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In Borsa è il giorno delle Streghe, cosa sono e come impattano
Il terzo venerdì del mese conclusivo di ciascun trimestre, le scadenze tecniche potrebbero far aumentare la volatilità sui mercati. Ecco perché
17 Settembre 2021 14:30
Settembre è un mese tradizionalmente complicato per gli investitori. Spesso è il peggiore, in fatto di rendimenti, sui mercati finanziari. Tutta colpa della volatilità che fa muovere i listini. E a proposito di volatilità, aumenta anche nel giorno delle quattro streghe a Wall Street. Ecco cosa sono e cosa comportano sui mercati.
Una volta erano solo tre, poi dal novembre del 2002 si è aggiunta la quarta, quella che simboleggia la scadenza dei contratti futures sui singoli titoli quotati a Wall Street. Le altre tre streghe rappresentano le scadenze delle opzioni su indici e singoli titoli, e quelle dei futures sugli indici. Tutte e quattro le categorie di contratti derivati hanno una scadenza trimestrale, che cade appunto il terzo venerdì del mese conclusivo di ciascun trimestre.
Le streghe sono famose tra gli investitori perché possono accompagnare, ma non per forza, impennate della volatilità. Nella scadenza di settembre 2021 il VIX che la misura arriva all’appuntamento abbastanza tranquillo, poco sopra i 19 punti, dopo aver sfiorato quota 40 a fine gennaio e prima ancora a fine ottobre dello scorso anno, ma comunque in rialzo rispetto a metà settimana.
Quelli che aumentano per un effetto “meccanico” all’arrivo delle quattro streghe sono invece i volumi degli scambi, perché i contratti sui derivati che sono “in the money” vale a dire in utile, vengono regolati in automatico, facendo salire i volumi senza bisogno che chi li detiene invii ordini al mercato. Sia che si tratti di posizioni al rialzo o al ribasso, vengono chiuse in automatico se sono in guadagno, e chi le detiene incassa. Da decidere poi se accontentarsi, oppure comprare di nuovo e prendere nuovamente posizione.
Solitamente accade che dopo la settimana delle quattro streghe, i principali indici di Wall Street, quindi Dow Jones, Nasdaq Composite e S&P 500 tendono storicamente al ribasso, principalmente per l’esaurimento della domanda di azioni a breve termine. L’aumento dei volumi di scambi non implica tuttavia necessariamente che scatti anche una volatilità elevata. A comandare la volatilità sono infatti gli investitori istituzionali a lungo termine, come fondi pensione e asset manager, e se non modificano il posizionamento la volatilità resta comunque contenuta. Negli ultimi anni, inoltre, l’impatto delle quattro streghe è diminuito per la presenza sul mercato di sempre più strumenti di hedging con scadenze scaglionate e non concentrate in un solo giorno. Ma un aumento della volatilità, nel giorno delle streghe resta un evento da mettere in conto.
LE QUATTRO STREGHE
Una volta erano solo tre, poi dal novembre del 2002 si è aggiunta la quarta, quella che simboleggia la scadenza dei contratti futures sui singoli titoli quotati a Wall Street. Le altre tre streghe rappresentano le scadenze delle opzioni su indici e singoli titoli, e quelle dei futures sugli indici. Tutte e quattro le categorie di contratti derivati hanno una scadenza trimestrale, che cade appunto il terzo venerdì del mese conclusivo di ciascun trimestre.
AUMENTO DI VOLATILITÀ
Le streghe sono famose tra gli investitori perché possono accompagnare, ma non per forza, impennate della volatilità. Nella scadenza di settembre 2021 il VIX che la misura arriva all’appuntamento abbastanza tranquillo, poco sopra i 19 punti, dopo aver sfiorato quota 40 a fine gennaio e prima ancora a fine ottobre dello scorso anno, ma comunque in rialzo rispetto a metà settimana.
AUMENTANO I VOLUMI DI SCAMBIO
Quelli che aumentano per un effetto “meccanico” all’arrivo delle quattro streghe sono invece i volumi degli scambi, perché i contratti sui derivati che sono “in the money” vale a dire in utile, vengono regolati in automatico, facendo salire i volumi senza bisogno che chi li detiene invii ordini al mercato. Sia che si tratti di posizioni al rialzo o al ribasso, vengono chiuse in automatico se sono in guadagno, e chi le detiene incassa. Da decidere poi se accontentarsi, oppure comprare di nuovo e prendere nuovamente posizione.
IL RUOLO DEGLI INVESTITORI ISTITUZIONALI
Solitamente accade che dopo la settimana delle quattro streghe, i principali indici di Wall Street, quindi Dow Jones, Nasdaq Composite e S&P 500 tendono storicamente al ribasso, principalmente per l’esaurimento della domanda di azioni a breve termine. L’aumento dei volumi di scambi non implica tuttavia necessariamente che scatti anche una volatilità elevata. A comandare la volatilità sono infatti gli investitori istituzionali a lungo termine, come fondi pensione e asset manager, e se non modificano il posizionamento la volatilità resta comunque contenuta. Negli ultimi anni, inoltre, l’impatto delle quattro streghe è diminuito per la presenza sul mercato di sempre più strumenti di hedging con scadenze scaglionate e non concentrate in un solo giorno. Ma un aumento della volatilità, nel giorno delle streghe resta un evento da mettere in conto.
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