Nuovi trend di investimento
L’experience economy nuova frontiera di investimento post-pandemia
Per Paolo Paschetta, country head Italia di Pictet AM, i nuovi ruggenti anni 20 presentano opportunità nei settori della ristorazione, beni e servizi per la persona, viaggi e arte
di Stefano Caratelli 22 Novembre 2021 18:30
Il forte rimbalzo dell’economia e l’entusiasmo per la fine delle restrizioni trascinerà i consumi creando le condizioni per una crescita paragonabile ai “ruggenti anni ’20” del secolo scorso. Sia in Europa che in USA si sono registrati picchi di risparmio tra i 10 e i 20 punti percentuali, che con la caduta delle restrizioni porterà al ‘revenge spending', del denaro risparmiato nei servizi d’intrattenimento preclusi nella pandemia. Un sondaggio di PwC mostra che quasi un consumatore su quattro spenderà di più in sei o più categorie di consumi, tra cui i più gettonati sono il ritorno ai ristoranti, attività e abbigliamento sportivo e prodotti e servizi per la bellezza e il benessere. Anche il settore dei viaggi di piacere è pronto a una forte ripresa, trainato dall’e-commerce: Statista ha stimato che entro il 2025 il settore arriverà quasi a raddoppiare il valore da 432 a 833 miliardi di dollari.
Sono le indicazioni di Paolo Paschetta, Country Head Italia di Pictet Asset Management, secondo cui quando le restrizioni e rinunce della pandemia volgeranno definitivamente al termine, lascerannno spazio a un periodo di rinascita. La ripresa trae ancora maggior vigore dal fenomeno del revenge spending, ovvero la voglia di spendere il denaro forzatamente risparmiato dando una straordinaria spinta ai consumi già vista n secolo fa con il boom seguito alle sofferenze dell’influenza spagnola e della Prima guerra mondiale. Oggi molti sono governi sono pronti a investire per la ripresa e i mercati sono irrorati di liquidità delle banche centrali, mentre nuove tecnologie e digitalizzazione possono dare un’ulteriore spinta.
Paschetta sottolinea i picchi di risparmio tra il 10% e il 20% pronti a riversarsi sull’intrattenimento e un recente studio di McKinsey sui consumi di Cina, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, che ha evidenziato come questa recessione non sia originata dalla crescita dell’indebitamento dei consumatori, dallo scoppio di bolle o fluttuazioni del ciclo a lungo termine, ma è stata innescata dal crollo dei consumi tra l’11% e il 26% nei primi mesi della pandemia, riconducibile principalmente ai tagli ai servizi per la persona: in particolare viaggi, intrattenimento e ristorazione.
Anche la Banca d’Italia ha segnalato che le famiglie avevano depositato sui conti correnti 1.131 miliardi, 64 miliardi in più rispetto a giugno del 2020. Tutto questo, secondo gli esperti di McKinsey, insieme a un’efficace copertura vaccinale, potrebbe riportare i consumi ai livelli pre-pandemia, alimentati dalla crescente fiducia, dalla domanda repressa e dai risparmi accumulati. L’esperto di Pictet AM segnala anche il fenomeno dell’experience economy, la voglia crescente di vivere esperienze, dopo essere rimasti confinati in casa, vale a dire spendere per fare rispetto a spendere per avere. Questo scenario è stato fotografato dalla Global Insight Pulse Survey di PwC, che è andata a valutare le intenzioni di spesa dei consumatori a livello globale, evidenziando che quasi uno su quattro prevede di aumentare la spesa in sei o più categorie di prodotti e servizi.
Le più gettonate sono le categorie legate all’intrattenimento, ma anche la cura della persona e il benessere fisico e psicologico, ma anche i servizi di intrattenimento casalingo e il ritorno ai ristoranti, a cui si aggiungono arte, attività culturali ed eventi sportivi. È attesa una forte ripresa anche per viaggi di piacere, favoriti anche dalla spinta dell’e-commerce che, secondo Statista, entro il 2025 arriverà quasi a raddoppiare il valore passando da 432 a 833 miliardi di dollari. Un trend che sta incidendo in modo deciso, con un 65% del fatturato globale complessivo che deriva da canali online.
