Politiche monetarie e mercati
Tassi, la volatilità segnala un "risveglio" delle banche centrali
Secondo gli esperti di Neuberger Berman, la volatilità dei tassi riflette il cambiamento della narrativa sull’inflazione e potrebbe accelerare l’adeguamento delle politiche monetarie delle banche centrali
di Stefano Caratelli 10 Novembre 2021 21:00
Le parole “inflazione” e “transitoria” sono diventate familiari sui mercati finanziari. La prima è sulle prime pagine mentre i prezzi di materie prime, merci e servizi stanno crescendo vertiginosamente in tutto il mondo, mentre le rassicurazioni sulla sua natura transitoria sono ormai la narrativa standard delle banche centrali. Quando gli investitori hanno iniziato a scontare i timori di aumento dell’inflazione nelle aspettative sui tassi delle banche centrali, hanno sorprendentemente incontrato ben poca resistenza e solo alcune banche centrali dell’anglosfera si sono spinte a confermare apparentemente le preoccupazioni assumendo un tono più restrittivo.
Parte da questa premessa Neuberger Berman nelle Prospettive settimanali del CIO firmate da Brad Tank, Chief Investment Officer—Fixed Income, Thanos Bardas, Global Co-Head of Investment Grade, Yanick Loirat, Senior Portfolio Manager—European Investment Grade e Olumide Owolabi, Senior Portfolio Manager—Investment Grade sotto il titolo “Il risveglio dall’ibernazione delle banche centrali”. Gli esperti della casa d’investimento sottolineano che da questa situazione è derivata un’impennata della volatilità nel tratto a breve delle curve dei tassi mondiali, insieme alla percezione sempre più diffusa che la narrativa sulla “transitorietà” stia per essere accantonata e che le banche centrali si stiano risvegliando dall’ibernazione che ha caratterizzato l’era pandemica.
Finora le autorità monetarie hanno predetto l’arretramento dell’inflazione con la progressiva scomparsa degli effetti base, ma l’economia non ha recepito il messaggio, e gli investitori specializzati negli investimenti obbligazionari e nei tassi hanno reagito di conseguenza. Ad un certo punto, di recente, il mercato dei tassi statunitense è passato da non scontare alcun rialzo dei tassi prima della fine del 2022 a scontarne addirittura due, di cui il primo previsto a giugno a fine tapering, la graduale riduzione mensile degli acquisti di titoli. Solo la BCE sembra essersi attenuta al copione sostenendo con vigore la narrativa sulla transitorietà, ma gli investitori hanno reagito spingendo i tassi ancor più in alto.
La Fed ha cercato di separare il tapering dal rialzo dei tassi, per assicurarsi la massima libertà di scelta per ridefinire l’obiettivo della massima occupazione, in modo che includa anche la partecipazione alla forza lavoro, finora rimasta. Ma, a differenza della BCE, il FOMC ha rifiutato di commentare il rapido mutamento delle aspettative del mercato sui tassi o indicare un percorso per le aspettative. I picchi nel segmento a breve termine della curva dei tassi dell’anglosfera, USA esclusi, sono stati ancora più marcati, con shock che in una certa misura si sono fatti sentire anche sul mercato statunitense e europeo.
Nel complesso, la percezione che secondo gli esperti di Neuberger Berman rimane agli investitori è che le banche centrali si stiano finalmente risvegliando dopo un periodo di politiche il più possibile accomodanti. Le più importanti banche centrali stanno iniziando a ridimensionare i programmi di acquisto e alcune si sono mostrate sorprendentemente accondiscendenti in risposta all’assertività dei mercati sulle aspettative sui tassi. La narrativa sull’inflazione sta cambiando, anche se alcune autorità sembrano riluttanti a lasciarsi alle spalle quella sulla sua natura transitoria.
