Asset allocation

AllianceBernstein: ecco quali sono le aziende che resistono all'inflazione

Gli esperti di AllianceBernstein analizzano i diversi fattori che con l’inflazione minacciano gli utili aziendali e indica quali sono meglio attrezzate e come sceglierle. Pricing power, flessibilità e qualità del management

di Stefano Caratelli 22 Novembre 2021 19:00

financialounge -  AllianceBernstein Dev Chakrabarti inflazione James MacGregor
Le pressioni inflazionistiche mettono a rischio la redditività delle imprese e dopo le trimestrali occorre identificare quelle che meglio di altre riusciranno a generare utili e margini di qualità nonostante l’aumento dei prezzi. Che sia transitoria o duratura, l’inflazione infatti inciderà in diversi modi, e per gli investitori che privilegiano le aziende di alta qualità deve diventare una variabile chiave nella ricerca di titoli da inserire in portafoglio. In tutti i settori e le aree geografiche, l’inflazione ha avuto un ruolo di primo piano negli ultimi risultati aziendali, anche se molti hanno superato le attese. Finora il timore che gli utili futuri possano essere intaccati dall’inflazione ha provocato modeste reazioni ma gli investitori growth e value devono inquadrare le sfide che si prospettano.

RISHIO INFLAZIONE DA SALARI


Lo rileva AllianceBernstein in un blog firmato da Dev Chakrabarti, Co-Chief Investment Officer—Concentrated Global Growth, e James MacGregor, Chief Investment Officer—US Small and Mid Cap Value Equities e Head—US Value Equities, che segnalano in primo luogo il rischio inflazione da salari, spinti al rialzo in molti settori da condizioni tese sui mercati del lavoro. Per ridurre i costi del lavoro si può ricorrere alla tecnologia e all’automazione, ma questo richiede molto tempo, per cui vanno cercate aziende che hanno un piano creativo per gestirli, come ad esempio un produttore di semiconduttori che ha accelerato le assunzioni di junior per rimpiazzare i più anziani e costosi. Ma le imprese che decidono di battere questa strada devono assicurarsi che la sostituzione non comprometta produttività e qualità.

SNELLIRE I PROCESSI PRODUTTIVI


L’aumento dei salari costringe inoltre le imprese a impegnarsi nella fidelizzazione e nella crescita dei dipendenti, pratiche soft che gli investitori dovrebbero monitorare con un engagement regolare con i team manageriali. Il costo del lavoro è solo una componente. In settori a minor intensità di lavoro, le aziende dovrebbero valutare anche materie prime alternative e meno costose. AllianceBernstein cerca anche indicazioni sulla possibilità di snellire i processi produttivi, notando che l’outsourcing può aiutare a ridurre i costi. Poi c’è il pricing power, vale a dire far pagare l’aumento dei costi ai clienti. Alcune imprese godono di questa forza, che può derivare da fattori quali vantaggi competitivi, innovazione e dinamiche settoriali.

PRICING POWER E FLESSIBILITÀ


Le imprese che offrono servizi essenziali possono alzare i prezzi come Robert Half, leader globale nella ricerca di personale, in grado di attingere a un vasto bacino. Anche le imprese tecnologiche che vendono software e servizi essenziali sono ben posizionate, come alcune società di autotrasporti e compagnie di spedizioni. La flessibilità della supply chain è un’altra modalità per alleggerire le pressioni sui costi. Gli esperti di AllianceBernstein citano Adidas, che sta spostando la produzione per assicurarsi capacità supplementare per le sue linee di calzature e abbigliamento sportivo. I produttori che reperiscono materie prime e componenti a livello locale saranno meno vulnerabili, come LVMH, che si rivolge a fornitori locali per non incontrare problemi di approvvigionamento.

ENERGIA E MATERIE PRIME NON SENZA RISCHI


Poi ci sono i beneficiari dell’inflazione, in settori come l’energia e le materie prime, ma gli investitori a lungo termine secondo AllianceBernstein dovrebbero resistere alla tentazione di aumentare l’esposizione senza valutare la qualità del business sottostante. Nel caso dell’energia, i guadagni a breve potrebbero soffrire per un calo atteso della domanda a lungo termine, per cui gli investitori dovrebbero studiare il ruolo delle aziende nella transizione dal fossile alle rinnovabili e la sostenibilità degli utili. Dato inoltre che è quasi impossibile prevedere andamento e durata dell’inflazione, i produttori di materie prime attualmente sulla cresta dell’onda potrebbero riservare delusioni.

SERVE UN APPROCCIO CREATIVO


Per trovare i beneficiari dell’inflazione serve un approccio creativo, come quello di Herc Holdings, società USA di noleggio attrezzature, che ha tutto da guadagnare dal rincaro dell’acciaio e delle materie prime, poiché il suo valore di sostituzione è aumentato notevolmente, mentre anche la britannica Ashtead, dello stesso settore, ha beneficiato di solidi aumenti dei prezzi per le attrezzature per l’edilizia. Infine la qualità del management, che secondo gli esperti di AllianceBernstein è forse l’elemento più importante per contrastare l’inflazione, perché una cultura aziendale flessibile si adatta più facilmente ai cambiamenti.

CONDIZIONI IDEALI PER INVESTIRE A LUNGO


In conclusione, le imprese non possono far finta che l’inflazione non esista, e i team manageriali devono riconoscere le vulnerabilità legate ai costi dei fattori e presentare chiari piani per affrontarle. La buona notizia, secondo gli esperti di AllianceBernstein, è che le efficienze sviluppate in risposta all’inflazione possono creare le condizioni ideali per un investimento a lungo termine, contribuendo alla qualità degli utili anche molto tempo dopo che le pressioni inflazionistiche diminuiscono.

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