Lo studio
Integrazione ESG negli investimenti: la road map tracciata da Aipb
L'anticipazione dei risultati della ricerca commissionata da Aipb a Oliver Wyman delinea un settore Wealth Management pronto a mettere al centro la sostenibilità
di Antonio Cardarelli 17 Novembre 2021 10:49
Il Wealth Management italiano considera la sostenibilità un fattore critico, ma distintivo nella gestione degli investimenti, ed è pronto nel suo complesso ad agganciarne l’evoluzione come leader. Nei giorni scorsi è stata presentata una ricerca condotta dall'Associazione Italiana Private Banking (Aipb) in collaborazione con la società di consulenza Oliver Wyman. Focus della ricerca il livello di maturità rispetto all’integrazione delle migliori prassi ESG nella filiera del Wealth & Asset management.
L'analisi ha evidenziato la volontà di agganciare questa evoluzione: per il 97% dei wealth manager intervistati la sostenibilità rappresenta un fattore distintivo nella gestione degli investimenti e il 76% dichiara un alto livello di ingaggio del consiglio di amministrazione e del top management sulla sostenibilità degli investimenti. Il 90% del panel dichiara di aver definito una policy per la gestione degli investimenti in chiave sostenibile.
Secondo le stime gli asset gestiti con approccio sostenibile triplicheranno nei prossimi 5 anni, arrivando a 4.500 miliardi di euro nel 2025. La sostenibilità, dunque, diventa sempre più strategica per clienti e operatori, e non a caso Aipb ha deciso di promuovere una road map per una piena integrazione dei principi e delle migliori prassi ESG nei modelli operativi. La ricerca integrale verrà presentata nel corso del XVII Forum del Private Banking Aipb (24 novembre) ma dalle anticipazioni è già possibile delineare il quadro di un'industria che si sta attrezzando per assumere il ruolo di cinghia di trasmissione fondamentale nel processo di transizione verso un’economia sostenibile nel nostro Paese e in Europa.
L’obiettivo dell’analisi è, infatti, tracciare il percorso trasformativo dell’industria affinché l’impegno e l’ambizione di oggi sia realizzato entro il 2025. Nel recente passato, in occasione di importanti evoluzioni normative con impatti materiali sui modelli operativi (come, ad esempio, Mifid II) gli operatori del settore hanno adottato prevalentemente un approccio di conformità normativa. In materia di sostenibilità l’industria mostra di riconoscere il proprio ruolo abilitante per il successo degli obiettivi fissati dai leader del mondo e conseguentemente la volontà di cogliere appieno le opportunità attuali e prospettiche nel nuovo contesto di riferimento.
Questo percorso, come emerge dall’analisi, dovrà essere accompagnato oltre che da convinzione e impegno, da ingenti investimenti sul fronte del reperimento e formazione delle competenze necessarie e dall’aggiornamento delle piattaforme tecnologiche. Dovrà rivedere i processi della consulenza, fondamentali per garantire risposte appropriate alla domanda di sostenibilità e alla determinazione di un’offerta i cui impatti siano misurabili e determinabili. Un percorso che vedrà, alla fine, le realtà oggi più impegnate assumere la leadership del mercato.
“L’imponente mobilitazione internazionale in risposta all’urgenza climatica e di transizione verso un’economia sostenibile ha messo in evidenza il ruolo cruciale della finanza privata – ha commentato Paolo Langé, Presidente Aipb - Oggi il mondo guarda alla finanza e alla ricchezza privata perché accompagni e moltiplichi gli sforzi delle nazioni nel dare risposte durature alle sfide globali. L’industria sa bene, che non può permettersi di adeguarsi alla trasformazione in atto, ma è chiamata a guidarla. In particolare, la consulenza ha un ruolo chiave nel traghettare il risparmio privato verso una asset allocation sostenibile: non ce lo chiedono solo gli investitori, ce lo chiede la società. La presa di consapevolezza non basta: servono investimenti, nuovi approcci e competenze".
“L’attuazione di una reale trasformazione della finanza in chiave Esg impone cambiamenti radicali nel modo di rappresentarsi delle imprese, nei processi di selezione degli investimenti , nei sistemi operativi di gestione e nella comunicazione con la clientela – ha aggiunto Saverio Perissinotto, Vice-Presidente di Aipb – Un processo articolato sul quale l’industria del Wealth Management ha voluto confrontarsi attraverso la analisi condotta da Aipb con la consulenza di Oliver Wyman per capire a quale grado di ambizione puntare e in che tempistica. I risultati hanno messo in evidenza un’elevata convinzione ed impegno dell’industria che si sta traducendo in una integrazione graduale delle pratiche più avanzate in termini di Esg.
