Ripresa economica
S&P migliora le stime di crescita dell'Italia: +6,4% nel 2021
Italia e Francia, secondo l'agenzia, si stanno riprendendo meglio della Germania grazie anche agli aiuti governativi. Per l'Eurozona la crescita stimata nel 2021 è del 5,1%
di Antonio Cardarelli 30 Novembre 2021 17:22
L'agenzia S&P ha ritoccato al rialzo la previsione di crescita del Pil italiano per il 2021 portandola dal 6% di fine settembre a +6,4%. Migliorata anche la previsione per il 2022, con l'economia italiana che dovrebbe crescere del 4,7%, in aumento rispetto al +4,4% stimato qualche mese fa.
L'agenzia di rating ha aggiornato le stime per il Pil dell'Eurozona e dei Paesi che ne fanno parte. Alla luce della ripresa dei contagi e dei possibili impatti sull'economia, S&P ha confermato la crescita europea al 5,1% per l'anno 2021 mentre quella per il 2022 è stata ridotta di un decimo di punto, a +4.4%. "L'incertezza sull'evoluzione della crisi pandemica - si legge nel rapporto di S&P - rappresenta un rischio per la nostra baseline macroeconomica". Riguardo al problema delle catene di approvvigionamento, S&P ritiene che queste dovrebbero attenuarsi gradualmente, ma i rallentamenti si estenderanno al prossimo anno.
Il Paese più esposto a questi rallentamenti è stato la Germania, a causa del settore manifatturiero molto sviluppato e, di conseguenza, una catena di approvvigionamento più lunga. "Grazie a settori più orientati al mercato interno e a pacchetti di aiuti, Francia e Italia si stanno riprendendo più rapidamente del previsto", spiega l'agenzia. Per la Germania, S&P vede una crescita al ritmo del 2,7% quest'anno e del 4,3% nel 2023 mentre per la Francia le proiezioni sono rispettivamente del 6,7% quest'anno e del 3,8% il prossimo.
Riguardo la strategia Bce, infine, gli economisti di S&P ritengono che la banca centrale aspetterà fino al 2024 per aumentare i tassi mentre è probabile che eliminerà gradualmente gli acquisti netti nell'ambito del Pepp (piano pandemico) a marzo 2022. Per quanto riguarda il tapering dell'Asset Purchase Programme, secondo l'agenzia non verrà probabilmente inserito in agenda prima della fine del 2023.
EUROZONA +5,1% NEL 2021
L'agenzia di rating ha aggiornato le stime per il Pil dell'Eurozona e dei Paesi che ne fanno parte. Alla luce della ripresa dei contagi e dei possibili impatti sull'economia, S&P ha confermato la crescita europea al 5,1% per l'anno 2021 mentre quella per il 2022 è stata ridotta di un decimo di punto, a +4.4%. "L'incertezza sull'evoluzione della crisi pandemica - si legge nel rapporto di S&P - rappresenta un rischio per la nostra baseline macroeconomica". Riguardo al problema delle catene di approvvigionamento, S&P ritiene che queste dovrebbero attenuarsi gradualmente, ma i rallentamenti si estenderanno al prossimo anno.
FRANCIA E ITALIA MEGLIO DELLA GERMANIA
Il Paese più esposto a questi rallentamenti è stato la Germania, a causa del settore manifatturiero molto sviluppato e, di conseguenza, una catena di approvvigionamento più lunga. "Grazie a settori più orientati al mercato interno e a pacchetti di aiuti, Francia e Italia si stanno riprendendo più rapidamente del previsto", spiega l'agenzia. Per la Germania, S&P vede una crescita al ritmo del 2,7% quest'anno e del 4,3% nel 2023 mentre per la Francia le proiezioni sono rispettivamente del 6,7% quest'anno e del 3,8% il prossimo.
IL TAPERING DELLA BCE
Riguardo la strategia Bce, infine, gli economisti di S&P ritengono che la banca centrale aspetterà fino al 2024 per aumentare i tassi mentre è probabile che eliminerà gradualmente gli acquisti netti nell'ambito del Pepp (piano pandemico) a marzo 2022. Per quanto riguarda il tapering dell'Asset Purchase Programme, secondo l'agenzia non verrà probabilmente inserito in agenda prima della fine del 2023.
Trending