La previsione

GSAM: "Mercati verso una fase positiva, spazio di recupero per l’Europa"

Goldman Sachs Asset Management vede comunque rischi limitati di nuove restrizioni e non prevede stagflazione. La crescita resterà sopra la media a parte la Cina, le banche centrali oggi sono più credibili

di Stefano Caratelli 4 Dicembre 2021 15:00

financialounge -  GSAM inflazione mercati
I mercati stanno passando dalla fase “up and away”, vale a dire sempre più in alto, a una “fat and flat”, cioè di rendimenti bassi ma positivi. Questo comporta un appiattimento della gamma di opportunità globali per l’investitore, che può essere ben illustrato dalle previsioni per l'Europa, dove le differenze in termini di crescita degli utili dovrebbero essere meno estreme rispetto al decennio passato, perché la composizione del mercato sta diventando più favorevole a livello globale. In particolare, le tecnologie e le innovazioni dirompenti si sono fatte strada nell'insieme dei mercati negli ultimi anni, e anche considerando gli effetti settoriali, i recenti differenziali di valutazione implicano per l’azionario europeo un potenziale di recupero degli utili e di convergenza delle valutazioni.

UTILI AMERICANI ROBUSTI


Sono le indicazioni di Goldman Sachs Asset Management che sottolinea anche utili delle società americane sempre robusti, nonostante il rallentamento, che nel terzo trimestre hanno continuato a battere le previsioni. Nei Mercati Emergenti, il significativo miglioramento del divario di crescita con quelli sviluppati potrebbe rappresentare un fattore positivo nel medio termine, in un contesto di contagi che sembrano attenuarsi e di un dollaro atteso in indebolimento che dovrebbe sostenere una crescita degli utili per azione del 6,8% nel 2022.

ATTESO PRIMO AUMENTO DELLA FED A LUGLIO


Sul fronte delle materie prime, secondo Goldman l'offerta limitata e il basso livello delle scorte hanno reso l'energia più vulnerabile a shock della domanda, con quella domanda di gas, troppo elevata per essere assorbita, che potrebbe rivolgersi al settore petrolifero. I titoli di Stato hanno continuato a prezzare rialzi anticipati dei tassi nei Mercati Sviluppati, soprattutto statunitensi. Data l'inflazione persistentemente elevata, Goldman si aspetta un primo aumento della Fed a luglio 2022, dopo la fine del tapering, ma sorprese significative sul fronte pandemico, del PIL, dell'inflazione o del mercato del lavoro potrebbero indurre a rivedere la politica monetaria.

RISCHIO COVID PRESENTE MA RESTRIZIONI LIMITATE


Le obbligazioni societarie, alla luce della liquidità elevata, della solidità dei bilanci e delle scadenze ancora distanti, dovrebbero rimanere interessanti, ma gli spread ai minimi storici e condizioni macro meno favorevoli potrebbero fare da freno nel breve termine, anche se Goldman continua a prevedere rendimenti potenzialmente favorevoli nel 2022. Il tutto sullo sfondo di un quadro macro su cui continua a incombere il rischio Covid, ma con restrizioni sempre più limitate, di cui Goldman stima un impatto pari al 2,25% circa del Pil globale, contro un picco del 20% ad aprile 2020. In assenza di varianti resistenti al vaccino, Goldman prevede che le riaperture e la ripresa proseguiranno.

CRESCITA GLOBALE SOPRA LA MEDIA, FRENATA CINESE


La crescita è vista superiore al tasso tendenziale nella maggior parte delle principali economie nel 2022: in Cina, Goldman prevede una decelerazione al 4,8% nel 2022 legata all'incertezza sull’immobiliare e alla stretta normativa, ma non si aspettiamo che la frenata si propaghi in misura significativa a livello mondiale, con una crescita globale stimata al 4,5% nel 2022. L’inflazione è risultata più vischiosa del previsto, ma in prospettiva Goldman prevede una progressiva normalizzazione, con le attuali difficoltà in attenuazione sia dal lato dell'offerta che della domanda. L’inflazione USA core è vista scendere al 2,3% entro fine 2022.

BANCHE CENTRALI CREDIBILI


Goldman non vede infine rischi di stagflazione, e prevede una crescita in rallentamento ma non lenta, un calo della disoccupazione e una decelerazione dell'inflazione. Inoltre, sottolinea Goldman Sachs Asset Management, rispetto a periodi precedenti le principali banche centrali godono di una maggiore credibilità nel perseguimento della piena occupazione e della stabilità dei prezzi.

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