FATTORE DISTINTIVO
L'analisi ha evidenziato la volontà di agganciare questa evoluzione: per il 97% dei wealth manager intervistati la sostenibilità rappresenta un fattore distintivo nella gestione degli investimenti e il 76% dichiara un alto livello di ingaggio del consiglio di amministrazione e del top management sulla sostenibilità degli investimenti. Il 90% del panel dichiara di aver definito una policy per la gestione degli investimenti in chiave sostenibile.
ASSET TRIPLICATI
Secondo le stime gli asset gestiti con approccio sostenibile triplicheranno nei prossimi 5 anni, arrivando a 4.500 miliardi di euro nel 2025. La sostenibilità, dunque, diventa sempre più strategica per clienti e operatori, e non a caso Aipb ha deciso di promuovere una road map per una piena integrazione dei principi e delle migliori prassi ESG nei modelli operativi. La ricerca integrale verrà presentata nel corso del XVII Forum del Private Banking Aipb (24 novembre) ma dalle anticipazioni è già possibile delineare il quadro di un'industria che si sta attrezzando per assumere il ruolo di cinghia di trasmissione fondamentale nel processo di transizione verso un’economia sostenibile nel nostro Paese e in Europa.
IL RUOLO DELL'INDUSTRIA
L’obiettivo dell’analisi è, infatti, tracciare il percorso trasformativo dell’industria affinché l’impegno e l’ambizione di oggi sia realizzato entro il 2025. Nel recente passato, in occasione di importanti evoluzioni normative con impatti materiali sui modelli operativi (come, ad esempio, Mifid II) gli operatori del settore hanno adottato prevalentemente un approccio di conformità normativa. In materia di sostenibilità l’industria mostra di riconoscere il proprio ruolo abilitante per il successo degli obiettivi fissati dai leader del mondo e conseguentemente la volontà di cogliere appieno le opportunità attuali e prospettiche nel nuovo contesto di riferimento.
CONVINZIONE E IMPEGNO
Questo percorso, come emerge dall’analisi, dovrà essere accompagnato oltre che da convinzione e impegno, da ingenti investimenti sul fronte del reperimento e formazione delle competenze necessarie e dall’aggiornamento delle piattaforme tecnologiche. Dovrà rivedere i processi della consulenza, fondamentali per garantire risposte appropriate alla domanda di sostenibilità e alla determinazione di un’offerta i cui impatti siano misurabili e determinabili. Un percorso che vedrà, alla fine, le realtà oggi più impegnate assumere la leadership del mercato.
TRANSIZIONE GLOBALE
“L’imponente mobilitazione internazionale in risposta all’urgenza climatica e di transizione verso un’economia sostenibile ha messo in evidenza il ruolo cruciale della finanza privata – ha commentato Paolo Langé, Presidente Aipb - Oggi il mondo guarda alla finanza e alla ricchezza privata perché accompagni e moltiplichi gli sforzi delle nazioni nel dare risposte durature alle sfide globali. L’industria sa bene, che non può permettersi di adeguarsi alla trasformazione in atto, ma è chiamata a guidarla. In particolare, la consulenza ha un ruolo chiave nel traghettare il risparmio privato verso una asset allocation sostenibile: non ce lo chiedono solo gli investitori, ce lo chiede la società. La presa di consapevolezza non basta: servono investimenti, nuovi approcci e competenze".
INTEGRAZIONE GRADUALE
“L’attuazione di una reale trasformazione della finanza in chiave Esg impone cambiamenti radicali nel modo di rappresentarsi delle imprese, nei processi di selezione degli investimenti , nei sistemi operativi di gestione e nella comunicazione con la clientela – ha aggiunto Saverio Perissinotto, Vice-Presidente di Aipb – Un processo articolato sul quale l’industria del Wealth Management ha voluto confrontarsi attraverso la analisi condotta da Aipb con la consulenza di Oliver Wyman per capire a quale grado di ambizione puntare e in che tempistica. I risultati hanno messo in evidenza un’elevata convinzione ed impegno dell’industria che si sta traducendo in una integrazione graduale delle pratiche più avanzate in termini di Esg.
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