Asset allocation

Fidelity positiva sull'azionario, ma con qualche cautela in più

Nei suoi Global Asset Allocation Insights di novembre, Fidelity Solutions & Multi Asset riduce anche il sottopeso sull’investment grade e vede valore relativo nei Gilt britannici rispetto ai Treasury e ai Bund

di Stefano Caratelli 10 Novembre 2021 07:50

financialounge -  asset allocation azioni Fidelity Morning News obbligazioni
Economie e mercati si trovano saldamente in una fase di metà-ciclo. Lo scenario macroeconomico è caratterizzato sia dal superamento del picco di crescita post pandemia, sia dal superamento della politica monetaria estremamente accomodante delle banche centrali. Le carenze di forniture energetiche e le strozzature nelle catene produttive e di approvvigionamento che ancora permangono, con l’avvicinarsi dell’inverno, pesano sulla crescita e contribuiscono a rendere l’inflazione più persistente.

NIENTE RISCHI DI DERAGLIAMENTO DEI MERCATI


È il quadro di fondo delineato nei Global Asset Allocation Insights di novembre da Fidelity Solutions & Multi Asset, secondo cui inoltre ci sono rischi collegati ai tentativi in corso da parte della Cina di ricalibrare il proprio modello di crescita economica, in particolare con un approccio di maggior rigore al settore della proprietà immobiliare. Non è uno scenario in grado di far deragliare i mercati, ma certamente induce volatilità, e soprattutto il quadro macroeconomico suggerisce maggior cautela sull’azionario.

ATTEGGIAMENTO DI FONDO POSITIVO SULLE AZIONI


In ogni caso, considerate la stagionalità positiva del quarto trimestre e la sua visione secondo cui il ciclo economico è ancora ben lontano dall’aver raggiunto la conclusione, Fidelity mantiene nel medio termine un atteggiamento di fondo positivo sulle azioni. In pratica, per ora Fidelity mantiene un posizionamento neutrale sull’equity, ma resta pronta ad assumere ‘rischi direzionali’ se la volatilità dovesse offrire opportunità.

POLITICA CINESE SOTTO STRETTA OSSERVAZIONE


Da un punto di vista globale, Fidelity resta comunque sovrappesata sull’azionario dei mercati sviluppati, e vede utili aziendali sopra le attese in Giappone, ma non nel resto dell’Asia, date le differenze regionali. Inoltre tiene sotto stretta osservazione la possibilità di una svolta cinese in direzione di un allentamento significativo e di un cambiamento nelle leadership regionali, che si deve comunque ancora materializzare. In questa fase in consenso generale del mercato punta a rendimenti più elevati dei bond, per cui Fidelity ha chiuso le posizioni sulle duration corte mentre ha ridotto il sottopeso per il debito investment grade USA.

PREFERENZA PER HIGH YIELD E DOLLARO


Inoltre, Fidelity vede nei Gilt britannici valore significativo a confronto di quello offerto dai Treasury e dai Bund tedeschi, ritenendo che i recenti toni da falco di Bank of England non siano sostenibili. Data anche la valutazione che il ciclo economico sia a metà del percorso, e alla luce del fatto che i tassi di default dovrebbero rimanere contenuti nei mercati sviluppati, Fidelity mantiene anche il sovrappeso sui bond High Yield e resta sovrappesata sul dollaro, in considerazione dell’avvio della riduzione degli acquisti da parte della Fed.

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