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Il dollaro resta strategico, green bond e fattori d’investimento sono la marcia in più

Le condizioni di liquidità globali restano favorevoli con il dollaro strategico in ottica di diversificazione. Attesa una maggiore emissioni di titoli green con l’Europa in prima fila. Opportunità nei CoCo europei

4 Ottobre 2021 11:04

financialounge -  BlackRock Invesco J.P. Morgan Asset Management Natixis Investment Managers NN Investment Partners Pictet Asset Management Robeco Schroders

DIFFERENZA TRA RISCHIO FINANZIARIO E REALE


Jack Janasiewicz e Garrett Melson, di Natixis Investment Managers Solutions, nell’articolo Natixis: cosa cambia per gli investitori dopo il caso Evergrande, analizzano le differenze tra rischio finanziario e reale. Nel caso Evergrande, il numero cui tutti fanno riferimento è il passivo totale, vale a dire 2.000 miliardi di renminbi, circa 300 miliardi di dollari, certamente non poco, ma da contestualizzare. Anche perché solo una parte limitata è costituita da titoli finanziari: il prestito diretto vale 573 solo 88 miliardi di dollari, che rappresentano lo 0,08% dell’esposizione del settore e solo lo 0,04% di tutte le obbligazioni onshore, per cui non è assolutamente un rischio sistemico. Sono passività semplicemente troppo ridotte e troppo diffuse tra gli investitori globali per rappresentare una minaccia globale. Il contagio è certamente una notizia che fa rumore, ma secondo gli esperti di Natixis IM non ci sono le condizioni per un contagio su larga scala.

CONDIZIONI DI LIQUIDITA’ GLOBALI FAVOREVOLI


Secondo Pictet Asset Management le condizioni di liquidità globali nei prossimi mesi saranno determinate principalmente dal ritmo del tapering della Fed, con rischio che stringa troppo e troppo presto. Per il momento, le condizioni di liquidità in tutto il mondo rimangono favorevoli per le classi di attività più rischiose, con banche centrali ancora più generose rispetto ai mesi successivi alla crisi finanziaria globale di dieci anni fa, mentre la creazione di liquidità privata, sotto forma di prestiti, rimane sulla media di lungo termine. Gli indicatori di Pictet, come si legge nell’articolo Pictet AM: economia instabile ma il rallentamento è temporaneo, mostrano che, anche se le obbligazioni globali sono diventate costose, in particolare i Treasury USA e nell’Eurozona, le azioni sono ancora più costose.

UNA MAGGIORE EMISSIONI DI TITOLI GREEN IN FUTURO


Robeco si aspetta che, nel prossimo quinquennio, gli investitori siano sempre più attenti ai fattori di rischio climatico nel prendere le decisioni di asset allocation. La composizione delle asset class potrebbe essere influenzata dal cambiamento climatico più che dai rendimenti attesi. Gli esperti della casa d’investimento, come spiegato nell’articolo Robeco: ci saranno anni ruggenti, la situazione si sta scaldando, prevedono, infatti, una maggiore emissione di titoli green in futuro. I mercati azionari emergenti e i mercati obbligazionari high yield consumano più carbonio rispetto ai mercati azionari sviluppati e ai mercati obbligazionari investment grade, e questo potrebbe determinare la pressione sui prezzi dei primi. Gli investitori attivi possono aggiungere valore integrando la loro visione sul cambiamento climatico e su come le politiche, i regolamenti e il comportamento dei consumatori influenzeranno i profitti aziendali. Il disinvestimento massiccio dalle aziende di combustibili fossili può portare a un premio di rischio per il carbonio.

L’EUROPA DIVENTA LA PIÙ GRANDE EMITTENTE DI OBBLIGAZIONI VERDI


Secondo Douglas Farquhar, Client Portfolio Manager Green Bonds, NN Investment Partners (NN IP), con l’annuncio del collocamento dei green bond previsto per questo mese, l’Europa diventa la più grande emittente di obbligazioni verdi a livello globale. Inoltre, tenendo conto che un certo numero di paesi membri dell’Unione Europea ha emesso obbligazioni verdi sovrane proprie, il segmento del debito governativo euro registra una forte crescita all’interno del mercato delle obbligazioni verdi. In prospettiva, si sottolinea nell’articolo L’Unione europea diventa la prima emittente globale di green bond: cosa cambia sui mercati, qualora i paesi emettessero obbligazioni a lunga scadenza, potrebbe aumentare la sensibilità del mercato delle obbligazioni verdi all’aumento dei tassi di interesse.

