Amundi
ETF, gli azionari restano i più gettonati nei primi 9 mesi del 2021
Amundi analizza i flussi rilevando che il mercato degli Stati Uniti continua a rappresentare quasi l’80% a livello globale, con l’Europa che contribuisce per il 16% e l’Asia con il 5%. Nel reddito fisso bene la Cina
19 Ottobre 2021 07:55
Nei primi nove mesi dell'anno gli afflussi sul mercato globale degli ETF hanno raggiunto 803 miliardi di euro, con gli Stati Uniti che rappresentano quasi l'80% del totale con 638,5 miliardi di euro. L'Europa contribuisce con il 16%, pari a 126 miliardi, mentre quelli asiatici, con 38,3 miliardi, rappresentano il 5%. L’azionario resta l’asset class più popolare, con quasi tre quarti dei flussi totali per 595 miliardi, in linea con il trend dei primi sei mesi. Gli investitori hanno invece allocato 202 miliardi negli ETF a reddito fisso globali, pari a un quarto del totale, sempre in linea con i primi sei mesi.
Sono i dati rilevati da Amundi ETF che mostrano nel dettaglio che gli ETF azionari registrati in Europa hanno attirato 92,3 miliardi di euro nei primi nove mesi, in linea con il primo semestre, con gli indici mondiali che hanno continuato ad essere i più popolari, attirando 44,4 miliardi, seguiti dagli indici azionari nordamericani con 25,7 miliardi, mentre quelli dei mercati emergenti hanno attirato 7,9 miliardi. E proseguita la preferenza per gli indici azionari con orientamento ESG, con flussi per 44,1 miliardi, anche qui con gli ETF nordamericani in testa. Il 64 % dell’allocazione negli indici nordamericani dei primi nove mesi dell'anno è stata destinata ai prodotti ESG, negli indici mondiali i prodotti ESG hanno rappresentato il 31% mentre nei mercati emergenti l’ESG ha catturato il 55 % dell’allocazione.
In termini di strategia di investimento, il value si è confermato robusto ma con un'accelerazione dei deflussi a settembre, che ha visto disinvestimenti da questa strategia per 888 milioni. Sul fronte delle obbligazioni, nei primi nove mesi gli investitori hanno allocato 30,6 miliardi in ETF a reddito fisso registrati in Europa, preferendo le obbligazioni societarie rispetto al debito governativo. Amundi ETF nota che le allocazioni nel reddito fisso hanno continuato indicare che gli investitori sono chiaramente preoccupati per l’aumento dei prezzi negli Stati Uniti e in Europa, favorendo invece il debito pubblico cinese, che ha attirato 7,7 miliardi, e i bond indicizzati all'inflazione.
Gli indici obbligazionari legati all'inflazione negli Stati Uniti e nell'Eurozona hanno infatti guadagnato entrambi 2 miliardi di euro. Il debito americano a breve ha registrato 2,7 miliardi di euro di afflussi, mentre gli investitori hanno destinato 4,3 miliardi e 4 miliardi rispettivamente alle obbligazioni societarie dell'Eurozona e degli Stati Uniti, e 1,7 miliardi agli high yield statunitensi. Anche nel reddito fisso crescono le allocazioni negli indici ESG, per 14 miliardi nei primi nove mesi, pari al 46% del totale. Gli investitori hanno allocato 5,4 miliardi nelle obbligazioni corporate ESG degli Stati Uniti e 2, 9 miliardi in quelle dell'Eurozona. Il passaggio dagli indici tradizionali agli ESG prosegue, conclude l’analisi di Amundi ETF, e testimonia l’interesse degli investitori per questi prodotti anche in ambito di reddito fisso.
GLI INVESTIMENTI AZIONARI VANNO SUGLI INDICI
Sono i dati rilevati da Amundi ETF che mostrano nel dettaglio che gli ETF azionari registrati in Europa hanno attirato 92,3 miliardi di euro nei primi nove mesi, in linea con il primo semestre, con gli indici mondiali che hanno continuato ad essere i più popolari, attirando 44,4 miliardi, seguiti dagli indici azionari nordamericani con 25,7 miliardi, mentre quelli dei mercati emergenti hanno attirato 7,9 miliardi. E proseguita la preferenza per gli indici azionari con orientamento ESG, con flussi per 44,1 miliardi, anche qui con gli ETF nordamericani in testa. Il 64 % dell’allocazione negli indici nordamericani dei primi nove mesi dell'anno è stata destinata ai prodotti ESG, negli indici mondiali i prodotti ESG hanno rappresentato il 31% mentre nei mercati emergenti l’ESG ha catturato il 55 % dell’allocazione.
NEL REDDITO FISSO BENE LA CINA
In termini di strategia di investimento, il value si è confermato robusto ma con un'accelerazione dei deflussi a settembre, che ha visto disinvestimenti da questa strategia per 888 milioni. Sul fronte delle obbligazioni, nei primi nove mesi gli investitori hanno allocato 30,6 miliardi in ETF a reddito fisso registrati in Europa, preferendo le obbligazioni societarie rispetto al debito governativo. Amundi ETF nota che le allocazioni nel reddito fisso hanno continuato indicare che gli investitori sono chiaramente preoccupati per l’aumento dei prezzi negli Stati Uniti e in Europa, favorendo invece il debito pubblico cinese, che ha attirato 7,7 miliardi, e i bond indicizzati all'inflazione.
INTERESSE PER LE OBBLIGAZIONI ESG
Gli indici obbligazionari legati all'inflazione negli Stati Uniti e nell'Eurozona hanno infatti guadagnato entrambi 2 miliardi di euro. Il debito americano a breve ha registrato 2,7 miliardi di euro di afflussi, mentre gli investitori hanno destinato 4,3 miliardi e 4 miliardi rispettivamente alle obbligazioni societarie dell'Eurozona e degli Stati Uniti, e 1,7 miliardi agli high yield statunitensi. Anche nel reddito fisso crescono le allocazioni negli indici ESG, per 14 miliardi nei primi nove mesi, pari al 46% del totale. Gli investitori hanno allocato 5,4 miliardi nelle obbligazioni corporate ESG degli Stati Uniti e 2, 9 miliardi in quelle dell'Eurozona. Il passaggio dagli indici tradizionali agli ESG prosegue, conclude l’analisi di Amundi ETF, e testimonia l’interesse degli investitori per questi prodotti anche in ambito di reddito fisso.