Contatti

La giornata sui mercati

Ritorno alle quotazioni da incubo per Evergrande (-13%), Borse europee in rosso

Il colosso immobiliare cinese torna agli scambi, ma dopo il mancato salvataggio da parte di Hopson il rischio default è sempre più vicino. Male i listini europei, Bitcoin a quota 65mila dollari

di Antonio Cardarelli 21 Ottobre 2021 09:14
financialounge -  Borse europee Evergrande mercati Piazza Affari

Partenza debole per le Borse europee che, ancora una volta, non seguono i rialzi di Wall Street. Milano, Londra, Francoforte e Parigi perdono circa mezzo punto percentuale, fa ancora peggio Madrid che in avvio segna un rosso dello 0,8%.

IL RITORNO DI EVERGRANDE


Dopo circa dieci giorni di sospensione, il titolo Evergrande è tornato in quotazione sulla Borsa di Hong Kong con una perdita del 12% quando manca poco alla chiusura. La notizia del mancato salvataggio da parte di Hopson, che a sua volta guadagna circa il 5%, ha allungato nuove ombre sul colosso immobiliare cinese. I timori sono che il default di Evergrande possa innescare una reazione a catena nel settore immobiliare della Cina, dove per la prima volta in sei anni i prezzi delle case sono scesi. Il 23 ottobre scadrà il periodo di grazie per il pagamento della cedola da 83,5 milioni di dollari su un bond offshore: senza un segnale da parte di Evergrande, che nel frattempo ha provato a vendere senza successo la propria sede, la società può essere considerata inadempiente.

MALE TOKYO


L'andamento di Evergrande pesa sul listino di Hong Kong, che nella mattinata europea segna una perdita dello 0,8%. Shanghai riesce a recuperare la parità dopo una seduta debole, male invece la Borsa di Tokyo a causa dei timori legati alla crescita economica e all'incertezza in vista delle elezioni del 31 ottobre. L'indice Nikkei 225 ha chiuso in calo dell'1,87% a 28.798 punti.

BENE WS CON LE TRIMESTRALI


Wall Street, intanto, prosegue la sua corsa con S&P 500 e Dow Jones che anche ieri hanno chiuso in rialzo. A sostenere il Toro americano sono soprattutto i dati positivi provenienti dalle trimestrali, con l'82% delle società che ha annunciato numeri oltre le attese. A frenare gli entusiasmi è però arrivato il commento della Federal Reserve che, nel Beige Book, ha evidenziato che l'economia Usa procede a passo tra modesto e moderato, risentendo dei problemi legati alla produzione sia per mancanza di manodopera, sia per la carenza di componenti, sia per i focolai Covid. Restano, inoltre, i timori per la crescita dell'inflazione e per una risposta della stessa Fed, come dimostra l'aumento dei tassi dei Treasury a 10 anni che ieri hanno toccato quota 1,67%.

Sul fronte materie prime continua la frenata del petrolio con il Wti a quota 83 dollari al barile (-0,5%) e il Brent a 85,1 dollari al barile (-0,7%). Rallenta anche l'oro (-0,2%) a 1.781 dollari l'oncia mentre prosegue la corsa del Bitcoin, che rimane in area 65mila dollari.
Share:
Trending