In conclusione, l’esperto di Pictet AM sottolinea che l’ottimismo, la crescita graduale della fiducia e la voglia di riprendersi le esperienze precluse dalla pandemia saranno molto probabilmente la colonna portante della ripresa post-Covid. Alcuni sociologi ipotizzano anche che il consumo di status lascerà il posto a una nuova forma di consumo ludico. Il fondo Pictet-Human, ultimo nella vasta gamma tematica di Pictet AM, è stato pensato per cavalcare l’avanzare dell’experience economy, e comprende settori come turismo, ristorazione, eventi e intrattenimento.
COME DOPO LA GUERRA E LA SPAGNOLA
Sono le indicazioni di Paolo Paschetta, Country Head Italia di Pictet Asset Management, secondo cui quando le restrizioni e rinunce della pandemia volgeranno definitivamente al termine, lascerannno spazio a un periodo di rinascita. La ripresa trae ancora maggior vigore dal fenomeno del revenge spending, ovvero la voglia di spendere il denaro forzatamente risparmiato dando una straordinaria spinta ai consumi già vista n secolo fa con il boom seguito alle sofferenze dell’influenza spagnola e della Prima guerra mondiale. Oggi molti sono governi sono pronti a investire per la ripresa e i mercati sono irrorati di liquidità delle banche centrali, mentre nuove tecnologie e digitalizzazione possono dare un’ulteriore spinta.
PICCHI DI RISPARMIO PRONTO PER CONSUMI
Paschetta sottolinea i picchi di risparmio tra il 10% e il 20% pronti a riversarsi sull’intrattenimento e un recente studio di McKinsey sui consumi di Cina, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, che ha evidenziato come questa recessione non sia originata dalla crescita dell’indebitamento dei consumatori, dallo scoppio di bolle o fluttuazioni del ciclo a lungo termine, ma è stata innescata dal crollo dei consumi tra l’11% e il 26% nei primi mesi della pandemia, riconducibile principalmente ai tagli ai servizi per la persona: in particolare viaggi, intrattenimento e ristorazione.
LA SPINTA DELLA DOMANDA REPRESSA
Anche la Banca d’Italia ha segnalato che le famiglie avevano depositato sui conti correnti 1.131 miliardi, 64 miliardi in più rispetto a giugno del 2020. Tutto questo, secondo gli esperti di McKinsey, insieme a un’efficace copertura vaccinale, potrebbe riportare i consumi ai livelli pre-pandemia, alimentati dalla crescente fiducia, dalla domanda repressa e dai risparmi accumulati. L’esperto di Pictet AM segnala anche il fenomeno dell’experience economy, la voglia crescente di vivere esperienze, dopo essere rimasti confinati in casa, vale a dire spendere per fare rispetto a spendere per avere. Questo scenario è stato fotografato dalla Global Insight Pulse Survey di PwC, che è andata a valutare le intenzioni di spesa dei consumatori a livello globale, evidenziando che quasi uno su quattro prevede di aumentare la spesa in sei o più categorie di prodotti e servizi.
I SETTORI PIU’ GETTONATI
Le più gettonate sono le categorie legate all’intrattenimento, ma anche la cura della persona e il benessere fisico e psicologico, ma anche i servizi di intrattenimento casalingo e il ritorno ai ristoranti, a cui si aggiungono arte, attività culturali ed eventi sportivi. È attesa una forte ripresa anche per viaggi di piacere, favoriti anche dalla spinta dell’e-commerce che, secondo Statista, entro il 2025 arriverà quasi a raddoppiare il valore passando da 432 a 833 miliardi di dollari. Un trend che sta incidendo in modo deciso, con un 65% del fatturato globale complessivo che deriva da canali online.
FONDO DEDICATO ALLE NUOVE OPPORTUNITA’
In conclusione, l’esperto di Pictet AM sottolinea che l’ottimismo, la crescita graduale della fiducia e la voglia di riprendersi le esperienze precluse dalla pandemia saranno molto probabilmente la colonna portante della ripresa post-Covid. Alcuni sociologi ipotizzano anche che il consumo di status lascerà il posto a una nuova forma di consumo ludico. Il fondo Pictet-Human, ultimo nella vasta gamma tematica di Pictet AM, è stato pensato per cavalcare l’avanzare dell’experience economy, e comprende settori come turismo, ristorazione, eventi e intrattenimento.