DOLLARO STRATEGICO IN OTTICA DI DIVERSIFICAZIONE


Maria Paola Toschi, Global Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management, ritiene che il tapering della Fed potrebbe coincidere con una moderata fase di rafforzamento del dollaro, prevedendo che a fine 2022 il primo rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale potrebbe agire da ulteriore catalizzatore di un rafforzamento del biglietto verde. La prospettiva di rialzo dei tassi della Fed e il generale contesto di tassi bassi a livello globale, osserva Toschi, continua ad alimentare dei flussi verso i Treasury che a loro volta sostengono il dollaro. In ottica di diversificazione, osserva nell’articolo J.P. Morgan vede un moderato rafforzamento del dollaro, l’esperta di J.P. Morgan Asset Management, detenere in portafoglio una componente in dollari può essere strategico. Ma aggiunge che i rischi di un investimento in dollari dipendono dal fatto che i trend delle valute sono sempre più erratici rispetto a quelli delle altre classi di investimento.

SOVRAPPESO PER IL DEBITO EMERGENTE


Nel suo commento settimanale di mercato, il BlackRock Investment Institute, illustrato nell’articolo Mercati, BlackRock rimane pro-rischio e aumenta l’esposizione sulla Cina, osserva che la seconda economia del pianeta (la Cina) resta sostanzialmente sottopesata nei portafogli di investimento globale e che questo debba cambiare prima di potersi esprimere con maggior decisione su prospettive di forti rialzi. Per questo l’allocazione della grande casa sulla Cina resta più modesta rispetto a quella sugli asset dei mercati sviluppati. BlackRock ha anche alzato a un modesto sovrappeso la valutazione tattica sul debito dei Paesi Emergenti in valuta locale.

UNA SOTTOPERFORMANCE DEGLI ASSET IN ALCUNI PAESI EMERGENTI


In base alle ultime notizie la maggior parte dei mercati potrebbe raggiungere il 70% di popolazione vaccinata entro la fine dell’anno, con il completamento del ciclo vaccinale nei mesi successivi se saranno mantenuti gli attuali tassi di somministrazione. “Cina e Cile, hanno già raggiunto questo traguardo, e il Brasile è vicino. La situazione è meno incoraggiante in Asia, dove Indonesia e Filippine risultano tra i Paesi più esposti a possibili disruption causate da ulteriori ondate di Covid nei prossimi mesi, e, soprattutto, in Sudafrica e in alcuni Stati dell’Europa orientale” puntualizza nell’articolo Quali sono i Paesi emergenti ancora esposti ai rischi di future ondate di Covid-19 David Rees, Senior Emerging Markets Economist, Schroders. Secondo il manager, con l’inverno che si avvicina nell’emisfero settentrionale, queste economie sono dunque le più vulnerabili a disagi causati dal Covid che potrebbero provocare una sottoperformance degli asset.

OPPORTUNITÀ SUI CO.CO. BOND EUROPEI


Il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, nell’articolo Le prossime opportunità nelle obbligazioni secondo J.P. Morgan, nota che da inizio anno la compressione degli spread è stata uno dei principali fattori di redditività nel mercato high yield sia in USA che in Europa. Nel mercato high yield anche i rendimenti da inizio mese sono stati buoni, in uno scenario di carry interessante che non si limita solo agli high yield ma interessa anche il capitale bancario subordinato, ad esempio le obbligazioni convertibili contingenti europee note come CoCo, che hanno conseguito buoni risultati. Gli ultimi stress test europei sono stati incoraggianti e quest’anno il debito subordinato europeo ha archiviato una delle migliori performance, rendendo il 4,40% da inizio anno. Gli spread sui CoCo europei potrebbero offrire un’interessante opportunità visto che la distanza dai minimi quinquennali è ancora ampia e un’ulteriore compressione non è esclusa.

FATTORI D’INVESTIMENTO NEL REDDITO FISSO


Per il 45% degli investitori intervistati nel sesto Global Factor Investing Study annuale di Invesco, il contesto di rendimenti bassi avrebbe reso più interessante l’inclusione dei fattori nei portafogli obbligazionari in ottica di aumento dei rendimenti e della diversificazione. Per la maggioranza degli intervistati (52 per cento), l’investimento fattoriale nel reddito fisso include il ricorso sia a fattori d’investimento (come value/quality) sia a fattori macro (duration/inflazione), mentre il 23 per cento utilizza unicamente fattori d’investimento e un quarto considera i fattori solo in un’ottica macro. I più gettonati sono duration, liquidità, inflazione e rischio di credito. La duration è stata ampiamente riconosciuta come maggiore propulsore dei rendimenti obbligazionari nel complesso, mentre la liquidità ha assunto una rilevanza maggiore durante la pandemia. Infine, come si legge nell’articolo
Global Factor Investing Study di Invesco: crescono gli investimenti fattoriali, il contesto economico attuale ha reso più interessante l’investimento fattoriale, oltre a permettere di liberare potenziale di rendimento e diversificazione aggiuntiva.

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