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Investire in azioni

Caccia ai segmenti azionari meglio protetti contro l’inflazione

Previsioni migliorate per le azioni europee dove il settore telecom va verso un consolidamento. Favoriti i beneficiari della reflazione e le aziende dotate di pricing power

di Leo Campagna 22 Novembre 2021 09:34
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I SEGMENTI AZIONARI MEGLIO PROTETTI CONTRO L’INFLAZIONE


Erik Knutzen, Chief Investment Officer—Multi-Asset Class di Neuberger Berman, nell’articolo Neuberger Berman: ecco come difendersi dall'inflazione ricorda che storicamente un’inflazione galoppante non è mai stata amica del mercato azionario, ma giudica il segmento ciclico e quello value meno sensibili all’andamento dei tassi, mentre il mercato europeo e quello giapponese hanno reagito positivamente ai dati e potrebbero trarre vantaggio in un’ottica più di lungo periodo da una spinta inflazionistica. Anche i titoli delle società che distribuiscono regolarmente dividendi hanno un minore rischio di ribasso, e dopo un decennio di sottoperformance sono tra i pochi segmenti che offrono valutazioni relativamente interessanti.

PREVISIONI MIGLIORATE PER LE AZIONI EUROPEE


L’edizione 2022 delle Long-Term Capital Market Assumptions di J.P. Morgan Asset Management alza le stime d’inflazione al 2,4%. A livello di asset class, come si legge nell’articolo JP Morgan alza le stime di inflazione e abbassa quelle per i rendimenti degli asset è previsto un rendimento annuo invariato del 4,1% per le azioni USA a grande capitalizzazione, mentre margini e valutazioni favorevoli migliorano la previsione per l'Eurozona di 60 punti base al 5,8%. J. P. Morgan AM ha anche fatto un piccolo taglio di 10 punti base sul Giappone, portando le aspettative al 5%, e un notevole aggiustamento al ribasso di 260 punti base, al 4,1%, per le azioni del Regno Unito, dove l'attuale mix settoriale indica sostanziali venti contrari sui margini. I Mercati Emergenti vedono un calo più modesto di 20 punti base, al 6,6%. L’insieme combinato fa diminuire la stima sui rendimenti azionari globali di 10 punti base, al 5% in dollari.

MERCATO TELECOM EUROPEO VERSO UN CONSOLIDAMENTO


Uwe Neumann, Equity Research Analyst – Telecom / Information Technology di Credit Suisse ritiene che i timori degli investitori sulle prospettive del settore telecom europeo possano essere eccessivi. La generazione di free cash flow dovrebbe migliorare nel 2022 grazie ai fattori positivi, in particolare sulla scia contesto normativo che ha incentivato le aziende a investire nella prospettiva di rendimenti più alti e non regolamentati. Inoltre, la politica potrebbe consentire un consolidamento del mercato. L’esperto di Credit Suisse, nell’articolo Credit Suisse: azioni telecom europee su una rotta favorevole per il 2022 fa l’esempio della Spagna, dove si ritiene sia solo una questione di tempo, che potrebbe innescare una revisione del settore europeo da parte degli investitori, che vale la pena riesaminare anche perché offre interessanti punti di ingresso.

FAVORITI I BENEFICIARI DELLA REFLAZIONE


Anche se il governo di Pechino probabilmente eviterà una crisi sistemica, gli esperti di Credit Suisse restano cauti su un’ampia esposizione al mercato cinese, raccomandando investimenti molto selettivi e mirati. Nel complesso il Comitato di investimento di Credit Suisse mantiene un orientamento ciclico, preferendo mercati e settori in grado di beneficiare della reflazione. A livello Regionale, come riportato nell’articolo Credit Suisse conferma il sovrappeso sulle azioni Credit Suisse continua a preferire Germania, Giappone e Regno Unito. Nel reddito fisso, mantiene il sottopeso sui titoli di Stato, per i rendimenti ancora estremamente bassi e previsti al rialzo con il procedere della ripresa.

