Rallentamento del mercato
Fidelity: nuovi rally azionari, nuovi massimi, ma anche più rischio. Ecco come costruire un portafoglio difensivo
Torna il rischio di rallentamento e di volatilità del mercato azionario. Gli esperti di Fidelity puntano su un approccio resiliente
di Stefano Caratelli 25 Novembre 2021 07:50
Dopo la forte performance azionaria degli ultimi tempi, il quadro generale vede a utili in rallentamento, elevate valutazioni e leadership di mercato concentrata in pochi titoli. L’ultima stagione delle trimestrali è stata robusta, e anche il quadro macro americano offre dati positivi nonostante l’inflazione continui a preoccupare. Ma gli utili societari stanno rallentando e questo, insieme alle valutazioni elevate e alla leadership concentrata, fomenta la volatilità sul mercato.
Fidelity International continua a vedere segnali tecnici incoraggianti mentre si avvicina la conclusione dell’anno, come i flussi positivi sulle azioni e i programmi di buyback in atto. Anche la Cina, primo grande mercato a uscire dai lockdown, inizia a mostrare segni di utili in alleggerimento. La sua performance nei prossimi mesi fornirà indicazioni sulla traiettoria anche dei mercati sviluppati, a cui si aggiungono le conclusioni della COP26 che potrebbero esercitare pressioni inflazionistiche sulle aziende nella transizione verso la decarbonizzazione, soprattutto nei mercati sviluppati.
Per questo Fidelity International ritiene che sia il momento di costruire nei portafogli una maggior resilienza con focus sulla qualità e un’esposizione limitata alla leva. Romain Boscher Global CIO, Equities, di Fidelity International, parla di maggior rischio azionario dopo i rinnovati rally e nuovi massimi, e riporta le indicazioni dei trading desk sulle principali aree azionarie globali.
Per quanto riguarda gli USA, si osserva un ulteriore rafforzamento dei consumi, con evidenza crescente che si stiano dirigendo ora maggiormente verso il settore dei servizi, in un trend che potrebbe accelerare nei prossimi trimestri. Anche l’azionario europeo ha rimbalzato sulla spinta di utili robusti, ma l’inflazione resta una preoccupazione, dopo il rimbalzo a livelli che non si vedevano da metà 2008. Dopo la COP26, sulle aziende si aggiungeranno anche pressioni per la decarbonizzazione, per cui gli esperti di Fidelity prevedono nuove misure sul trading del carbone, regolazioni climatiche e iniziative green.
In Giappone invece l’azionario si è indebolito nonostante utili forti anche qui, con fattori macro esterni che hanno inciso sull’appetito per il rischio. La conferma al governo del partito Liberal Democratico ha rafforzato la stabilità politica e aperto la strada a nuove misure di stimolo. Anche l’azionario dei Mercati Emergenti è stato supportato da solidi risultati societari e da un miglioramento della situazione sul fronte Covid. Per il Brasile il 2022 sarà un anno elettorale con l’ex presidente Lula che potrebbe tornare sulla scena, con il suo bagaglio di relativa responsabilità di bilancio.
Nell’Asia-Pacifico escluso il Giappone, buoni risultati aziendali e una guidance positiva, insieme alle riaperture, hanno sostenuto le azioni. Positivo anche il fatto che l’India abbia assunto responsabilità climatiche alla COP26, pur fissando gli obiettivi più in là rispetto agli altri. In Gran Bretagna, infine, i perduranti colli di bottiglia e i costi in aumento potrebbero condurre a un imminente aumento dei tassi di interesse. A favore gioca la leadership del Paese in molte tecnologie ‘pulite’, il che promette domanda futura dopo la COP26.
SEGNALI TECNICI ANCORA INCORAGGIANTI
Fidelity International continua a vedere segnali tecnici incoraggianti mentre si avvicina la conclusione dell’anno, come i flussi positivi sulle azioni e i programmi di buyback in atto. Anche la Cina, primo grande mercato a uscire dai lockdown, inizia a mostrare segni di utili in alleggerimento. La sua performance nei prossimi mesi fornirà indicazioni sulla traiettoria anche dei mercati sviluppati, a cui si aggiungono le conclusioni della COP26 che potrebbero esercitare pressioni inflazionistiche sulle aziende nella transizione verso la decarbonizzazione, soprattutto nei mercati sviluppati.
COSTRUIRE PIÙ RESILIENZA DI PORTAFOGLIO
Per questo Fidelity International ritiene che sia il momento di costruire nei portafogli una maggior resilienza con focus sulla qualità e un’esposizione limitata alla leva. Romain Boscher Global CIO, Equities, di Fidelity International, parla di maggior rischio azionario dopo i rinnovati rally e nuovi massimi, e riporta le indicazioni dei trading desk sulle principali aree azionarie globali.
I CONSUMI USA VANNO VERSO I SERVIZI
Per quanto riguarda gli USA, si osserva un ulteriore rafforzamento dei consumi, con evidenza crescente che si stiano dirigendo ora maggiormente verso il settore dei servizi, in un trend che potrebbe accelerare nei prossimi trimestri. Anche l’azionario europeo ha rimbalzato sulla spinta di utili robusti, ma l’inflazione resta una preoccupazione, dopo il rimbalzo a livelli che non si vedevano da metà 2008. Dopo la COP26, sulle aziende si aggiungeranno anche pressioni per la decarbonizzazione, per cui gli esperti di Fidelity prevedono nuove misure sul trading del carbone, regolazioni climatiche e iniziative green.
FATTORI POLITICI IN GIAPPONE E BRASILE
In Giappone invece l’azionario si è indebolito nonostante utili forti anche qui, con fattori macro esterni che hanno inciso sull’appetito per il rischio. La conferma al governo del partito Liberal Democratico ha rafforzato la stabilità politica e aperto la strada a nuove misure di stimolo. Anche l’azionario dei Mercati Emergenti è stato supportato da solidi risultati societari e da un miglioramento della situazione sul fronte Covid. Per il Brasile il 2022 sarà un anno elettorale con l’ex presidente Lula che potrebbe tornare sulla scena, con il suo bagaglio di relativa responsabilità di bilancio.
GRAN BRETAGNA FAVORITA NEL GREEN
Nell’Asia-Pacifico escluso il Giappone, buoni risultati aziendali e una guidance positiva, insieme alle riaperture, hanno sostenuto le azioni. Positivo anche il fatto che l’India abbia assunto responsabilità climatiche alla COP26, pur fissando gli obiettivi più in là rispetto agli altri. In Gran Bretagna, infine, i perduranti colli di bottiglia e i costi in aumento potrebbero condurre a un imminente aumento dei tassi di interesse. A favore gioca la leadership del Paese in molte tecnologie ‘pulite’, il che promette domanda futura dopo la COP26.