Effetto Omicron
LGIM: la volatilità dei mercati? Un’opportunità per aumentare il rischio in portafoglio
I mercati sono sensibili alle notizie sulla pandemia e le tensioni geopolitiche ma l'alta volatilità prodotta dalla variante Omicron può essere un'occasione di acquisto
di Leo Campagna 1 Dicembre 2021 14:56
L’insorgere della variante Omicron del virus Covid-19 sta scompaginando la situazione sia in campo sanitario che in quello economico e finanziario. L’andamento della pandemia in questo autunno in Europa non si poteva definire del tutto rassicurante ma, quantomeno, non si escludeva la speranza che questo virus diventasse endemico in breve tempo, grazie alle vaccinazioni, ai richiami e alla diffusione di medicinali antivirali.
“Sebbene questo scenario non sia ancora del tutto da scartare, l’arrivo di una nuova variante ha reso tale ipotesi ancora meno probabile” fa sapere Lars Kreckel, Global Equity Strategist di Legal & General Investment Management (LGIM). Il manager, tuttavia, sottolinea che, in ogni caso, saranno i virologi e gli epidemiologi che dovranno esprimersi sulle possibili implicazioni di questa variante. Nelle prossime settimane saranno chiamati a rispondere ad alcuni interrogativi cruciali sulla eventuale maggiore trasmissibilità, sulla capacità di aumentare le ospedalizzazioni e sulla possibilità di ridurre gli effetti barriera dei vaccini e dei trattamenti antivirali.
Altrettanto importante, secondo Kreckel, saranno le reazioni dei policymaker. Probabilmente la Bce può limitarsi a prendere tempo e a non modificare niente dei propri piani attuali, dal momento che i tassi d’interesse sono già a zero. Un po’ più complicata è la situazione per la Banca d’Inghilterra e per la Federal Reserve statunitense. “L’istituto centrale britannico era atteso dal mercato per introdurre un incremento dei tassi per dicembre mentre la Fed deve riuscire a non velocizzare a dicembre il suo processo di tapering” spiega il manager di LGIM.
Il supporto fiscale, l’altro fattore fondamentale per la ripresa delle economie dei Paesi occidentali, dovrebbe conservare il proprio ruolo centrale di sostegno alle famiglie e alle imprese. “Nelle ultime settimane i Paesi che avevano già iniziato ad adottare misure restrittive in vista dell’ondata invernale sono altrettanto disposti a rinnovare le misure di sostegno fiscale come nel precedente periodo della pandemia. Stesso discorso per gli Stati Uniti dove il controllo sia della Camera che del Senato da parte dei democratici e in vista delle elezioni di medio termine del novembre 2022 dovrebbe rendere più facile ottenere il consenso per sostenere l'economia rispetto al 2020” argomenta Kreckel.
Il manager, tuttavia, nota una certa differenza tra Vecchio Continente e Usa. Il fatto che molti Paesi europei hanno già avviato misure restrittive per contrastare la diffusione invernale del virus, rende relativamente meno complessa l’introduzione di misure stringenti con l’avvento della nuova variante. Negli Stati Uniti la variante Omicron potrebbe causare un inasprimento molto più forte dello status quo dal momento che le misure restrittive risultano piuttosto blande.
La nuova variante potrebbe fornire un ulteriore stimolo alle vaccinazioni e persino all’obbligo vaccinale, diventato sempre più probabile in molte nazioni europee: una misura che potrebbe non avere grossi impatti economici nel breve periodo, ma che costituirebbe un elemento di vantaggio nel 2022. “La sensibilità dei mercati alle notizie riguardanti la pandemia rimarrà alta, tuttavia riteniamo che la loro debolezza nei confronti della variante Omicron, così come verso le tensioni geopolitiche, potrebbe rappresentare un’opportunità per accrescere la dose di rischio in portafoglio” conclude il Global Equity Strategist di LGIM.
PAROLA A VIROLOGI ED EPIDEMIOLOGI
“Sebbene questo scenario non sia ancora del tutto da scartare, l’arrivo di una nuova variante ha reso tale ipotesi ancora meno probabile” fa sapere Lars Kreckel, Global Equity Strategist di Legal & General Investment Management (LGIM). Il manager, tuttavia, sottolinea che, in ogni caso, saranno i virologi e gli epidemiologi che dovranno esprimersi sulle possibili implicazioni di questa variante. Nelle prossime settimane saranno chiamati a rispondere ad alcuni interrogativi cruciali sulla eventuale maggiore trasmissibilità, sulla capacità di aumentare le ospedalizzazioni e sulla possibilità di ridurre gli effetti barriera dei vaccini e dei trattamenti antivirali.
LE REAZIONI DEI POLICYMAKER
Altrettanto importante, secondo Kreckel, saranno le reazioni dei policymaker. Probabilmente la Bce può limitarsi a prendere tempo e a non modificare niente dei propri piani attuali, dal momento che i tassi d’interesse sono già a zero. Un po’ più complicata è la situazione per la Banca d’Inghilterra e per la Federal Reserve statunitense. “L’istituto centrale britannico era atteso dal mercato per introdurre un incremento dei tassi per dicembre mentre la Fed deve riuscire a non velocizzare a dicembre il suo processo di tapering” spiega il manager di LGIM.
E IL SUPPORTO FISCALE
Il supporto fiscale, l’altro fattore fondamentale per la ripresa delle economie dei Paesi occidentali, dovrebbe conservare il proprio ruolo centrale di sostegno alle famiglie e alle imprese. “Nelle ultime settimane i Paesi che avevano già iniziato ad adottare misure restrittive in vista dell’ondata invernale sono altrettanto disposti a rinnovare le misure di sostegno fiscale come nel precedente periodo della pandemia. Stesso discorso per gli Stati Uniti dove il controllo sia della Camera che del Senato da parte dei democratici e in vista delle elezioni di medio termine del novembre 2022 dovrebbe rendere più facile ottenere il consenso per sostenere l'economia rispetto al 2020” argomenta Kreckel.
LE DIFFERENZE TRA EUROPA E STATI UNITI
Il manager, tuttavia, nota una certa differenza tra Vecchio Continente e Usa. Il fatto che molti Paesi europei hanno già avviato misure restrittive per contrastare la diffusione invernale del virus, rende relativamente meno complessa l’introduzione di misure stringenti con l’avvento della nuova variante. Negli Stati Uniti la variante Omicron potrebbe causare un inasprimento molto più forte dello status quo dal momento che le misure restrittive risultano piuttosto blande.
OPPORTUNITA' IN PORTAFOGLIO
La nuova variante potrebbe fornire un ulteriore stimolo alle vaccinazioni e persino all’obbligo vaccinale, diventato sempre più probabile in molte nazioni europee: una misura che potrebbe non avere grossi impatti economici nel breve periodo, ma che costituirebbe un elemento di vantaggio nel 2022. “La sensibilità dei mercati alle notizie riguardanti la pandemia rimarrà alta, tuttavia riteniamo che la loro debolezza nei confronti della variante Omicron, così come verso le tensioni geopolitiche, potrebbe rappresentare un’opportunità per accrescere la dose di rischio in portafoglio” conclude il Global Equity Strategist di LGIM.