L’IMPORTANZA DEL PRICING POWER


Secondo Morgan Stanley IM, ora le aziende dovranno porre rimedio alle conseguenze negative esterne derivanti dalle loro attività, come nell’energia e nelle materie prime. Costi che possono essere trasferiti sui consumatori finali per proteggere i margini se si dispone di sufficiente potere di fissazione dei prezzi. Nel momento in cui il mondo si sta muovendo verso una normalizzazione dell’offerta, anche se i prezzi all’origine stanno rientrando man mano che la crisi si allenta, si vedrà chi realmente può contare sul pricing power. L’ultimo anno ha mostrato che detenere titoli di elevata qualità non è stato facile, perché la forza sorprendente della ripartenza delle economie dalla crisi da COVID-19, sostenuta da massicci interventi dei governi e dal miracolo dei vaccini, ha sostenuto le aziende di minor qualità, che hanno sovraperformato. Secondo gli ottimisti ci attende un periodo di forte crescita economica. Ma Morgan Stanley IM, come argomentato nell’articolo Sarà il potere di fissare i prezzi a fare la differenza: Morgan Stanley IM spiega perché esprime il timore che la pressione sui costi possano rendere difficile per il mercato mantenersi su margini elevati in assenza del prezioso ‘pricing power’, che infatti rappresenta un aspetto essenziale nel processo di selezione dei titoli della stessa Morgan Stanley IM.

I TRE PRINCIPALI FATTORI ACCELERANTI NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA


“In che direzione si sta muovendo il settore dell’energia pulita? “Riteniamo che siano tre i principali fattori acceleranti della transizione verso l’energia pulita: le decisioni politiche, il miglioramento del quadro economico delle energie rinnovabili, e gli ingenti investimenti previsti nel settore”, specificano nell’articolo La transizione verso l’energia pulita per Invesco passa da tre fattori acceleranti i manager di Invesco che, relativamente al primo fattore ricordano la prima importante tappa per il raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi. “All’importante vertice sui cambiamenti climatici di Glasgow, i membri dei vari paesi sono stati chiamati a presentare i loro piani d’azione per ridurre le emissioni e, soprattutto, stabilire una precisa road map con tanto di impegni e investimenti per raggiungere gli ambiziosi target”.

GLI ETF SPECIALIZZATI NEL SETTORE SOLARE O TEMATICI


Non sorprende che banche, investitori e fornitori di servizi di pubblica utilità siano disposti a impiegare ingenti di capitale nel settore dell’energia solare che si pone alla guida del futuro globale dell’energia. Come si legge nell’articolo Ecco perché il solare sarà protagonista nella transizione energetica dal punto di vista degli investitori, l’esposizione alle opportunità legate al solare presentano varie opzioni. Spaziano dalle aziende operanti nel settore dell’energia solare alle obbligazioni sulle energie rinnovabili fino ai fondi comuni e agli ETF specializzati nel settore solare o tematici: questi ultimi, come sottolineano gli esperti di Invesco, consentono un posizionamento efficiente a costi competitivi anche per capitali non elevati.

IDROGENO MOTORE DELLA TRANSIZIONE


Il Gruppo Crédit Agricole, al quale appartengono Amundi e la controllata CPR AM, è impegnato in prima linea nello sviluppo del settore degli investimenti sostenibili, annunciati in occasione dell’evento “Climate Finance Day 2021”, con l’obiettivo di aumentare la mobilitazione di tutti i business ed entità del gruppo nel finanziare la transizione energetica. In particolare, come spiegato nell’articolo Amundi e CPR AM lanciano una strategia di investimento tematico sull'idrogeno l’idrogeno svolgerà un ruolo di primo piano nella transizione energetica e, entro il 2050, dovrebbe rappresentare il 17% della domanda energetica e contribuire a ridurre di un terzo le emissioni di gas serra. Con questa strategia CPR AM vuole sostenere la crescita dell’economia dell'idrogeno, come soluzione innovativa ed essenziale per raggiungere la neutralità carbonica.

FOCUS SULLE AZIENDE CHE FORNISCONO SOLUZIONI PER IL CLIMATE CHANGE


Per Andrew Fraser, Head of Research, Financials and Fixed Income di abrdn, ogni grande banca dovrebbe pubblicare un'ambiziosa strategia a livello di gruppo sul cambiamento climatico, ma ammette che al momento solo cinque istituti hanno il cambiamento climatico come punto permanente nell' agenda del Consiglio di amministrazione. “I finanziatori devono includere considerazioni sul clima in ogni aspetto del processo di allocazione e guardare sia all'esclusione negativa, non finanziando gli emettitori di gas serra, sia all'inclusione positiva, prestando alle aziende che forniscono soluzioni per il cambiamento climatico” dichiara nell’articolo Il ruolo delle banche per invertire il cambiamento climatico: l'analisi di abrdn il manager di abrdn. Qualche esempio virtuoso? HSBC si è impegnata a un finanziamento sostenibile tra i 750 e i 1.000 miliardi dollari nei prossimi 10 anni, NatWest nel 2020 ha lanciato il primo "mutuo verde" del Regno Unito che offre tassi di interesse più bassi ai mutuatari per case più efficienti dal punto di vista energetico, mentre Lloyds sta cercando di espandere i suoi prestiti per i veicoli elettrici.
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