AdBlue
Stop a produzione additivo AdBlue, a rischio la circolazione delle auto diesel
Il caro-metano blocca la lavorazione dell’azienda italiana che produce il 60% dell’additivo indispensabile per abbattere le emissioni dei motori
13 Ottobre 2021 14:24
Il caro metano rischia di stoppare i veicoli diesel. Tutta colpa dell'AdBlue, un additivo indispensabile nelle auto Euro 5 e Euro 6 che a causa degli aumenti del gas metano sarà più difficile da trovare. L’azienda di Ferrara, la Yara, che produce il 60 per cento del mercato è costretta a bloccare la produzione per quattro settimane. E l’Italia rischia così di rimanere senza l’additivo indispensabile per abbattere le emissioni dei motori diesel.
Il nome in codice è AUS32. L’AdBlue è un additivo contenente urea tecnica al 32,5% e acqua distillata al 67,5%. AdBlue è il nome commerciale detenuto dalla VDA (l’Associazione dei costruttori di auto tedeschi) per la miscela AUS32 (Aqueos Urea Solution 32,5%) che deve rispettare le specifiche della norma ISO 22241. In base all’auto e alla capienza del serbatoio, il consumo varia in base al modello. Il serbatoio può contenere tra i 10 e 20 litri. L’additivo a base di ammoniaca serve per ridurre le emissioni dei recenti motori diesel (Euro 5 e Euro 6).
In questi giorni c’è il rischio che l’AdBlue possa scarseggiare, mettendo quindi a rischio la circolazione dei veicoli diesel. Il motivo è legato all’aumento dei prezzi del metano che stanno creando problemi alla produzione industriale in diversi settori, compreso quello chimico. In Italia il 60% dell’AdBlue viene prodotto da Yara, nello stabilimento di Ferrara. Il procedimento per sintetizzare l’additivo avviene con l’utilizzo di gas metano, il cui prezzo è schizzato alle stelle nelle ultime settimane. E l’azienda è stata costretta a chiudere gli impianti di produzione per un mese.
Lo stop alla produzione nello stabilimento Yara potrebbe mettere in crisi il trasporto in Italia. La maggior parte dei veicoli commerciali, infatti, è alimentato a gasolio. “Ferrara produce il 60% del mercato, se dovessimo avere un fermo lungo, il sistema italiano non sarebbe in grado di fornire questo prodotto fondamentale per abbattere le emissioni di ossido di azoto”, commenta Francesco Caterini, rappresentante legale di Yara Italia a RadioRai. “Stiamo producendo in perdita, ma non è un problema di Yara Ferrara, è un problema di tutti i produttori di ammoniaca in Europa che lavorano con il gas naturale”.
Se l’AdBlue finisce, le auto con un motore alimentato a gasolio non partono. In media un’auto diesel può percorrere fino a 15mila chilometri con un pieno di AdBlue. Ma il consumo aumenta sensibilmente per un mezzo pesante. Il trasporto commerciale, potenzialmente, potrebbe risentire prima della scarsità di urea rispetto alle macchine private.
COS’È L’ADBLUE E A COSA SERVE
Il nome in codice è AUS32. L’AdBlue è un additivo contenente urea tecnica al 32,5% e acqua distillata al 67,5%. AdBlue è il nome commerciale detenuto dalla VDA (l’Associazione dei costruttori di auto tedeschi) per la miscela AUS32 (Aqueos Urea Solution 32,5%) che deve rispettare le specifiche della norma ISO 22241. In base all’auto e alla capienza del serbatoio, il consumo varia in base al modello. Il serbatoio può contenere tra i 10 e 20 litri. L’additivo a base di ammoniaca serve per ridurre le emissioni dei recenti motori diesel (Euro 5 e Euro 6).
PERCHÉ C’ENTRA IL CARO-METANO
In questi giorni c’è il rischio che l’AdBlue possa scarseggiare, mettendo quindi a rischio la circolazione dei veicoli diesel. Il motivo è legato all’aumento dei prezzi del metano che stanno creando problemi alla produzione industriale in diversi settori, compreso quello chimico. In Italia il 60% dell’AdBlue viene prodotto da Yara, nello stabilimento di Ferrara. Il procedimento per sintetizzare l’additivo avviene con l’utilizzo di gas metano, il cui prezzo è schizzato alle stelle nelle ultime settimane. E l’azienda è stata costretta a chiudere gli impianti di produzione per un mese.
PERCHÉ L’ITALIA RISCHIA DI RESTARE SENZA
Lo stop alla produzione nello stabilimento Yara potrebbe mettere in crisi il trasporto in Italia. La maggior parte dei veicoli commerciali, infatti, è alimentato a gasolio. “Ferrara produce il 60% del mercato, se dovessimo avere un fermo lungo, il sistema italiano non sarebbe in grado di fornire questo prodotto fondamentale per abbattere le emissioni di ossido di azoto”, commenta Francesco Caterini, rappresentante legale di Yara Italia a RadioRai. “Stiamo producendo in perdita, ma non è un problema di Yara Ferrara, è un problema di tutti i produttori di ammoniaca in Europa che lavorano con il gas naturale”.
LE CONSEGUENZE SUL MOTORE
Se l’AdBlue finisce, le auto con un motore alimentato a gasolio non partono. In media un’auto diesel può percorrere fino a 15mila chilometri con un pieno di AdBlue. Ma il consumo aumenta sensibilmente per un mezzo pesante. Il trasporto commerciale, potenzialmente, potrebbe risentire prima della scarsità di urea rispetto alle macchine private.
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