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Robeco: gli effetti dell'inflazione sulle obbligazioni societarie

Robeco, nel suo outlook trimestrale sul credito a cura di Sander Bus e Victor Verberk, sottolinea che oltre a inflazione e banche centrali bisogna monitorare da vicino l’evoluzione e gli sviluppi interni della Cina

15 Ottobre 2021 07:50

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Il cambiamento delle politiche in Cina avrà ripercussioni sul resto del mondo e sui mercati del credito e occorre mantenere un atteggiamento di umiltà nel formulare previsioni. Concentrati su un mondo di “repressione finanziaria”, in cui le politiche monetarie e fiscali esercitano un’influenza preponderante, sembra che i mercati sminuiscano il ruolo dei fondamentali, che invece potrebbero tornare alla ribalta nel momento in cui le banche centrali allenteranno la presa sull’economia. Con gli spread del credito ancora vicini ai minimi storici, sembra ragionevole mantenere un posizionamento prudente.

LA CINA A UN PUNTO DI SVOLTA


Lo sottolinea Robeco nel suo outlook trimestrale sul credito a cura di Sander Bus e Victor Verberk, co-responsabili del team credito della casa, che esprimono una preferenza per i titoli di credito delle istituzioni finanziarie ad altri segmenti dell’obbligazionario. Secondo gli esperti di Robeco, il mercato sembra talmente concentrato sulle aspettative di inflazione da correre il rischio di trascurare altri driver potenzialmente più importanti, come il fatto che negli ultimi 15 anni la Cina è stata il principale motore della crescita mondiale e che ora sembra trovarsi a un punto di svolta, più importante che mai da monitorare da vicino.

RISCHI DI INASPRIMENTI REGOLATORI ECCESSIVI


Dato che il settore dei servizi è più sensibile alle misure di lockdown rispetto al comparto manifatturiero, un rallentamento cinese indotto puramente dal Covid non graverebbe sull’economia in modo troppo grave. Il terziario della Cina è in gran parte orientato al mercato interno e i suoi prodotti e servizi non sono scambiabili a livello internazionale, ma una politica eccessivamente prolungata in questa direzione non gioverà a un’economia che deve già affrontare l’impatto di un inasprimento della regolamentazione immobiliare. Gli esperti di Robeco notano che al momento, l’incertezza riguarda la possibilità di eccessivo inasprimento della regolamentazione e le ricadute di una ristrutturazione di Evergrande.

INTERROGATIVI SUL RUOLO FUTURO DELLA CINA


L’ultimo problema in Cina è invece la ridefinizione delle politiche economiche, in quanto la leadership vuol passare da una crescita assoluta al bilanciamento con la sostenibilità e l’uguaglianza sociale, una politica denominata “prosperità comune”, che sarà attuata con gradualità. Alcuni settori subiranno severe restrizioni, ma non implicherà la fine dei mercati privati in Cina, troppo importanti per l’economia. Secondo gli esperti di Robeco, il cambiamento avrà ripercussioni significative su alcuni settori come le big tech, i videogames e l’istruzione, ma restano da le implicazioni per il ruolo della Cina di polo manifatturiero mondiale, se dovesse riuscire nell’obiettivo di aumentare i salari più bassi e incrementare la quota del lavoro nel reddito nazionale.

VALIDITÀ DEGLI INVESTIMENTI SOSTENIBILI


Bus e Verberk rilevano che questo può contribuire agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e, in quanto gestori di investimenti sostenibili, accolgono l’ambizione ufficiale cinese di perseguire la neutralità carbonica entro il 2060. In ogni caso, la lotta al cambiamento climatico è diventata rapidamente importante nei mercati dei capitali. Oltre al potenziale rallentamento in Cina, secondo i due esperti di Robeco vi sono molte altre fonti di incertezza globali: non siamo ancora usciti del tutto dalla pandemia, mentre l’inflazione ha catalizzato l’attenzione dei mercati, con la possibilità di una certa volatilità.

OFFERTA ALLA RINCORSA DELLA DOMANDA


Strettamente legati al dibattito sull’inflazione sono le strozzature delle filiere produttive che affliggono molti settori, che hanno riguardato inizialmente i semiconduttori per l’industria automobilistica, ma ora si estendono ad altri, come i container, i servizi legati agli autotrasportatori, l’elettricità e persino le materie prime per i materassi. Ognuno di questi ha la sua spiegazione, ma il problema di fondo secondo Bus e Verberk è che l’offerta è inferiore alla domanda, ma la maggior parte delle aziende è in grado di trasferire sui clienti i costi più elevati.

SPREAD DEL CREDITO MOLTO COMPRESSI


I due esperti di Robeco osservano i conclusione che i mercati degli spread hanno oscillato in un intervallo molto stretto nel terzo trimestre, con l’eccezione degli high yield cinesi, dove i differenziali di rendimento si sono ampliati notevolmente sulla scia di Evergrande e dei segni di debolezza dell’economia. Per questo Bus e Verberk ammettono che che l’introduzione di un sottopeso sul beta è stata una mossa prematura, ma conservano con fiducia la posizione, perché alla luce degli attuali livelli di spread, il costo di mantenere un modesto sottopeso sul beta è basso. La ricerca di rendimento si è tradotta in mercati estremamente compressi, dove persino le obbligazioni di aziende in difficoltà hanno archiviato buoni risultati.

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