Più liquidità
Neuberger Berman verso il 2022 con cauto ottimismo e meno rischio
Nel suo ultimo outlook il Comitato Asset Allocation per la prima volta da 18 mesi ha iniziato a ridurre il rischio prevedendo riserve di liquidità, rivista al ribasso la view sui titoli USA a grande capitalizzazione
di Stefano Caratelli 26 Ottobre 2021 19:00
Cauto ottimismo per il prossimo anno, ma anche riduzione del rischio per la prima volta negli ultimi 18 mesi, aumentando il peso della liquidità a promuovendo la creazione di riserve per affrontare l’eventuale volatilità del mercato nel breve termine. Tra le difficoltà da fronteggiare nel breve termine, gli squilibri sul lato dell’offerta e l’aumento dei costi dei fattori produttivi, l’inasprimento delle condizioni fiscali e monetarie e le minacce alla crescita cinese. Sono le indicazioni di consenso del Comitato di Asset Allocation di Neuberger Berman nel suo ultimo outlook improntato a maggior cautela, sebbene le view principali non siano variate in modo significativo, ma sono cambiati i toni e il nostro posizionamento sul breve termine è diventato più cauto.
In particolare, il Comitato di Neuberger Berman ha rivisto al rialzo la view sulla liquidità portandola a neutrale, prediligendo alcune strategie hedge e, dato il rischio di valutazione, ha anche rivisto al ribasso la view sulle large cap USA optando per un sottopeso. Resta invariato il sovrappeso su asset class come l’high yield e il debito dei mercati emergenti, ma con un esame più attento nell’immediato. I rendimenti delle obbligazioni governative core sono ancora troppo bassi per risultare interessanti, ma hanno evidenziato un recente rapido rialzo, per cui potrebbero tornare a suscitare interesse insieme alla liquidità. Una volta superato l’attuale punto di svolta del ciclo, le view a 12 mesi potrebbero tornare a essere simili a quelle di sei mesi fa.
Infatti le principali view sui prossimi 12 mesi non sono cambiate in modo significativo, ma il tono del confronto sì. Il consenso rimane cautamente ottimistico sulle prospettive economiche e di mercato ma per la prima volta da 18 mesi, in particolare nel team obbligazionario, il Comitato di Neuberger Berman ha iniziato a limitare il rischio con una riduzione dell’esposizione e la creazione di riserve di liquidità per sfruttare le opportunità che si andranno a presentare, data la potenziale volatilità del mercato nel breve termine. Tra le difficoltà da fronteggiare a breve il Comitato cita gli squilibri dell’offerta, l’aumento dei costi, in particolare nel settore energetico, l’inasprimento delle condizioni fiscali e monetarie e le minacce alla crescita cinese, tutti fattori che potrebbero contribuire un rallentamento della crescita e a un’inflazione più persistente.
Le view di Neuberger Berman restano in gran parte immutate e orientate al rischio su un orizzonte di 12 mesi, optando però per un posizionamento più difensivo nel breve, con un difficile interrogativo a cui rispondere, vale a dire quali mercati privilegiare se le valutazioni azionarie sono eccessive e i rendimenti delle obbligazioni governative rimangono così bassi. Ciò che è radicalmente cambiato rispetto all’ultimo anno è il tono del dibattito, che riflette un crescente consenso sull’imminente passaggio da una fase di ripresa di inizio ciclo a una di espansione di metà ciclo. Su un orizzonte di 12 mesi, il contesto pare ancora interessante per gli asset rischiosi, ma il punto di flesso si sta già dimostrando particolarmente volatile.
La doppia minaccia già individuata da Neuberger Berman, inflazione persistente e rallentamento della crescita, rimane sostanzialmente invariata, con il timore che l’inflazione molto elevata possa rivelarsi strutturale piuttosto che transitoria che ha lasciato il posto alle preoccupazioni sulla problematicità delle attuali pressioni sui prezzi. La recente riorganizzazione della regolamentazione cinese a livello sociale e aziendale è diventata secondo il Comitato il principale rischio per la crescita globale, inducendo in particolare il team obbligazionario a suggerire cautela.
In generale, Neuberger Berman ritiene che sia il momento di profittare della contrazione degli spread per vendere rischio di credito. Sul versante azionario, la dispersione delle valutazioni in USA rimane sorprendentemente elevata, e resta da vedere se i prezzi attuali abbiano davvero tenuto conto del picco apparente e della modesta flessione del ciclo economico. Allungando la visione all’orizzonte dei 12 mesi, secondo Neuberger Berman gli investitori che riusciranno a superare le difficoltà dello scenario attuale saranno probabilmente in grado di cogliere opportunità che si presenteranno nella fase di metà ciclo, dato che molti importanti indicatori rimangono estremamente positivi.
Per ora la crescita evidenzia più una stabilizzazione che una ripida discesa, sostenuta da 3.500 miliardi di disponibilità delle famiglie e delle imprese rispetto al trend prepandemico, dall’aumento dei salari, dall’incremento degli investimenti e da un rapporto nuovi ordini/scorte quasi record in diversi settori. A supporto anche le rassicurazioni di Fed e Bce che l’imminente avvio della riduzione degli acquisti non sarà accompagnato da un aumento dei tassi.
In sintesi, il quadro delle attese del Comitato di Neuberger Berman non registra sostanziali variazioni e non modifica l’opinione secondo cui la potenziale volatilità offre opportunità di optare per asset rischiosi, ma il tono del dibattito è cambiato e il posizionamento a breve è diventato più cauto. Il Comitato sta ora discutendo su quali mercati puntare, con alcuni membri che hanno iniziato a optare per strategie hedge, confermando il sottopeso sugli onerosi titoli di Stato core. La soluzione regionale In un simile panorama sono di aiuto le valutazioni relative regionali. Le allocazioni non USA in azioni e obbligazioni presentano meno rischi di valutazioni, per cui Neuberger Berman conferma il sovrappeso sull’azionario dei mercati emergenti e dei mercati sviluppati non USA, in particolare Europa e Giappone.
