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Condono fiscale, ma non per tutti. Ecco chi ne beneficia e chi no

L’Agenzia delle Entrate precisa che il limite di 5mila euro riguarda il singolo carico e che nella cartella è quindi possibile il cumulo

29 Settembre 2021 12:38

financialounge -  condono fisco stralcio tasse
Il condono fiscale entra nel vivo. E non riguarderà solo le mini cartelle. Ci saranno, infatti, alcuni contribuenti che avranno modo di eliminare i debiti con il Fisco anche superiori al limite dei 5mila euro, fissato per lo stralcio previsto nel primo decreto Sostegni, dello scorso marzo. A definire meglio le modalità della cancellazione dei debito è l’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 11/E, diffusa la scorsa settimana.

CHI RIENTRA NEL CONDONO


Nel documento firmato dal direttore Ernesto Maria Ruffini, con oggetto “Stralcio dei debiti fino a 5.000 euro - Art. 4, commi da 4 a 9, del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41 (c.d. Decreto Sostegni)”, viene meglio definita la platea dei contribuenti che possono beneficiare del condono fiscale. Per prima cosa riguarda, come previsto, atti affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2021. Si tratta di una sanatoria riservata ai contribuenti persone fisiche e non (società di capitali, società di persone, enti non commerciali) che hanno conseguito un reddito imponibile fino a 30mila euro nel 2019, quindi attestato nella dichiarazione del 2020.

LE DATE DELLA CANCELLAZIONE


Il meccanismo dello stralcio è entrato in funzione in maniera automatica. Entro il 30 settembre 2021, l’Agenzia delle Entrate segnala alla Riscossione i codici fiscali dei contribuenti esclusi dal provvedimento perché oltre i 30mila euro di reddito. Un mese dopo, entro il 31 ottobre 2021, l’agente della riscossione procede con l’annullamento automatico dei debiti. Il procedimento prosegue con la scadenza del 15 novembre 2021, quando l’agente della riscossioni presenta al Mef il conto per ottenere il rimborso delle spese di notifica e per le procedure esecutive relative ai ruoli stralciati. Entro il 30 novembre 2021, la Riscossione segnala agli enti creditori l’elenco delle quote di debito annullate.

LE RATE DEI RIMBORSI


Il Mef entro fine anno, quindi con scadenza 31 dicembre 2021, verserà la prima rata dei rimborsi per le spese di notifica e per le procedure esecutive all’agente della riscossione. La seconda rata dei rimborsi, ha la scadenza fissata al 30 giugno 2022. In ogni caso, precisa l’Agenzia delle Entrate, entro il 31 ottobre 2021, i debiti dei contribuenti che rispettano i requisiti del condono si intendono annullati.

SENZA INVIO DI COMUNICAZIONE


Se il debito con il Fisco dovesse essere condonato, il contribuente non sarà avvisato perché il procedimento avviene in maniera automatica. Secondo una relazione tecnica del decreto Sostegni, la platea interessata riguarda 2,5 milioni di contribuenti. La circolare n. 11/E delle Entrate precisa che la Riscossione “provvede in autonomia allo stralcio senza inviare alcuna comunicazione” al contribuente, che potrà verificare la propria situazione consultando l’area riservata sul sito.

SUPERARE IL LIMITE DI 5MILA EURO


Sempre nella circolare delle Entrate, viene chiarito che il limite dei 5mila euro oggetto della cancellazione automatica verrà valutato non in base al valore complessivo della cartella ma dei singoli carichi. Facciamo un esempio per chiarire. Se un contribuente ha in sospeso una cartella per multe non pagate da 3mila euro e un’altra partita per tributi locali non saldati di alti 3mila euro, potrà vedersi cancellati in automatico 6mila euro di debiti con il Fisco, relativi alla stessa cartella. Ammesso che siano rispettati i requisiti reddituali. E a proposito di redditi, l’Agenzia delle Entrate sottolinea come il limite dei 30mila euro deve valere per entrambi i cointestatari, in caso di cartelle coobbligate; diversamente se uno non ne ha diritto, lo stralcio non può essere previsto.

OCCHIO ALLE INTEGRATIVE


L’Agenzia delle Entrate ha ribadito nella circolare che per lo stralcio delle cartelle fino a 5mila euro prenderà in esame le dichiarazioni dei redditi presenti nella banca dati al 14 luglio 2021. È possibile però presentare una dichiarazione integrativa entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione originaria. Dovrebbe, quindi, essere possibile per i contribuenti che hanno presentato una integrativa dopo il 14 luglio 2021, con un reddito imponibile inferiore a 30mila euro, poter usufruire della sanatoria “ex post”, facendo una specifica richiesta all’agente della riscossione.

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