Energy crunch
Ethenea: ecco le opportunità da cogliere nel settore energetico
I prezzi del gas e dell’elettricità hanno toccato livelli record, non solo in Europa. L’analisi di Ethenea mette in luce quali sono gli impatti sui mercati e cosa cambia in ottica investimento
di Fabrizio Arnhold 27 Ottobre 2021 07:50
Il caro energia ha avuto effetti sull’aumento dell’inflazione. Per Ethenea, le banche centrali di tutto il mondo non sembrano essere preoccupate della situazione. “Per la politica monetaria, superare il crollo dell’occupazione e dell’attività economica causato dalla pandemia da coronavirus rappresenta in questo momento la priorità”, afferma Volker Schmidt, Senior Portfolio Manager presso Ethenea. “Pertanto al momento, gli alti costi dell’energia dovrebbero incidere limitatamente nelle decisioni delle banche centrali relative ai tassi d’interesse”.
L'inflazione e l'andamento dei tassi d'interesse delle banche centrali sono solo un fattore tra i tanti di cui tener conto nel determinare l'andamento dei rendimenti delle obbligazioni a lungo termine. Un aumento dei tassi d'interesse a lungo termine, ad esempio per i Treasury americani a 10 anni o i Bund tedeschi, è tuttora limitato grazie ai programmi di acquisto di asset delle banche centrali. Per Schmidt, “sia i consumatori che le aziende la cui produzione dipende fortemente dall’uso di energia, hanno una protezione almeno temporanea contro l’aumento dei prezzi”.
In Italia, Grecia e Francia, i consumatori possono contare sul sostegno del governo. "La Spagna ha fissato i prezzi per l'energia idroelettrica e nucleare prodotta a livello nazionale, ha sospeso le tasse sull'energia e quindi ha frenato l'aumento dei prezzi attraverso la regolamentazione del governo”, prosegue l’esperto di Ethenea. “La situazione attuale nel Regno Unito è particolarmente drammatica. Il produttore di fertilizzanti CF Industries ha chiuso i suoi impianti nel Regno Unito a causa della crisi energetica”.
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Il fornitore di energia britannico Green mostra perché è importante analizzare a fondo le singole aziende prima di decidere come investire. "Green ha chiuso a causa dei regolamenti in essere, che stabiliscono che i contratti con i clienti non possono essere adattati alle attuali situazioni di mercato. Il costo di acquisto del gas è ben al di sopra del prezzo che l'azienda è autorizzata a praticare ai suoi clienti finali”, prosegue Schmidt. “Anche se Green non è rappresentata sul mercato dei capitali né con azioni né con obbligazioni, questa è una chiara dimostrazione del fatto che un'analisi fondamentale caso per caso è particolarmente significativa quando si tratta di società più piccole”.
Nell’analisi di Ethenea emerge come, allo stato attuale, le obbligazioni emesse dalle società del settore energetico non sono in investimento interessante. “I proprietari di reti elettriche o di gas, per esempio, oggi non pagano premi di rischio interessanti - aggiunge il Senior Portfolio Manager presso Ethenea -. Gli investitori li considerano giustamente a basso rischio perché il loro modello di business è scarsamente dipendente dalle variazioni dei prezzi dell'energia e solitamente sono in parte di proprietà dello Stato”.
In questo scenario di crisi, chi vince? “I chiari vincitori dell'attuale crisi energetica sono le società di estrazione del gas e del petrolio così come i produttori di elettricità pura, compresi i produttori di elettricità a carbone, che sono legittimamente criticati per motivi di sostenibilità se hanno dei depositi di carbone di proprietà. In Germania, questo vale solo per i produttori di elettricità a base di lignite; il carbone fossile non viene più estratto da tempo, ma viene invece importato. Al momento, per i consumatori e per le aziende che consumano energia, la sicurezza dell'approvvigionamento è prioritaria rispetto alla sostenibilità”, conclude Volker Schmidt. E a dimostrazione del fatto che quando c’è carenza di energia, serve anche quella meno pulita, l'elettricità da carbone in Germania ha sostituito le energie rinnovabili come fonte energetica più importante durante la prima metà del 2021.
INFLAZIONE E TASSI
L'inflazione e l'andamento dei tassi d'interesse delle banche centrali sono solo un fattore tra i tanti di cui tener conto nel determinare l'andamento dei rendimenti delle obbligazioni a lungo termine. Un aumento dei tassi d'interesse a lungo termine, ad esempio per i Treasury americani a 10 anni o i Bund tedeschi, è tuttora limitato grazie ai programmi di acquisto di asset delle banche centrali. Per Schmidt, “sia i consumatori che le aziende la cui produzione dipende fortemente dall’uso di energia, hanno una protezione almeno temporanea contro l’aumento dei prezzi”.
IL SOSTEGNO DEL GOVERNO
In Italia, Grecia e Francia, i consumatori possono contare sul sostegno del governo. "La Spagna ha fissato i prezzi per l'energia idroelettrica e nucleare prodotta a livello nazionale, ha sospeso le tasse sull'energia e quindi ha frenato l'aumento dei prezzi attraverso la regolamentazione del governo”, prosegue l’esperto di Ethenea. “La situazione attuale nel Regno Unito è particolarmente drammatica. Il produttore di fertilizzanti CF Industries ha chiuso i suoi impianti nel Regno Unito a causa della crisi energetica”.
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Il fornitore di energia britannico Green mostra perché è importante analizzare a fondo le singole aziende prima di decidere come investire. "Green ha chiuso a causa dei regolamenti in essere, che stabiliscono che i contratti con i clienti non possono essere adattati alle attuali situazioni di mercato. Il costo di acquisto del gas è ben al di sopra del prezzo che l'azienda è autorizzata a praticare ai suoi clienti finali”, prosegue Schmidt. “Anche se Green non è rappresentata sul mercato dei capitali né con azioni né con obbligazioni, questa è una chiara dimostrazione del fatto che un'analisi fondamentale caso per caso è particolarmente significativa quando si tratta di società più piccole”.
OBBLIGAZIONI POCO INTERESSANTI
Nell’analisi di Ethenea emerge come, allo stato attuale, le obbligazioni emesse dalle società del settore energetico non sono in investimento interessante. “I proprietari di reti elettriche o di gas, per esempio, oggi non pagano premi di rischio interessanti - aggiunge il Senior Portfolio Manager presso Ethenea -. Gli investitori li considerano giustamente a basso rischio perché il loro modello di business è scarsamente dipendente dalle variazioni dei prezzi dell'energia e solitamente sono in parte di proprietà dello Stato”.
I VINCITORI NELLA CRISI
In questo scenario di crisi, chi vince? “I chiari vincitori dell'attuale crisi energetica sono le società di estrazione del gas e del petrolio così come i produttori di elettricità pura, compresi i produttori di elettricità a carbone, che sono legittimamente criticati per motivi di sostenibilità se hanno dei depositi di carbone di proprietà. In Germania, questo vale solo per i produttori di elettricità a base di lignite; il carbone fossile non viene più estratto da tempo, ma viene invece importato. Al momento, per i consumatori e per le aziende che consumano energia, la sicurezza dell'approvvigionamento è prioritaria rispetto alla sostenibilità”, conclude Volker Schmidt. E a dimostrazione del fatto che quando c’è carenza di energia, serve anche quella meno pulita, l'elettricità da carbone in Germania ha sostituito le energie rinnovabili come fonte energetica più importante durante la prima metà del 2021.
