Borse in rosso
Titoli petroliferi e trasporto aereo i più colpiti dalla variante sudafricana sui mercati
La nuova variante sudafricana ha riportato in auge i timori per nuove restrizioni e domanda di greggio, affossando società petrolifere e vettori aerei
di Maurizio Nicola 26 Novembre 2021 15:28
Dopo la variante Delta di quest'estate, ora è il nuovo ceppo sudafricano chiamato B.1.1.529 a mettere paura ai mercati, spaventati da possibili nuove restrizioni e da un rallentamento della crescita economica, in un momento in cui diversi Paesi europei e non stanno riscontrando un picco dei contagi.
Con le prospettive di nuove limitazioni ai viaggi visti i blocchi di Regno Unito e Ue verso diversi Stati dell'Africa meridionale, sono aumentati i timori per la domanda di greggio e carburante. I prezzi dell'oro nero sono infatti scivolati di 5 dollari al barile, pochi giorni dopo la decisione congiunta di Stati Uniti, Cina, India, Giappone e Corea del Sud di mettere mano alle rispettive riserve strategiche per calmare i rialzi del petrolio in rottura con le politiche dell'OPEC+. Il cartello dei Paesi produttori si riunirà la prossima settimana ma, secondo diversi analisti, non dovrebbero esserci modifiche ai livelli di produzione dopo i fatti odierni, nonostante alcuni voci volessero una contro-risposta alla strategia degli Stati Uniti.
Il forte ribasso dell'oro nero, con Brent ora in calo del 5% a $78,12 per barile, anche i titoli del comparto petrolifero ne hanno risentito. A Piazza Affari, Eni e Saipem perdono rispettivamente il 5% e il 4,2%, mentre tra le major globali, Royal Dutch cede il 5,4% sulla Borsa di Amsterdam, Exxon Mobil segna il -4,5% a Francoforte, e BP lascia il 6,6% a Londra.
Dopo le restrizioni imposte dai vari governi e i timori per nuovi blocchi, i titoli delle principali compagnie aree sono tra i titoli più colpiti in questo Black Friday. Lufthansa crolla del 11% sulla Borsa tedesca, Airbus segna il -12% a Parigi, mentre Ryanair e IAG (società madre di British Airways) cedono rispettivamente il 9% e il 13% a Londra.
TONFO GREGGIO
Con le prospettive di nuove limitazioni ai viaggi visti i blocchi di Regno Unito e Ue verso diversi Stati dell'Africa meridionale, sono aumentati i timori per la domanda di greggio e carburante. I prezzi dell'oro nero sono infatti scivolati di 5 dollari al barile, pochi giorni dopo la decisione congiunta di Stati Uniti, Cina, India, Giappone e Corea del Sud di mettere mano alle rispettive riserve strategiche per calmare i rialzi del petrolio in rottura con le politiche dell'OPEC+. Il cartello dei Paesi produttori si riunirà la prossima settimana ma, secondo diversi analisti, non dovrebbero esserci modifiche ai livelli di produzione dopo i fatti odierni, nonostante alcuni voci volessero una contro-risposta alla strategia degli Stati Uniti.
COMPARTO OIL PESANTE
Il forte ribasso dell'oro nero, con Brent ora in calo del 5% a $78,12 per barile, anche i titoli del comparto petrolifero ne hanno risentito. A Piazza Affari, Eni e Saipem perdono rispettivamente il 5% e il 4,2%, mentre tra le major globali, Royal Dutch cede il 5,4% sulla Borsa di Amsterdam, Exxon Mobil segna il -4,5% a Francoforte, e BP lascia il 6,6% a Londra.
MALE ANCHE I VETTORI
Dopo le restrizioni imposte dai vari governi e i timori per nuovi blocchi, i titoli delle principali compagnie aree sono tra i titoli più colpiti in questo Black Friday. Lufthansa crolla del 11% sulla Borsa tedesca, Airbus segna il -12% a Parigi, mentre Ryanair e IAG (società madre di British Airways) cedono rispettivamente il 9% e il 13% a Londra.
Trending