Secondo l’analisi degli esperti di Neuberger Berman, ciò porterà verosimilmente a una persistente volatilità dei tassi e a un aumento dei premi di rischio, mentre gli investitori sperano che dalle varie banche centrali emerga maggior chiarezza sulle aspettative in merito a tapering, rialzo dei tassi e indicazioni sulla loro probabile evoluzione. Oltre che alle opportunità di generare rendimento grazie al trading, la volatilità potrebbe creare delle opportunità per generare rendimenti, grazie al carry e al rolldown nel segmento a breve termine delle curve dei tassi.
TRANSITORIETÀ MENO CREDIBILE
Parte da questa premessa Neuberger Berman nelle Prospettive settimanali del CIO firmate da Brad Tank, Chief Investment Officer—Fixed Income, Thanos Bardas, Global Co-Head of Investment Grade, Yanick Loirat, Senior Portfolio Manager—European Investment Grade e Olumide Owolabi, Senior Portfolio Manager—Investment Grade sotto il titolo “Il risveglio dall’ibernazione delle banche centrali”. Gli esperti della casa d’investimento sottolineano che da questa situazione è derivata un’impennata della volatilità nel tratto a breve delle curve dei tassi mondiali, insieme alla percezione sempre più diffusa che la narrativa sulla “transitorietà” stia per essere accantonata e che le banche centrali si stiano risvegliando dall’ibernazione che ha caratterizzato l’era pandemica.
GLI INVESTITORI HANNO REAGITO
Finora le autorità monetarie hanno predetto l’arretramento dell’inflazione con la progressiva scomparsa degli effetti base, ma l’economia non ha recepito il messaggio, e gli investitori specializzati negli investimenti obbligazionari e nei tassi hanno reagito di conseguenza. Ad un certo punto, di recente, il mercato dei tassi statunitense è passato da non scontare alcun rialzo dei tassi prima della fine del 2022 a scontarne addirittura due, di cui il primo previsto a giugno a fine tapering, la graduale riduzione mensile degli acquisti di titoli. Solo la BCE sembra essersi attenuta al copione sostenendo con vigore la narrativa sulla transitorietà, ma gli investitori hanno reagito spingendo i tassi ancor più in alto.
TONI DIVERSI DI FED E BCE
La Fed ha cercato di separare il tapering dal rialzo dei tassi, per assicurarsi la massima libertà di scelta per ridefinire l’obiettivo della massima occupazione, in modo che includa anche la partecipazione alla forza lavoro, finora rimasta. Ma, a differenza della BCE, il FOMC ha rifiutato di commentare il rapido mutamento delle aspettative del mercato sui tassi o indicare un percorso per le aspettative. I picchi nel segmento a breve termine della curva dei tassi dell’anglosfera, USA esclusi, sono stati ancora più marcati, con shock che in una certa misura si sono fatti sentire anche sul mercato statunitense e europeo.
VERSO IL RISVEGLIO DOPO LE POLITICHE ACCOMODANTI
Nel complesso, la percezione che secondo gli esperti di Neuberger Berman rimane agli investitori è che le banche centrali si stiano finalmente risvegliando dopo un periodo di politiche il più possibile accomodanti. Le più importanti banche centrali stanno iniziando a ridimensionare i programmi di acquisto e alcune si sono mostrate sorprendentemente accondiscendenti in risposta all’assertività dei mercati sulle aspettative sui tassi. La narrativa sull’inflazione sta cambiando, anche se alcune autorità sembrano riluttanti a lasciarsi alle spalle quella sulla sua natura transitoria.
DALLA VOLATILITÀ OCCASIONI DI RENDIMENTO
Secondo l’analisi degli esperti di Neuberger Berman, ciò porterà verosimilmente a una persistente volatilità dei tassi e a un aumento dei premi di rischio, mentre gli investitori sperano che dalle varie banche centrali emerga maggior chiarezza sulle aspettative in merito a tapering, rialzo dei tassi e indicazioni sulla loro probabile evoluzione. Oltre che alle opportunità di generare rendimento grazie al trading, la volatilità potrebbe creare delle opportunità per generare rendimenti, grazie al carry e al rolldown nel segmento a breve termine delle curve dei tassi.