HIGH YELD SEMPRE IN SOVRAPPESO
In particolare, il Comitato di Neuberger Berman ha rivisto al rialzo la view sulla liquidità portandola a neutrale, prediligendo alcune strategie hedge e, dato il rischio di valutazione, ha anche rivisto al ribasso la view sulle large cap USA optando per un sottopeso. Resta invariato il sovrappeso su asset class come l’high yield e il debito dei mercati emergenti, ma con un esame più attento nell’immediato. I rendimenti delle obbligazioni governative core sono ancora troppo bassi per risultare interessanti, ma hanno evidenziato un recente rapido rialzo, per cui potrebbero tornare a suscitare interesse insieme alla liquidità. Una volta superato l’attuale punto di svolta del ciclo, le view a 12 mesi potrebbero tornare a essere simili a quelle di sei mesi fa.
PIÙ RISERVE DI LIQUIDITÀ
Infatti le principali view sui prossimi 12 mesi non sono cambiate in modo significativo, ma il tono del confronto sì. Il consenso rimane cautamente ottimistico sulle prospettive economiche e di mercato ma per la prima volta da 18 mesi, in particolare nel team obbligazionario, il Comitato di Neuberger Berman ha iniziato a limitare il rischio con una riduzione dell’esposizione e la creazione di riserve di liquidità per sfruttare le opportunità che si andranno a presentare, data la potenziale volatilità del mercato nel breve termine. Tra le difficoltà da fronteggiare a breve il Comitato cita gli squilibri dell’offerta, l’aumento dei costi, in particolare nel settore energetico, l’inasprimento delle condizioni fiscali e monetarie e le minacce alla crescita cinese, tutti fattori che potrebbero contribuire un rallentamento della crescita e a un’inflazione più persistente.
VERSO LA FASE DI METÀ CICLO
Le view di Neuberger Berman restano in gran parte immutate e orientate al rischio su un orizzonte di 12 mesi, optando però per un posizionamento più difensivo nel breve, con un difficile interrogativo a cui rispondere, vale a dire quali mercati privilegiare se le valutazioni azionarie sono eccessive e i rendimenti delle obbligazioni governative rimangono così bassi. Ciò che è radicalmente cambiato rispetto all’ultimo anno è il tono del dibattito, che riflette un crescente consenso sull’imminente passaggio da una fase di ripresa di inizio ciclo a una di espansione di metà ciclo. Su un orizzonte di 12 mesi, il contesto pare ancora interessante per gli asset rischiosi, ma il punto di flesso si sta già dimostrando particolarmente volatile.
GRANDE ATTENZIONE ALL’EVOLUZIONE CINESE
La doppia minaccia già individuata da Neuberger Berman, inflazione persistente e rallentamento della crescita, rimane sostanzialmente invariata, con il timore che l’inflazione molto elevata possa rivelarsi strutturale piuttosto che transitoria che ha lasciato il posto alle preoccupazioni sulla problematicità delle attuali pressioni sui prezzi. La recente riorganizzazione della regolamentazione cinese a livello sociale e aziendale è diventata secondo il Comitato il principale rischio per la crescita globale, inducendo in particolare il team obbligazionario a suggerire cautela.
DISPERSIONE DELLE VALUTAZIONI AZIONARIE USA
In generale, Neuberger Berman ritiene che sia il momento di profittare della contrazione degli spread per vendere rischio di credito. Sul versante azionario, la dispersione delle valutazioni in USA rimane sorprendentemente elevata, e resta da vedere se i prezzi attuali abbiano davvero tenuto conto del picco apparente e della modesta flessione del ciclo economico. Allungando la visione all’orizzonte dei 12 mesi, secondo Neuberger Berman gli investitori che riusciranno a superare le difficoltà dello scenario attuale saranno probabilmente in grado di cogliere opportunità che si presenteranno nella fase di metà ciclo, dato che molti importanti indicatori rimangono estremamente positivi.
CRESCITA STABILE
Per ora la crescita evidenzia più una stabilizzazione che una ripida discesa, sostenuta da 3.500 miliardi di disponibilità delle famiglie e delle imprese rispetto al trend prepandemico, dall’aumento dei salari, dall’incremento degli investimenti e da un rapporto nuovi ordini/scorte quasi record in diversi settori. A supporto anche le rassicurazioni di Fed e Bce che l’imminente avvio della riduzione degli acquisti non sarà accompagnato da un aumento dei tassi.
PREFERENZA PER AZIONARIO EMERGENTE, EUROPEO E GIAPPONESE
In sintesi, il quadro delle attese del Comitato di Neuberger Berman non registra sostanziali variazioni e non modifica l’opinione secondo cui la potenziale volatilità offre opportunità di optare per asset rischiosi, ma il tono del dibattito è cambiato e il posizionamento a breve è diventato più cauto. Il Comitato sta ora discutendo su quali mercati puntare, con alcuni membri che hanno iniziato a optare per strategie hedge, confermando il sottopeso sugli onerosi titoli di Stato core. La soluzione regionale In un simile panorama sono di aiuto le valutazioni relative regionali. Le allocazioni non USA in azioni e obbligazioni presentano meno rischi di valutazioni, per cui Neuberger Berman conferma il sovrappeso sull’azionario dei mercati emergenti e dei mercati sviluppati non USA, in particolare Europa e Giappone.