonare i tassi zero - ha detto Stiglitz - perché ciò ha provocato una distorsione dei prezzi e l'aumento del rischio nei portafogli. Ma nel breve non credo ci saranno cambiamenti nella politica monetaria". Anche perché il mandato di Jerome Powell alla guida della Federal Reserve è in scadenza a febbraio: "Se ne sta parlando molto nelle ultime settimane - ha proseguito Stiglitz - e credo che il suo incarico non verrà rinnovato perché serve una personalità che sia focalizzata su tematiche più ampie come il cambiamento climatico, la concentrazione del mercato, le disuguaglianze". Insomma, per la Fed viene auspicato un modello più simile a quello della Bce, che con la revisione strategica ha già iniziato il percorso verso tematiche di portata più ampia, non di politica monetaria nel senso più stretto del termine.

CAMBIO DELLA POLITICA ECONOMICA


Ovviamente non sono mancate domande sugli effetti della pandemia, e l'ex advisor economico del presidente Clinton (dal 1995 al 1997) non si è tirato indietro: "Con la pandemia ci siamo accorti che stavamo viaggiando senza la ruota di scorta. Ma ora anche la politica economica americana sta virando verso un modello più industriale, per esempio nella produzione di semiconduttori". Per dirla con le parole di Stiglitz, "ci siamo accorti che non fare nulla ha un costo molto alto", affermazione valida anche per la transizione energetica e la sostenibilità in generale. Per i Paesi le cui economie sono basate sull'estrazione di petrolio il modello indicato da Stiglitz è la Norvegia, "capace di reinvestire in modo corretto il patrimonio generato dai combustibili fossili". Per le aziende, invece, Facebook è stato indicato come un modello da non seguire: "Ha ignorato per troppo tempo le preoccupazioni sulla qualità dell'informazione e ora ha una reputazione pessima, che allontana i giovani talenti della Silicon Valley".

COME PROTEGGERSI DALL'INFLAZIONE


Nella conferenza organizzata da Axa Investment Managers si è parlato anche di strategie di investimento e portafogli con Pietro Martorella, client group Southern Europe e Chris Iggo, Cio core investments, che ha indicato i bond inflation linked come una delle opzioni a disposizione degli investitori per resistere alla crescita dell'inflazione. Una scelta che ha fatto particolarmente piacere a Stiglitz, che ha ricordato come, durante l'esperienza alla Casa Bianca, abbia sostenuto l'introduzione di questi strumenti di investimento andando contro la pressione di Wall Street. Lo stesso Iggo, inoltre, ha sottolineato come dalla sostenibilità possano arrivare opportunità interessanti, non solo andando a individuare le aziende problematiche, ma anche scegliendo i leader della transizione.

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