David Rees

Quali sono i Paesi emergenti ancora esposti ai rischi di future ondate di Covid-19

Le economia di Indonesia, Filippine, Sudafrica e alcuni Stati dell’Europa orientale sono, secondo l’analisi di David Rees (Schroders), le più vulnerabili a disagi causati dai nuovi contagi con possibile sottoperformance degli asset

30 Settembre 2021 21:00

financialounge -  David Rees mercati emergenti Schroders
Se nei principali Paesi occidentali il piano di vaccinazione anti Covid-19 ha permesso di ridurre drasticamente le ospedalizzazioni e i decessi, nei mercati emergenti alcuni Paesi sono ancora esposti ai rischi di future ondate epidemiche. “Riteniamo che il rapido impiego dei vaccini possa rendere l’attività in Asia meno vulnerabile alle future ondate di contagi. Il quadro è invece meno roseo in Europa orientale, che rischia di soffrire con l’arrivo della stagione invernale nell’emisfero settentrionale” specifica David Rees, Senior Emerging Markets Economist, Schroders.

IL 70% DELLA POPOLAZIONE VACCINATA ENTRO LA FINE DELL’ANNO


In base alle ultime notizie la maggior parte dei mercati potrebbe raggiungere il 70% di popolazione vaccinata entro la fine dell’anno, con il completamento del ciclo vaccinale nei mesi successivi se saranno mantenuti gli attuali tassi di somministrazione. “Cina e Cile, hanno già raggiunto questo traguardo, e il Brasile è vicino. La situazione è meno incoraggiante in Asia, dove Indonesia e Filippine risultano tra i Paesi più esposti a possibili disruption causate da ulteriori ondate di Covid nei prossimi mesi, e, soprattutto, in Sudafrica e in alcuni Stati dell’Europa orientale” puntualizza Rees.

UNA SOTTOPERFORMANCE DEGLI ASSET


Secondo il manager di Schorders, con l’inverno che si avvicina nell’emisfero settentrionale, queste economie sono dunque le più vulnerabili a disagi causati dal Covid che potrebbero provocare una sottoperformance degli asset. Alla luce delle somministrazioni a rilento in molti Paesi ai tassi attuali di vaccinazione, si stima che la maggioranza delle popolazioni possa essere vaccinata prima della metà dell’anno prossimo mentre la crescita tra i mercati emergenti fornisce segnali divergenti.

LA CRESCITA POTREBBE RISULTARE PIÙ LENTA NEL TERZO TRIMESTRE


In base ai dati diffusi nelle ultime settimane, la spinta dei mercati emergenti, che avevano evidenziato un forte rimbalzo iniziale, si è riposizionata sui tassi pre-pandemia: si stima che la crescita destagionalizzata trimestrale possa essere stata solo dell’1% circa. In attesa dei dati ufficiale, l’indice PMI composito per gli Emergenti si è attestato in media a 50,7 punti a luglio e agosto, in calo dai 52,4 punti del secondo trimestre. “Se nei dati di settembre di settimana prossima non assisteremo a un rimbalzo, la crescita potrebbe risultare ancora più lenta nel terzo trimestre” sostiene il manager di Schroders.

I COLLI DI BOTTIGLIA NELLE CATENE DI APPROVVIGIONAMENTO GLOBALI


Entrando nel dettaglio dei dati, se in America Latina e in diversi Stati dell’Europa centrale e orientale i PMI stazionano sopra i 50 punti e in aumento, in Asia in generale stanno calando. “Avevamo già anticipato che gli investitori avrebbero dovuto aspettarsi una rotazione dei driver dell’attività economica dall’Asia verso altre regioni, come l’America Latina. Anche alla luce di specifici fattori. A mano a mano che i colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento globali bloccheranno l’attività industriale, le economie relativamente chiuse dell’America del Sud risulteranno meno impattate rispetto ai mercati asiatici più orientati all’export” spiega Rees.

ONDATE DELLA VARIANTE DELTA


Nel frattempo sulla performance relativa dei mercati emergenti impatta la pandemia con i contagi ancora in crescita nella maggior parte del mondo. “Si è notata una certa correlazione tra la somministrazione del vaccino e gli ultimi trend dei PMI. Un esempio? A fronte di bassi tassi di vaccinazione ci sono stati impatti importanti in Asia e Sudafrica in occasione delle ondate della variante Delta. Anche in Cina, dove il tasso di vaccinati è elevato, la politica di zero tolleranza del Governo ha intaccato l’attività nel terzo trimestre”, conclude il Senior Emerging Markets Economist di Schroders.

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