Politica monetara
BCE, per annunci importanti bisogna aspettare dicembre
Franck Dixmier, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors, prevede che Lagarde ribadisca che l’inflazione è transitoria e che le attese di rialzo dei tassi sono premature, ma non annuncerà tagli al PEPP
di Stefano Caratelli 27 Ottobre 2021 18:20
Al meeting di domani 28 ottobre non sono da aspettarsi annunci significativi da parte della BCE, attesi invece nella riunione di dicembre, in cui si prevede Lagarde annuncerà la riduzione del volume degli acquisti di asset nell'ambito del PEPP e il probabile lancio di un nuovo programma. Questa volta invece Christine Lagarde si concentrerà su due messaggi: la natura transitoria del picco di aumento dei prezzi e il carattere prematuro delle aspettative di rialzo dei tassi. Sono le previsioni di Franck Dixmier, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors, secondo cui una politica accomodante in un contesto di elevata incertezza dovrebbe contribuire a limitare le aspettative di rialzo dei tassi, che all’esperto di AllianzGI sembrano incompatibili con la tabella di marcia della BCE.
AllianzGI aveva già anticipato che la BCE avrebbe aspettato dicembre per annunciare decisioni di riduzione degli acquisti nell’ambito del PEPP, lanciando probabilmente anche un nuovo programma, mentre questa volta la comunicazione di Lagarde dovrebbe focalizzarsi su due messaggi: il carattere transitorio del picco dell’inflazione e la natura prematura di attese su un rialzo dei tassi che sono montate sul mercato dopo il meeting di settembre. Parole da ‘colomba’ in un contesto di elevata incertezza dovrebbero, secondo Dixmier, aiutare a smorzare queste attese, che sembrano comunque incompatibili con la roadmap della stessa BCE.
Nelle settimane successive del meeting della BCE del 9 settembre i tassi a lunga dell’Eurozona sono saliti di 25 punti base mentre le aspettative di inflazione si sono mosse decisamente al rialzo avvicinandosi al target del 2% fissato dalla stessa BCE. Il quadro macro presenta sicuramente strozzature sul lato dell’offerta e prezzi energetici in tensione, ma in assenza di una spirale rialzista innescata da aumenti salariali, secondo Dixmier il picco dei prezzi dovrebbe restare transitorio.
Per questo l’esperto di AllianzGI non si aspetta annunci significativi da questa riunione, mentre probabilmente a dicembre Lagarde confermerà che marzo 2022 segnerà la conclusione del Pandemic Emergency Purchase Programme, noto come PEPP, focalizzandosi anche su nuove misure destinate a consentire di raggiungere comunque l’obiettivo della stabilità dei prezzi in modo sostenibile con un nuovo programma di acquisti i cui dettagli dovrebbero essere definiti nelle prossime settimane.
Il meeting in calendario per il 16 dicembre sarà importante per i mercati perchè il grado di flessibilità dei nuovi programmi rappresenteranno un indicatore forte sui nuovi equilibri di potere all’interno della BCE, e segnalare in quale misura l’uscita del presidente della Bundesbank Jens Weidmann a fine 2021 possa spostare il focus verso i sostenitori di una politica monetaria meno ortodossa.
Dato l’attuale elevato livello di incertezza, osserva in conclusione l’esperto di AllianzGI, parole da ‘colomba’ della Lagarde dovrebbero consentire di mettere un freno alle attese di rialzo dei tassi, che sembra in ogni caso incompatibile con la roadmap della stessa BCE. Toni da colomba nel contesto dell’elevata incertezza sulla direzione dell’inflazione non sono tuttavia privi di rischi secondo Dixmier: la BCE dovrà monitorare l’ancoraggio delle attese si inflazione che hanno mostrato la tendenza ad aumentare nelle ultime settimane.
ANNUNCI SUL PEPP SOLO A DICEMBRE
AllianzGI aveva già anticipato che la BCE avrebbe aspettato dicembre per annunciare decisioni di riduzione degli acquisti nell’ambito del PEPP, lanciando probabilmente anche un nuovo programma, mentre questa volta la comunicazione di Lagarde dovrebbe focalizzarsi su due messaggi: il carattere transitorio del picco dell’inflazione e la natura prematura di attese su un rialzo dei tassi che sono montate sul mercato dopo il meeting di settembre. Parole da ‘colomba’ in un contesto di elevata incertezza dovrebbero, secondo Dixmier, aiutare a smorzare queste attese, che sembrano comunque incompatibili con la roadmap della stessa BCE.
INFLAZIONE MA SENZA SPINTE SALARIALI
Nelle settimane successive del meeting della BCE del 9 settembre i tassi a lunga dell’Eurozona sono saliti di 25 punti base mentre le aspettative di inflazione si sono mosse decisamente al rialzo avvicinandosi al target del 2% fissato dalla stessa BCE. Il quadro macro presenta sicuramente strozzature sul lato dell’offerta e prezzi energetici in tensione, ma in assenza di una spirale rialzista innescata da aumenti salariali, secondo Dixmier il picco dei prezzi dovrebbe restare transitorio.
VERSO NUOVI PROGRAMMI DI SOSTEGNO
Per questo l’esperto di AllianzGI non si aspetta annunci significativi da questa riunione, mentre probabilmente a dicembre Lagarde confermerà che marzo 2022 segnerà la conclusione del Pandemic Emergency Purchase Programme, noto come PEPP, focalizzandosi anche su nuove misure destinate a consentire di raggiungere comunque l’obiettivo della stabilità dei prezzi in modo sostenibile con un nuovo programma di acquisti i cui dettagli dovrebbero essere definiti nelle prossime settimane.
I NUOVI EQUILIBRI DOPO L’USCITA DI WEIDMANN
Il meeting in calendario per il 16 dicembre sarà importante per i mercati perchè il grado di flessibilità dei nuovi programmi rappresenteranno un indicatore forte sui nuovi equilibri di potere all’interno della BCE, e segnalare in quale misura l’uscita del presidente della Bundesbank Jens Weidmann a fine 2021 possa spostare il focus verso i sostenitori di una politica monetaria meno ortodossa.
TONI ACCOMODANTI NON PRIVI DI RISCHI
Dato l’attuale elevato livello di incertezza, osserva in conclusione l’esperto di AllianzGI, parole da ‘colomba’ della Lagarde dovrebbero consentire di mettere un freno alle attese di rialzo dei tassi, che sembra in ogni caso incompatibile con la roadmap della stessa BCE. Toni da colomba nel contesto dell’elevata incertezza sulla direzione dell’inflazione non sono tuttavia privi di rischi secondo Dixmier: la BCE dovrà monitorare l’ancoraggio delle attese si inflazione che hanno mostrato la tendenza ad aumentare nelle ultime settimane.